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Anarchia: teoria della rivoluzione Produzione e distribuzione dal capitalismo al comunismo

Anarchia: teoria della rivoluzione  Produzione e distribuzione dal capitalismo al comunismo
La parte più importante del Programma Anarchico consiste nella concezione libertaria della rivoluzione, la rivoluzione fatta contro lo Stato e non per mezzo dello Stato. Per gli anarchici, infatti, la libertà è un’arma di combattimento contro il vecchio mondo, oltre che il calore vitale che riscalderà quello di domani. Punto centrale della prossima rivoluzione, che farà sì che sia una rivoluzione sociale e non una rivoluzione politica come quelle che si sono succedute fino ad oggi, è l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. La questione economica assume quindi un aspetto centrale nella concezione anarchica della rivoluzione. In diversi... Leggi tutto

“L’anarchismo è il viandante”. RICORDANDO CAMILLO BERNERI

“L’anarchismo è il viandante”. RICORDANDO CAMILLO BERNERI
QUEL 6 MAGGIO ’37, IN CUI LA BARBARIE UCCISE L’INTELLIGENZA Sul finire del 1915 a Reggio Emilia, un intellettuale adolescente, sentimentale ed un po’ malaticcio, passava dalla Federazione Giovanile Socialista all’anarchismo. A conquistarlo è la “pacata dialettica” di un tipografo coi baffetti, operaio d’elite, uomo dagli occhi buoni, che 50 anni più tardi, all’età di 75 anni suonati, finirà suicida, amareggiato dai debiti e dalla crudeltà della vita. Chissà se il tipografo Torquato Gobbi fu subito pienamente consapevole che, in quelle “sere brumose“, sotto i portici di Reggio Emilia, stava dando tanto lustro alla sua carriera di propagandista. In quel... Leggi tutto

Il contributo di Errico Malatesta

Il contributo di Errico Malatesta
Erri Malatesta è stato un anarchico italiano, nato a Santa Maria Capua Vetere nel 1853 e morto a Roma nel 1932, guardato a vista in continuazione dalla polizia, e anche il suo funerale si tenne in forma clandestina, perché le autorità avevano paura che fosse occasione di dimostrazioni antifasciste. La sua vita da sola meriterebbe di essere studiata. Non ancora ventenne, a Napoli aderisce alla prima sezione italiana dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (Prima Internazionale), dove era ancora vivo l’insegnamento di Michele Bakunin. I primi tempi della sua adesione sono segnati da due confronti, che contribuiscono a rafforzare l’impronta anarchica del... Leggi tutto

Le lotte e i percorsi di liberazione

Le lotte e i percorsi di liberazione
L’articolo pubblicato su UN, n 8, “Nè settarismi né appiattimenti” pone una serie di spunti su cui occorre riflettere. Per non avere una visione politicista occorre infatti starci in mezzo ai movimenti ed alle lotte, e poter cercare le possibili alleanze, ma concrete, non ideologiche. Ai giorni nostri la critica sociale non gode di buona salute e sono scomparsi i grandi movimenti, ma non le ragioni che le aveva partorite. Si può dire che le manchi una diffusione? Si potrebbe affermare che soffra di sovraesposizione: è diventata un luogo comune, che si crede di sapere a memoria, se conosciuta su... Leggi tutto

Recensione: “I senza Stato” di Andrea Staid

Recensione: “I senza Stato” di Andrea Staid
 È appena uscito per le edizioni Bébert un interessante saggio di Andrea Staid, dedicato, in maniera significativa, alle donne della regione autonoma del Rojava. Riporto qui alcuni stralci dell’introduzione e del primo capitolo (dal titolo Il potere nelle società primitive) che credo siano utili alla riflessione e al dibattito. Per acquistare il libro (107 pp. 10 euro) si può contattare l’editore www.bebert.it twitter.com/bebertedizioni facebook.com/bebertedizioni  Sempre più la popolazione non si riconosce nelle scelte dei governi e nei modi di fare dei politici, sempre meno persone, soprattutto giovani, credono alle soluzioni vendute dai governanti di turno, dai banchieri o dai grandi... Leggi tutto

Mutualisti del terzo millennio?

