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Platform worker: il miraggio della direttiva europea

Platform worker: il miraggio della direttiva europea
L’8 febbraio la Commissione europea ha annunciato il raggiungimento di un accordo sulla Direttiva relativa ai lavoratori digitali (“platform worker”). Chi avesse letto i commenti della stampa in quei giorni sarebbe rimasto disorientato. Mentre “Il Fatto quotidiano” bocciava senza appello l’accordo parlando di “Direttiva annacquata”, “il Manifesto” lo promuoveva, sia pur con qualche distinguo (“non è necessariamente un depotenziamento”). Per le anarchiche/i questa tortuosa vicenda legislativa è l’ennesima riprova che solo con la lotta e non con il voto si possono ottenere significative conquiste. Ma vediamo di inquadrare il problema: i “platform worker” costituiscono un nuovo proletariato digitale in rapida... Leggi tutto

Apprendistato e precarietà

Apprendistato e precarietà
Lo strumento per favorire le imprese e i bassi salari Quasi 30 anni all’insegna della precarietà lavorativa non hanno reso il capitalismo italiano attrattivo per gli investitori e capace di performance elevate. Al contrario, la tanto decantata produttività lascia alquanto a desiderare e i salari e il potere di acquisto sono in caduta libera. I posti di lavoro creati attraverso contratti precari continuano a non coprire nemmeno il fabbisogno aziendale: da un lato gli imprenditori italiani sono alla costante ricerca di profili professionali specializzati, per avere i quali servono tempo, formazione e investimenti, mentre dall’altro non riescono nemmeno a utilizzare... Leggi tutto

“Pacco” natalizio. I rider traditi dall’Unione europea.

“Pacco” natalizio. I rider traditi dall’Unione europea.
Natale ha portato ai rider (e in generale a tutti i lavoratori digitali) un dono sgradito. Il 22 dicembre un nutrito gruppo di paesi capeggiato dalla Francia ha bloccato l’iter del progetto di Direttiva sui “platform worker” (i lavoratori che operano alle dipendenze di una piattaforma digitale). La stessa relatrice del progetto Elisabetta Gualmini ha parlato di influenza delle “lobby e delle multinazionali” nel sabotare l’accordo tra i governi. Come anarchici non abbiamo mai riposto fiducia nel processo legislativo, specialmente se non è sospinto da una robusta e costante mobilitazione di piazza. Infatti la proposta di Direttiva (attesa dal 2017)... Leggi tutto

Là dove batte il cuore. Industria tessile: inquinamento e sfruttamento.

Là dove batte il cuore. Industria tessile: inquinamento e sfruttamento.
L’industria tessile mondiale ed il suo sviluppo hanno modificato nel tempo le modalità della produzione e delle vendite globali, arrivando a rappresentare, ad oggi, un business globale di enorme rilevanza, con più di 290 milioni di addetti. Un comparto altamente competitivo caratterizzato da gruppi che possiedono marchi riconosciuti a livello globale quali Kering, LVMH, H&M, Inditex che hanno sostituito la piccola e media manifattura, caratteristica storica di questo mercato. Ma è anche un comparto altamente impattante dal punto di vista ambientale, poiché i cambiamenti del modo di produzione hanno esasperato i consumi di acqua, di sostanze chimiche, di energia nonché... Leggi tutto

Chi compra ananassi dovrebbe saperlo. Del Monte: scioccanti accuse di violenza nella piantagione di ananas.

Chi compra ananassi dovrebbe saperlo. Del Monte: scioccanti accuse di violenza nella piantagione di ananas.
Il corpo martoriato di Stephen Thuo Nyoike è stato trovato sul ciglio della strada. Aveva 22 anni. “Era stato strangolato con un filo di ferro”, dice un testimone oculare. “E c’era un ananas vicino al corpo.” L’ultima volta che qualcuno ha visto Stephen vivo, ha detto che veniva picchiato con mazze di legno dalle guardie di sicurezza che lavoravano per il colosso alimentare Del Monte. L’autopsia ha dimostrato che la causa della morte è stata uno strangolamento e un trauma contundente alla testa. Ulteriori ferite ai polsi indicavano che le sue mani erano state legate. “Stephen era un bravo ragazzo”,... Leggi tutto

Brandizzo. Dietro una strage operaia.

