Giornata nazionale degli alpini a Reggio: il comune sa cosa vuole celebrare?

Leggiamo su un noto quotidiano locale che il Consiglio comunale di Reggio ha da poco approvato una mozione, proposta non a caso dalla destra, che impegna la Giunta e il Sindaco a celebrare la “giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini”, istituita con la legge del 5 maggio 2022, organizzando celebrazioni con l’Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) e altre associazioni.

Interessante l’iter parlamentare della legge: proposta dai parlamentari della Lega (e qualche 5stelle), è stata votata una prima volta alla camera a giugno 2019 sotto il governo Conte I, con zero contrari e l’astensione di LEU. Non voto contrario, per carità: astensione. La legge è stata approvata definitivamente il 5 aprile 2022 dal senato sotto il governo Draghi, con relatori del PD e sempre zero voti contrari con quattro astensioni dal gruppo misto.

La legge prevede anche celebrazioni nelle scuole, nel quadro della generale penetrazione dei militari nel sistema scolastico a scopi di reclutamento e indottrinamento. Non a caso, la mozione reggiana richiama anche il coinvolgimento delle scuole, attenzione: “per promuovere fra le giovani generazioni i valori di solidarietà, pace e servizio alla collettività incarnati dagli alpini.”

Pace? Davvero il consiglio comunale di Reggio ha approvato una mozione che parla di pace in merito alla celebrazione della giornata degli alpini?

Questa giornata celebra il corpo degli alpini nell’anniversario della battaglia di Nikolaevka, combattuta il 26 gennaio 1943 in qualità di esercito invasore nella guerra di aggressione nazifascista all’URSS. Altro che pace. Ma non solo: l’A.N.A. dal 2001 ha riconosciuto e ammesso la divisione “Monterosa” che, agli ordini della repubblica di Salò, ha combattuto a fianco delle truppe naziste, macchiandosi anche di eccidi contro i civili italiani.

È questo che il Comune di Reggio è chiamato a celebrare. Lo sanno i consiglieri che hanno votato la mozione? Lo sanno la Giunta e il Sindaco? Ma i valori della resistenza e dell’antifascismo di cui si sono sempre ammantati gli amministratori reggiani, dove sono finiti? Sotto gli stivali dei militari che pattugliano la nostra città, forse, o forse sono stati messi in ombra dai profitti immensi delle industrie belliche e dalla frenesia militarista che coinvolge tutti o quasi i governi europei e della NATO.

Come antimilitaristi non vediamo con favore nessun reparto militare o le manifestazioni tese a celebrarne le funzioni. Non c’è niente di buono nei militari e nella cultura militarista, niente degno di celebrazioni. Gli alpini sono professionisti della guerra ben pagati, impiegati nelle più di quaranta missioni militari italiane all’estero, come altri corpi militari. E sono in queste missioni non certo per difendere l’Italia, che nessun invasore minaccia, ma gli interessi economici e geopolitici dello stato e delle grandi aziende.

Questa celebrazione è un altro tassello nella politica di sdoganamento del fascismo.

Questa celebrazione è un’apoteosi della guerra, della barbarie e della morte.

Questa celebrazione è un insulto per le vittime di tutte le guerre.

Assemblea antimilitarista di Reggio Emilia, 4 luglio 2025.

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