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Contro i fascisti e i loro protettori

Contro i fascisti e i loro protettori
Doveva succedere, dopo la vigliacca aggressione, da parte di un gruppo di fascisti della sede cremonese di Casa Pound ad Emilio, un compagno conosciuto per la sua militanza solidale negli scioperi dei lavoratori della logistica e non solo. Domenica 18, queste schifezze umane, appoggiate da squadristi arrivati a Cremona con la scusa della partita, hanno attaccato il Centro Sociale Dordoni, ubicato dall’altro lato dello stadio, a pochi metri di distanza. A farne le spese è stato Emilio che caduto a terra, è stato selvaggiamente pestato, e a tutt’oggi le sue condizioni sono gravissime. Arrivano le forze del disordine e cosa... Leggi tutto

Fathi e gli altri

Fathi e gli altri
Sono trascorsi tanti anni. Era la notte del 24 maggio del 2008. Nel CPT – ora CIE – di corso Brunelleschi tutto è nuovo, pulito, solido. Casette in muratura hanno preso il posto dei vecchi container di latta, gelidi d’inverno e bollenti d’estate inaugurati nella tarda primavera del 1999. I muri di cinta, il filo spinato, gli uomini in armi sono gli stessi ma il numero dei posti è raddoppiato. La nuova struttura per immigrati senza documenti è stata inaugurata da pochi giorni. Fathi sta male sin dal mattino: gli danno un antibiotico ma la situazione non migliora. Intorno alla... Leggi tutto

PM chiede un anno di reclusione

PM chiede un anno di reclusione
Questa mattina si è tenuta in maxi aula tre del tribunale di Torino la requisitoria della PM Emanuela Pedrotta al processo per il presidio alla trivella di Venaria. In quell’occasione il camion che portava le luci per le perforazioni notturne rimase alcune ore fermo tra centinaia di No Tav. Pedrotta ha chiesto un anno di reclusione per 25 dei 27 imputati. Per gli altri due ha chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto. La PM ha dichiarato, in linea con la Procura torinese, di perseguire un reato “comune” e non le opinioni dei No Tav. Si è subito smentita... Leggi tutto

Quale ricerca per quale università?

Quale ricerca per quale università?
Spesso si considera l’università un luogo “libero” rispetto al resto delle istituzioni, merito anche delle attività dei collettivi studenteschi che bene o male, con tutti i loro limiti, contribuiscono ad animare la vita interna delle facoltà. Il rischio sempre presente è comunque quello di vedere l’università come “un ghetto d’oro in un mare di merda”, dunque come una fortezza di libertà e sapere totalmente isolata dal mondo, nella quale si può parlare di chimica, filologia, matematica e psicologia senza temere “incursioni esterne” dal mondo politico, economico o militare. Visione abbastanza illusoria. La ricerca, in Italia come in qualunque Stato a... Leggi tutto

Sbarco a Corigliano

Sbarco a Corigliano
La nave Bruno Gregoretti della guardia costiera sabato sera alle 23,50 attracca al porto di Corigliano Calabro. A bordo vi sono 467 migranti raccolti nel canale di Sicilia, al largo di Lampedusa dove navigavano su cinque gommoni e un barcone. Uomini donne e bambini, per lo più giovani, profughi da varie zone in guerra come l’Eritrea e la Siria, fuggiti per cercare un futuro migliore, dal Mali e dal Senegal. L’ennesima disgrazia del mare è evitata, ma quei volti stanchi, infreddoliti, scioccati, pongono delle domande sulle modalità di questi salvataggi, sulla gestione dell’accoglienza. Innanzitutto viene da chiedersi come mai, il... Leggi tutto

I tanti aspetti della repressione

I tanti aspetti della repressione
La repressione si presenta sotto molti aspetti, oltre alla classica immagine di un uomo in divisa che colpisce con un manganello un manifestante inerme e spesso, negli ultimi anni, ha messo in connessione la realtà concreta con problematiche che sono più tipicamente espressioni della Rete. Il 16 dicembre in Spagna l’operazione “Pandora”, ha portato all’arresto di 11 compagni e compagne, alcuni dei quali ancora in carcere, con l’accusa di “associazione terroristica”. Perquisizioni di case private e di posti occupati, indagini in varie città della penisola iberica e la solita routine repressiva di contorno. Come già accaduto altre volte, gli arrestati... Leggi tutto

