Un tempo, quelli che ci ostiniamo a chiamare “padroni” erano soprattutto persone o gruppi che avevano abbastanza denaro per aprire uno stabilimento nel quale si producevano beni materiali. Il loro principale interesse era quello di trarre il massimo profitto dallo sfruttamento del lavoro operaio e per questo dovevano, da una parte, tenere a bada le associazioni dei lavoratori e dall’altra…
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Salari da fame. Se le paghe crescono la metà del costo della vita.
Nell’audizione in Parlamento il presidente dell’Istat ha documentato la perdita di potere di acquisto dei salari di 3,2 milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazione. Nella manovra di Bilancio appena presentata troviamo lo stanziamento economico per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego fino al 2030, più che una previsione di spesa o “un importante cambiamento di rotta rispetto a quanto osservato…
Leggi di piùLegge di stabilità 2025: genuflessioni per Meloni
E il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intanto, ha incontrato ieri a Washington la direttrice generale del Fmi Kristalina Georgieva e, riferisce il ministero del Tesoro, ha “ricevuto elogi per il suo impegno a perseguire il consolidamento di bilancio promuovendo allo stesso tempo la crescita”. (dal Sole 24 Ore del 26.10.2024) Per inquadrare il contesto in cui si colloca la legge…
Leggi di piùRetribuzioni pubbliche fuori controllo o al di sotto del costo della vita?
Nel pubblico impiego esistono differenze retributive tra i quattro comparti anche per mansioni e profili professionali identici. Una delle annose discussioni riguarda il rapporto tra retribuzione contrattuale e retribuzione di secondo livello che a detta delle organizzazioni sindacali rappresentative insieme consentirebbero il recupero del potere di acquisto. Ma resta innegabile che proprio gli stipendi tabellari e l’indennità di vacanza contrattuale,…
Leggi di piùGrand Prix. L’economia del premio Nobel per l’economia.
La famiglia Nobel era una ricca famiglia di industriali svedesi che si occupava della produzione e del commercio di armi. Immanuel Nobel si era trasferito nel 1837 dalla Svezia alla Russia per arricchirsi sfruttando le mire espansionistiche dello Zar Nicola I. Il figlio Alfred, a 18 anni – come i rampolli di tutte le famiglie ricche di quel periodo –…
Leggi di piùDati confusi ad arte. Il crollo del potere di acquisto e la crisi dei ceti medi e popolari.
Il rincaro dei prezzi energetici è uno dei principali fattori di rischio per l’economia e la ripresa dell’inflazione. I prezzi dei prodotti energetici, dopo i folli rincari successivi all’esplosione della guerra in Ucraina, sono rimasti comunque elevati. Negli ultimi mesi è andata riducendosi la crescita tendenziale dei prezzi al consumo; ma ricordiamo che nello scorso autunno la crescita era stata…
Leggi di piùMisura per misura. Quanto manca alla scomparsa della povertà globale?
Per monitorare i progressi verso il suo obiettivo di sradicare la povertà estrema entro il 2030, l’Organizzazione delle Nazioni Unite si affida alle stime della Banca Mondiale della quota della popolazione mondiale che scende al di sotto della cosiddetta International Poverty Line (IPL). Nel 1990, un gruppo di ricercatori indipendenti e la Banca Mondiale hanno esaminato le soglie di povertà…
Leggi di piùPensioni da fame
Le pensioni basse sarebbero già oggi un’emergenza sociale tanto da suscitare allarme anche nei giornali economici, se non rappresentano un problema per la tenuta sociale del paese lo diventeranno di sicuro nei prossimi anni con vuoti contributivi e calcoli su un sistema iniquo e svantaggioso (il modello contributivo). Nell’arco della vita lavorativa tra precariato, partite iva, part time lunghi anni…
Leggi di piùDraghi e la competitività. La massimizzazione dei profitti per i soliti noti.
Il rapporto commissionato a Mario Draghi da Ursula Von Der Leyen, mostra già dalla prima descrizione tutto il senso del suo essere. Trattando del “futuro della competitività europea” si evidenzia, con l’accento sulla competitività, in quale ambito ci troviamo. Questa lunga serie di “suggerimenti” altamente prescrittivi, non guidano l’Europa fuori dai pantani della stagnazione, né hanno l’ambizione di ridefinire l’architettura…
Leggi di piùIl fascismo che viene. La soggettività delle classi sfruttate.
Nella prima parte di questo articolo proponevo un ragionamento sul “fascismo che viene”, a partire dal ripresentarsi dell’alleanza tra liberali e fascisti che procurò all’Europa il fascismo storico, e che oggi si ripresenta con caratteri inediti ma comunque simili a quelli della prima ondata nera conosciuta da questo continente. Al cuore nero di questo fenomeno si situa la politica neoliberale…
Leggi di piùGaribaldi fu ferito (ma il lavoro dipendente non se la passa meglio)
«Mai così tanti occupati dai tempi di Garibaldi» tuona Meloni, evidentemente in cerca di gloria. Tralasciando Garibaldi e i sempre paradossali richiami storici della destra, è vero che l’occupazione è aumentata: «Il numero di occupati a marzo 2024 supera quello di marzo 2023 dell’1,8% (+425mila unità)»1, mentre «Il numero di occupati a luglio 2024 supera quello di luglio 2023 del…
Leggi di più“Fairwork”. Sfruttamento col bollino di qualità?
In diversi articoli ci siamo occupati su queste pagine delle condizioni di sfruttamento dei rider e in generale dei “platform worker”, cioè dei lavoratori che dipendono da piattaforme digitali (vedi UN 7/2024) A luglio è stato pubblicato un report relativo al lavoro su piattaforma in Italia, curato dal progetto Fairwork (una iniziativa operante in 38 paesi, coordinata dall’Oxford Internet Institute…
Leggi di piùLa tendenza alle sbornie e al fascismo
Riflessioni sulla situazione, prima parte. Sotto i nostri occhi si sta riproponendo il fenomeno politico che più di tutti ha segnato il Novecento in Occidente in modo significativo: la tendenza, sempre negata da entrambe le parti in commedia, all’alleanza tra liberali e fascisti. È una tendenza che vediamo in atto in forme diverse rispetto a quelle prese nel ventennio tra…
Leggi di piùIl vincolo esterno nasce all’interno
Quando ti hanno già sfondato il culo a calci, ma che senso ha chiederti di calarti pure le brache? I media nostrani purtroppo non dimostrano nessuna empatia e nessuna comprensione per quel difficile mestiere che è il fingere di governare. Come al solito il più spietato è il “Corriere della Sera”, che, dopo tutte le vessazioni, umiliazioni ed esclusioni che…
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