Mutualisti del terzo millennio?
 Dopo la pubblicazione dell’articolo “Jobs Act: e ora?” sul numero dell’8 marzo 2015 di Umanità Nova, un mio amico e compagno di sindacato mi ha spedito una lettera che ritengo utile al fine di riprendere la questione del mutualismo che nell’articolo stesso era solo accennata. “Ho letto il tuo scritto sul jobs act. Neanche lontanamente il mutualismo potrebbe intervenire per lenire seppur in minima parte le sofferenze prodotte dalla cancellazione del welfare state, ancor meno in periodo di crisi in cui i lavoratori occupati percepiscono bassi salari che non consentono loro di stornare una parte del salario a favore dei... Leggi tutto

Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti

Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti
Paul Avrich, Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti, Nova Delphi Libri. 400 pp. Euro 15. Arriva con 24 anni di ritardo – grazie alla traduzione del curatore Antonio Senta – l’edizione italiana di un testo fondamentale per la comprensione della tragedia di Sacco e Vanzetti. Un testo che si distingue da tutti gli altri studi che si sono occupati di queste vicende perché vuole non tanto ricercare la verità giudiziaria quanto tentare di ricostruire il background (come recita il titolo inglese), cioè il movimento che ruota intorno ai due anarchici. L’autore – morto nel... Leggi tutto

Forza e minoranze agenti

Forza e minoranze agenti
Al fine di riprendere ed approfondire la categoria “forza” che ho cercato di tratteggiare in un mio precedente articolo utilizzerò un lungo brano tratto da un testo di un compagno, circolato in poche copie dattiloscritte nel 2010 e che sviluppa, a mio avviso, una critica acuta proprio della categoria, che rivendico, di minoranza agente come elemento costitutivo della forza. “Della modestia che si conviene al lottatore sociale ovvero una lettera ai compagni Nessuno metterà in dubbio che il grosso delle attività che abbiamo portato avanti insieme in questi anni erano (e sono rimaste) fortemente caratterizzate dalla volontà di essere “in... Leggi tutto

La memoria perduta

La memoria perduta
Sono un detrattore di Tito, dell’esperienza jugoslava come capitalismo di stato anche se non allineato all’URSS. Mi fan ribrezzo la repressione, le torture e l’uccisione dei comunisti e socialisti oppositori al regime titino finiti a Goli Otok e altri lager, anche se molti di questi erano filostalinisti, la logica del taglione “loro a noi, noi a loro” in un campo che si sosteneva, falsamente, rivoluzionario era e resta inaccettabile. Ricordo le centinaia di operai e le loro famiglie monfalconesi, convinti comunisti, soprattutto dei cantieri navali, emigrati nella jugoslavia socialista terra di speranze e finiti massacrati come controrivoluzionari, non tanto e... Leggi tutto

La Sfortuna di un Autore

La Sfortuna di un Autore
Il titolo non è per nulla paradossale: Albert Camus è certo un autore molto noto, enormemente letto e tradotto in decine di lingue, la cui fortuna letteraria, a tre generazioni di distanza dalla sua tragica morte, non sembra affatto declinare. Si può anzi oramai dire, con una certa sicurezza, che il suo nome è entrato nella ristretta cerchia dei classici della letteratura. In un altro senso, però, si può paradossalmente parlare di una specie di sua malasorte critica e di una enorme rimozione di molti aspetti della sua produzione intellettuale – particolarmente del suo pensiero politico e filosofico, la cui... Leggi tutto

Strateghi rituali

Strateghi rituali
I fatti di Parigi degli ultimi giorni sono noti, e non stiamo qui a ricordarli nel dettaglio. Ciò su cui ci preme dibattere è la reazione di alcuni individui e settori di movimento, che fin da subito hanno minimizzato i fatti accaduti (una strage di disegnatori satirici) sostenendo che l’atto era giustificato e giustificabile tenendo conto delle guerre imperialiste europee nei paesi arabi e che, tutto sommato, quei giornalisti se lo erano meritato, perchè con le loro vignette diffondevano anch’essi l’islamofobia. Partendo da questa chiave di lettura, i nostri “antimperialisti” si sbizzarrivano: chi sostenendo, come da tradizione, che le cause... Leggi tutto

Durruti e il labirinto bellico

Durruti e il labirinto bellico
Più volte gli anarchici hanno criticato il culto della personalità che ha accomunato dittature di segno diverso, ma convergenti nell’esaltazione parossistica del capo. Se “Mussolini ha sempre ragione” era lo slogan che identificava nel “duce” il regime fascista, altri detti simili circondavano le figure di Hitler o di Stalin. In tempi recenti si ricordano i casi di Kim il Sung in Corea del Nord e di Fidel Castro a Cuba. Per non parlare del papa, unico comandante di un regno dichiaratamente di origine divina, che si considera superiore a tutti gli altri esseri umani. Ma anche stati con l’immagine democratica... Leggi tutto
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