Prima fila macellaia

Prima fila macellaia
Chissà come avrebbero reagito i vignettisti e i redattori di Charlie Hebdo di fronte allo “spezzone” istituzionale dell’imponente corteo organizzato a Parigi dopo il loro tragico assassinio. Mi piace pensare che vi avrebbero dedicato vignette irriverenti e articoli più che sarcastici per sottolineare come, paradossalmente, alla marcia per la libertà e contro il terrorismo di domenica 11 Gennaio abbiano partecipato in prima fila una cinquantina fra capi di stato e di governo (o loro rappresentanti): gli stessi soggetti, cioè, che dichiarano le guerre, decidono le aggressioni militari, promulgano leggi di macelleria sociale, limitano la libertà di stampa, gestiscono il potere... Leggi tutto

Ora sappiamo cosa fare

Ora sappiamo cosa fare
I simboli nella comunicazione mediatica vengono utilizzati per raggrumare idee forti, veicolandole ben oltre lo stagno ove comunemente galleggiano al pari di papere incatenate. Aver fatto del settimanale Charlie Hebdo il simbolo della libertà di stampa nell’Occidente cristiano e islamofobico è quanto di peggio si possa fare per ricordare l’umorismo irriverente, caustico, rivoluzionario di chi con la penna ha sempre espresso una pratica della libertà mai fondata su di un credo, su di una verità, su di una morale. Tra le vittime del commando armato che ieri mattina a Parigi è entrato nei locali della redazione di Charlie Hebdo uccidendo... Leggi tutto

Anarko streetpunk Torino HC

Anarko streetpunk Torino HC
Inizio’ tutto piu’o meno nel 2000 anche se io e Peo, il bassista, avevamo gia’ suonato insieme, nel 2002 registrammo la prima demo (Veleno) e allora nella formazione c’era ancora Jo dei Gavroche che ancora oggi collabora spesso con noi nelle registrazioni. Le influenze musicali sono sempre state varie e non solo Punk e il nostro legame con i vecchi canti popolari anarchici e’ sempre stato molto forte. Nel 2002 e’ poi arrivata Elisa e la voce femminile ha caratterizzato moltissimo la nostra musica, piu’ che una band diciamo che siamo ormai una strana famiglia! Vediamo la scena musicale attuale,... Leggi tutto

Una tragica continuità figlia del profitto

Una tragica continuità figlia del profitto
Sono passati quasi ventiquattro anni da quella terribile notte nella quale centoquaranta persone vennero assassinate nel rogo del traghetto “Moby prince”. Assassinate è il termine migliore che può essere utilizzato per descrivere le dinamiche che hanno caratterizzato la morte dei nostri familiari. Un traghetto, il Moby prince, che nella notte del 10 Aprile del 1991, su ordine dell’armatore della Navarma, Onorato, viaggiava con l’impianto splinter spento, con un solo radar funzionante dei tre presenti a bordo e con un’apparecchiatura radio che presentava notevoli problematiche legate a frequenti cali di frequenza; a causa di quest’ultimo difetto, il traghetto non riuscì ad... Leggi tutto

Della legalità e della sicurezza

Della legalità e della sicurezza
Il sistema vigente, basato sul controllo statale delle disuguaglianze sociali causate dal capitalismo, genera insicurezza, impoverimento e distruzione dell’habitat umano e non umano. Non si tratta di un problema recente ma di un processo storico. Cambiano i termini della “dominazione” e della “gerarchia” che ne garantisce la sopravvivenza ma il processo di sfruttamento di risorse e persone si rinnova e adatta alla cosiddetta “etica” del tempo: accetta, sotto forti pressioni, il modus più conveniente affinché la gran parte dei sudditi, ieri “cittadini” oggi “stakeholder”, siano disposti ad accettare di concedere la propria libertà (voto) in cambio di una porzione di... Leggi tutto

Dalla padella NATO alla brace sovranista

Dalla padella NATO alla brace sovranista
Sappiamo molto bene di vivere in una fase molto difficile per coloro che intendono contribuire all’agire collettivo contro la guerra. Il radicamento nella realtà quotidiana di istanze antimilitariste si fa sempre più difficile quando molte persone sono preoccupate della propria sopravvivenza, nel pieno di una crisi di sistema che non sembra esaurirsi a breve termine. Certo si può affermare che la guerra globale e permanente è parte della crisi del sistema: si tratta di un tentativo, a volte consapevole e pianificato, a volte automatico riflesso di stimoli percepiti in modo anche confuso, dei gruppi di potere statali e transnazionali di... Leggi tutto
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