In questi anni abbiamo scritto molto sui rapporti tra ricerca ed apparato industriale militare e sull’università come perno attorno al quale questo sistema ruota. Riteniamo che vi sia un esempio concreto, già verificato da anni, ovvero lo Stato di Israele. L’osservazione di tale modello ci permette di comprenderne il funzionamento e di trarne le debite osservazioni, tali da definire Israele…
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Dalla parte dei popoli oppressi
“L’Italia sta già facendo la sua parte e continuerà a farla ogni giorno per aiutare la popolazione civile palestinese che è incolpevole della guerra in corso e che nulla c’entra o ha responsabilità con i terroristi di Hamas che hanno compiuto gli eccidi del 7 ottobre scorso e che, giustamente, Israele sta combattendo nel tentativo di estirpare in via definitiva…
Leggi di piùIl “secondo polmone” collassa. Speculazioni cinesi nella foresta pluviale del Congo.
La foresta del bacino del Congo è spesso chiamata “il secondo polmone del mondo”. È la seconda più grande distesa di foresta pluviale al mondo (dopo l’Amazzonia), con il 60% della foresta situata nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). La società civile della RDC stima che nella foresta pluviale del paese vivano fino a due milioni di indigeni, tra cui i popoli Mbuti, Baka…
Leggi di piùGenova: blocchiamo le navi della morte
dal post di osservatoriorepressione.info È iniziato all’alba del 10 novembre, presso il porto di Genova, il presidio per impedire il passaggio della nave della ZIM, carica di armamenti e diretta a Israele. Dal varco San Benigno già centinaia le persone solidali con il popolo palestinese, tra lavoratori del porto, studenti, cittadini e realtà che vanno dal sindacalismo di base alle…
Leggi di più11 novembre 1887 – L’ultimo giorno dei Martiri di Chicago
Da “El crimen de Chicago” di Ricardo Mella – traduzione di Lona Lenti Con l’avvicinarsi del giorno caddero in un sonno profondo. Quando si alzarono si dedicarono a scrivere e a rispondere ai numerosi telegrammi che ricevevano da più parti. Engel, nuovamente visitato dal pastore metodista, ebbe con lui una discussione teologica. Fischer raccontò al suo guardiano di aver sognato…
Leggi di piùUn volontario di Kharkiv è stato torturato dai militari dopo aver cercato di lasciare l’Ucraina
Chiediamo ai media di altri paesi di non tacere su questa storia! Da Libcom: https://libcom.org/article/volunteer-kharkov-was-tortured-military-after-trying-leave-ukraine Notizie sulle ultime misure militariste e repressive sono fluite a tal punto da settimane che a volte tolgono attenzione agli eventi al fronte. C’è una crescente impressione che il Cremlino e l’ufficio di Zelensky stiano iniziando a combattere non tanto l’uno con l’altro, ma con…
Leggi di piùTorino, antimilitaristi in piazza
Verso il corteo del 18 novembre. Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. Nella sola Italia i morti furono 600.000. Il 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in…
Leggi di piùFirenze: antimilitarismo, ma…
Nell’estate passata, a Firenze, iniziò a circolare la voce che nella caserma Predieri, nel quartiere di Rovezzano, si sarebbe insediato un comando NATO per sovrintendere alle operazioni militari della zona mediterranea. Anpi ed Arci indissero un’assemblea per comunicare la notizia e proporre una mobilitazione che avrebbe dovuto salvaguardare le normative urbanistiche del territorio. Inoltre facevano previsioni di un ritorno economico…
Leggi di piùIV novembre in piazza
PALERMO La giornata del 4 novembre a Palermo è stata importante. Nella mattinata una decina di aderenti all’Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e l’università ha fatto un’incursione alla cerimonia militari che si svolgeva davanti a quello che è l’altare della patria a Palermo; con cartelli e magliette hanno creato un po’ di scompiglio tra i presenti. Era una cerimonia…
Leggi di piùParenti serpenti. Sull’ideologia dell’“Unico Stato Democratico”
Chi mi conosce sa che non ho certo simpatie per il pensiero nietzscheano; allo stesso tempo però, come suol dirsi, anche un orologio rotto due volte al giorno segna l’ora esatta. Nel quarto capitolo di Al di là del Bene e del Male (“Detti e Intermezzi”), Nietzsche afferma che “Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli…
Leggi di piùLa schiavitù del lavoro. Le radici economiche e sociali del conflitto nel Vicino Oriente.
Uno dei problemi centrali della questione israeliano-palestinese è la dipendenza pressoché totale della forza lavoro palestinese dall’economia israeliana. La mancanza di un autonomo ciclo economico palestinese, rende la striscia di Gaza e la Cisgiordania una riserva di manodopera a bassissimo costo per le esigenze dello stato israeliano. Le alterne politiche di chiusure ed aperture dei valichi con i territori palestinesi…
Leggi di piùHamas e il friend-shoring. Le conseguenze del 7 ottobre sulle relazioni internazionali.
La guerra a Gaza, come tutte le guerre contemporanee, possiede più di una dimensione da analizzare per cercare di comprendere quello che sta avvenendo. Per molti versi la complessità delle guerre attuali può essere descritta come una struttura a cerchi concentrici in cui ogni cerchio è contenuto in un cerchio maggiore con il quale si interseca. Altri commentatori hanno utilizzato…
Leggi di piùPer un nuovo Ateneo libertario a Lisbona!
Lo spazio che il Centro de Cultura Libertária (CCL) ha in affitto da quasi 50 anni è di nuovo in pericolo. La continua pressione esercitata dalla gentrificazione e dal mercato immobiliare, che tante persone e associazioni ha sfrattato, costringendole ad abbandonare il centro della città, torna ad attaccare il CCL, questa volta definitivamente: dopo svariati anni di minacce e processi…
Leggi di piùNon si parte. Cronache antimilitariste dall’Ucraina e dalla Russia
Secondo la polizia nazionale ucraina, dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala, nel paese sono stati aperti circa 8mila procedimenti penali per aver eluso la mobilitazione. Se i blackout ricominceranno, gli ufficiali di leva e gli investigatori avranno più lavoro: renitenti che che ora si nascondono nelle loro case, caricheranno i loro telefoni all’esterno, dove potranno essere prontamente rintracciati. Il monitoraggio…
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