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Aggiornamento sulle operazione repressive a Torino e in Trentino

Aggiornamento sulle operazione repressive a Torino e in Trentino
A Torino il tribunale del riesame ha fatto cadere l’accusa di associazione sovversiva nei confronti dei sei arrestati e, in conseguenza di ciò, Larry e Giada sono stati scarcerati. Restano in carcere gli altri quattro (Antonio, Giuseppe, Niccolò nel carcere di Ferrara e Silvia in quello di Rebibbia a Roma) per via delle accuse di altri reati specifici. Sono invece sempre in carcere i sette anarchici e anarchiche del trentino arrestati il 19 febbraio, il tribunale del riesame ha confermato gli arresti. (Aggiornamento al 17 marzo). Qui trovate il comunicato della Cdc-Fai sugli arresti di Torino Qui il comunicato del... Leggi tutto

Solidarietà ai compagni e alle compagne trentin*

Solidarietà ai compagni e alle compagne trentin*
A pochi giorni dagli arresti a Torino e dallo sgombero dell’Asilo occupato, una nuova operazione repressiva contro il movimento anarchico si è svolta fra Trento e Rovereto: 7 arresti e una 30ina di indagati. Come sempre, il principale reato contestato è quello del 270bis (associazione sovversiva), creatura giuridica nata negli anni settanta per colpire le lotte sociali e l’insorgenza diffusa di quegli anni. Poco importa che, nella stragrande maggioranza dei casi, le accuse vengano poi smontate nei tribunali, quel che conta è sbattere i compagni e le compagne in galera per anni e costruire il terrore mediatico per raccattare consensi nell’opinione pubblica.... Leggi tutto

Comunicato della Federazione Libertaria Argentina

Comunicato della Federazione Libertaria Argentina
Difronte alle operazioni di polizia contro gli spazi libertari, denunciamo la ricerca di stigmatizzazione mediatica e sociale per la costruzione dell’anarchismo come nuovo nemico pubblico. Condanniamo la caccia alle streghe, le azioni repressive e la persecuzione politica per criminalizzare la giusta protesta sociale e distrarre l’attenzione dal saccheggio che stiamo subendo in Argentina.. Questi fatti segnano la continuità delle politiche statali in particolare nella crescita della militarizzazione, nell’instaurazione della paura e nell’incarcerazione dei combattenti sociali. In questo caso da inquadrarsi nei preparativi di blindatura e “messa in sicurezza” del prossimo G20, in occasione del quale il governo vuole mostrare ai... Leggi tutto

Stop Al Panico (Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione)

Stop Al Panico (Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione)
L’associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione (mutuosoccorso.noblogs.org) è lieta di annunciare di aver dato alle stampe “Stop al panico!”, la seconda edizione riveduta, aggiornata e ampliata di “Difesa legale, note per una maggiore consapevolezza”.   Polizie e tribunali: istituzioni selettive e discrezionali poste da un ordinamento a garanzia di sé stesso, per natura inclini a essere piegate a fare del dissenso un crimine. Una ricognizione ragionata nelle trame del processo penale, pensata per chi prende parte a manifestazioni di piazza e movimenti dal basso. Nuova edizione aggiornata alle ultime novità legislative con approfondimenti inediti sull’autotutela digitale (in... Leggi tutto

Catania e Sicilia

Catania e Sicilia
Introduzione Negli articoli “Repressione e pensiero dominante catanese” e “Tra teoria e pratica repressiva” pubblicati negli scorsi numeri di Umanità Nova si descrive in modo sintetico la situazione repressiva e di controllo sociale e culturale in corso nel territorio catanese e non. Questa forma di controllo, in realtà, non è solo di derivazione militarista o di gestione dei centri in cui si trovano i/le migranti (CARA, Hotspot etc) ma deriva da un rinnovato sfruttamento dell’intero territorio regionale grazie ai numerosi fondi europei, governativi e privati. Non è un caso che CasaPound Italia, approfittando dei finanziamenti arrivati e, al tempo stesso,... Leggi tutto

