Il bastone senza la carota. Stato “democratico” e continuità delle leggi repressive.
L’avvento alla Presidenza del Consiglio di una post (?) fascista, a cento anni esatti dalla marcia su Roma, provoca timori più che giustificati su una futura involuzione dello “Stato di diritto” in Italia. Tuttavia bisogna tener conto che l’attuale Stato “democratico” dispone già di un ragguardevole bagaglio di norme repressive. Facciamone un breve elenco (e siamo sicuri che alla fine dell’articolo ne avremo dimenticate parecchie). Le misure amministrative (avviso orale, foglio di via, sorveglianza speciale) sono oggi ampiamente usate contro attivisti, militanti no TAV e sindacalisti di base; definite impropriamente “norme fasciste”, risalgono in realtà alla legge di pubblica sicurezza...
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