Brandizzo. Dietro una strage operaia.
Cinque persone sono morte per 750 euro di subappalto. Dovevano fare due saldature (200 euro ognuna) e sistemare, rimpolpando anche la massicciata, sette metri di binario (50 euro al metro). Secondo il padrone, gli operai erano pagati 25 euro lordi l’ora per un’ora e mezza di lavoro. In realtà, da contratto, prendevano meno della metà. Cinque operai sono morti per 18 euro lordi di salario e 658 euro di profitto da dividere tra CLF (appaltatrice di RFI) e Sigifer (subappaltatrice di CLF). Si trattava di manutenzione ordinaria non programmata, cioè quella che Reti Ferroviarie Italiane deve fare quotidianamente per garantire... Leggi tutto

Alternanza e lavoro minorile: due facce della stessa medaglia?

Alternanza e lavoro minorile: due facce della stessa medaglia?
Ci troviamo in un’aula di una scuola italiana, in attesa di iniziare le operazioni di scrutinio di fine anno, si tratta di una classe quarta di un istituto superiore; per la verità stiamo anche aspettando il collega d’informatica che è in leggero ritardo. Quando entra, prima ancora che qualcuno attacchi con un: “Stavamo aspettando proprio te!”, spiega il motivo del contrattempo. Fino a poco prima era al telefono con M.M. uno studente di quella stessa classe che, da qualche giorno, aveva incominciato la “fase aziendale” del suo PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) la nuova versione della meglio... Leggi tutto

Schiavi dell’algoritmo?

Schiavi dell’algoritmo?
Dopo la fine della pandemia le principali aziende della Silicon Valley hanno effettuato massicci licenziamenti di personale: 150.000 persone, un terzo delle quali tagliate dalle sole Facebook (Meta), Google (Alphabet), Amazon e Microsoft. Fin qui nulla di nuovo. Quello che ha destato scalpore è che questa imponente massa di licenziamenti sia avvenuta nel giro di pochi minuti. Le aziende non lo confermano ma sembra certo che le procedure di selezione del personale da estromettere siano state affidate ad algoritmi aziendali, tanto è vero che, per una curiosa nemesi, i primi ad essere licenziati sono stati proprio gli impiegati alle risorse... Leggi tutto

Padroni al Lavoro: la workfare society dello sfruttamento

Padroni al Lavoro: la workfare society dello sfruttamento
Workfare o work for welfare significa letteralmente lavorare per ottenere un beneficio: la concessione di forme di integrazione al reddito sono vincolate a prestazioni lavorative. – Nell’ Italia neoliberista, nazionalista, fascista e sessista, il “povero”, sinonimo di proletario, è il lavoratore che dal 2005 al 2021 ha perso sino al 48% del reddito: per lo più i giovani entro i 35 anni del Centro-Sud, le donne e gli “stranieri”, i mai occupati, disoccupati, i working poor della logistica e dei servizi, i precari; essi sono l’esercito industriale di riserva della “Nuova Società del Workfare” necessario alla Sviluppo, per lo più... Leggi tutto

Padroni al lavoro: sei tu la merce usa e getta!

Padroni al lavoro: sei tu la merce usa e getta!
Il Decreto Lavoro del “governo” Meloni sancisce: – lo smantellamento della contrattazione collettiva e la non più necessaria mediazione sociale dei sindacati; – la trattativa contrattuale aziendale anche tramite sigle “sindacali” gialle create per quella occasione (UGL in prima fila, una mini lobby connessa all’universo della estrema destra europea, oggi nominata interlocutrice del governo); contratti che possono essere peggiorativi delle condizioni del lavoratore, in conseguenza dell’ art. 8 del dl 148/2011; – la contrattualizzazione individuale e discrezionale tra padrone e lavoratore, certificata da consulenti privati del lavoro; – la totale precarizzazione per mezzo di chiamate ove il capitalista non deve... Leggi tutto

Platform workers: nuove frontiere dello sfruttamento.

Platform workers: nuove frontiere dello sfruttamento.
“Prima di internet, non sarebbe stato facile trovare qualcuno e farlo sedere per dieci minuti a lavorare per te, per poi licenziarlo passati quei dieci minuti. Ma con la tecnologia puoi trovarlo, pagarlo una miseria e poi sbarazzartene quando non ti serve più” questa frase (attribuita all’imprenditore americano Lukas Biewald) non è una battuta di spirito ma registra alla perfezione una delle nuove frontiere dello sfruttamento, quella – sfuggente – dei “lavoratori delle piattaforme”. L’armamentario dello sfruttamento padronale si arricchisce ogni giorno di nuovi strumenti, senza dismettere nessuno di quelli già in uso. Così, accanto a modelli arcaici e “illegali”... Leggi tutto

Burnout: assassinio programmato.

Burnout: assassinio programmato.
Qualche giorno fa è uscita sui media la notizia di due morti e un ferito grave sul lavoro a Milano. Un paio di giorni dopo alcuni quotidiani nazionali scrivevano dell’incriminazione di sette persone che avevano abbandonato in un fosso il corpo di un operaio in nero per occultarne la morte sul lavoro. Nomino questi due casi fra tanti altri perché possono far emergere certi aspetti del lavoro odierno, che ogni giorno, ogni settimana miete nuovi morti. In alcuni anni si registrano diminuzioni, in altri anni incrementi, ma morire di lavoro continua ad essere una minaccia costante. Vediamo un po’ di... Leggi tutto

Rumeni o caporali. Lavoratori usa-e-getta in Friuli-Venezia Giulia

Rumeni o caporali. Lavoratori usa-e-getta in Friuli-Venezia Giulia
Ha avuto una discreta rilevanza sulla stampa la notizia della scoperta da parte della Guardia di Finanza di un caso di caporalato nei vigneti delle province tra Udine e Gorizia. La cosa potrà aver stupito chi è abituato ad accostare la parola “caporalato” al sud Italia, chi invece lavora e frequenta i vigneti del FVG era già a conoscenza da almeno un decennio di squadre (chiamate, a volte, chissà perché “cooperative”) di braccianti rumeni che operano a prezzi irrisori con orari al limite dell’h24. Come funzionano queste ditte? Sostanzialmente sono registrate in Romania, forniscono manodopera per un costo totale inferiore... Leggi tutto

Voucher. A volte ritornano.

Voucher. A volte ritornano.
Tra le ultime novità approvate dal governo Meloni abbiamo il poco gradito ritorno dei voucher  come strumento di pagamento per lavori definiti “occasionali”. Questa vergognosa forma di sfruttamento ha una lunga storia (vedi UN 11 marzo 2017). Istituiti formalmente con la legge Biagi (governo Berlusconi, D. lgs. 276/2003) che li riservava alla retribuzione di lavori “di natura meramente occasionale” di soggetti marginali (“lavoretti” di studenti, pensionati, casalinghe, disoccupati o disabili)  hanno trovato per la prima volta effettiva applicazione solo nel 2008 (governo Prodi) quando sono stati introdotti sperimentalmente per prestazioni occasionali di tipo accessorio nel comparto delle vendemmie. L’obiettivo dichiarato... Leggi tutto

Sul lavoro. Il lavoro è un ricatto. Il ricatto è violenza.

Sul lavoro. Il lavoro è un ricatto. Il ricatto è violenza.
Continua così da secoli e si è sempre chiamata per quella che è: “guerra di classe”. La fanno i padroni, chi detiene il capitale e stabilisce le regole del ricatto: hai fame? vuoi un reddito? Lavora per me, ti pago una miseria, ti rubo due terzi del tuo tempo di vita, io accumulo ricchezze e tu sopravvivi.
 Poi dopo vari spargimenti di sangue più o meno mondiali, più o meno convenienti per capitalisti e loro scagnozzi ai governi, è arrivata l’era della redistribuzione delle briciole non senza, per ottenerla, sollevazioni popolari per costringere la classe padronale e diminuire le ore... Leggi tutto
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