Repressione e pensiero dominante catanese

Repressione e pensiero dominante catanese
A causa della semilibertà a Daniele Micale, condannato insieme ad Antonino Speziale per l’uccisione dell’ispettore Raciti, Gianni Tonelli, segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, e la vedova Raciti iniziano uno sciopero della fame per dimostrare “che è saltato il banco delle regole elementari della democrazia, della giustizia, del buon senso generale nel nostro Paese non è possibile pensare che chi colpisce un servitore dello Stato alla fine si veda lenita la responsabilità con una condanna preterintenzionale che lo ha portato a un grandissimo sconto di pena. Dopo cinque anni è già fuori e gli è stato anche trovato un... Leggi tutto

Tra teoria e pratica repressiva

Tra teoria e pratica repressiva
È notizia di qualche giorno fa “l’investitura” di Alberto Francini a questore della città di Catania. Come si legge dalla biografia del sito questure.poliziadistato.it, Francini è stato “impiegato per circa venti anni nei servizi di ordine pubblico allo Stadio San Paolo, di cui gli ultimi sei come dirigente dei servizi, per un totale di oltre 600 partite. Dirigente nei servizi di ordine pubblico durante le 5 maggiori emergenze rifiuti del napoletano (Giugliano, Acerra, Pianura, Chiaiano, Terzigno).” (1) Appena insediato come questore di Catania, ha dichiarato che i suoi punti di forza sono «l’esperienza su strada e il contatto con la... Leggi tutto

“Unici stranieri: gli sbirri nei quartieri”.

“Unici stranieri: gli sbirri nei quartieri”.
I movimenti politici che si battono per un cambiamento sociale radicale devono inevitabilmente fare i conti con la repressione da parte dello stato1. Tra le diverse istituzioni dell’apparato repressivo, la polizia gioca un ruolo centrale. Essendo chiamata a gestire un ordine sociale lacerato da profonde disuguaglianze interne, essa entra necessariamente in conflitto con le persone e i gruppi sociali che minacciano, di fatto o in potenza, di alterare le attuali gerarchie sociali. Per questo motivo è armata e autorizzata all’uso della forza. “Quando la persuasione, l’indottrinamento, la pressione morale e gli incentivi materiali falliscono, c’è la polizia. Nel campo del... Leggi tutto

Una risposta di movimento alla questione securitaria

Una risposta di movimento alla questione securitaria
Nella notte del 22 novembre a Bologna dieci persone che dormivano sotto il portico di viale Masini sono state multate e allontanate dalla zona, con un “ordine di allontanamento” al quale si accompagna una sanzione dai 100 ai 300 euro. A livello legale, ciò è previsto dalla legge Minniti sulla sicurezza urbana, che si interessa in questo caso a “chiunque ponga in essere condotte che impediscono l’accessibilità e la fruizione delle infrastrutture, fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico”, ma anche di scuole, siti universitari, parchi, o più in generale luoghi “interessati da consistenti flussi turistici”1. In... Leggi tutto

Repressione e opposizione

Repressione e opposizione
Obbligare a Fare   Parafrasando un celebre aforisma di Roland Barthes a proposito del fascismo, la repressione non è tanto impedire di fare, quanto obbligare a fare. L’obbligo, ad esempio, di attenersi scrupolosamente alla “legalità” imposta dal sistema, alle sue regole, ai suoi dettami martellanti, ai suoi corifei più o meno prezzolati. Da tutto questo sembra impossibile sfuggire, e con conseguenze tutt’altro che filosofiche e/o teoriche. Si parla di conseguenze terribilmente pratiche, che hanno un’incidenza precisa sulla vita di tutti coloro che, in un modo o in un altro, si oppongono a tutto ciò. Conseguenze che sono quotidiane, e che... Leggi tutto

La lezione di Roma sulla polizia democratica

La lezione di Roma sulla polizia democratica
Quanto è avvenuto a Roma a partire dal 19 agosto scorso, quando è iniziato lo sgombero di uno stabile di proprietà di un fondo di investimento occupato da dei rifugiati etiopi ed eritrei, ha reso evidente quanto accade quotidianamente in tutto il paese. La violenza esercitata per mettere in atto lo sgombero dei rifugiati in Via Curtatone, l’accanimento contro coloro che dopo lo sgombero erano rimasti in Piazza Indipendenza, il barbaro inseguimento a Termini di persone a cui ufficialmente lo Stato italiano sta garantendo la tutela dell’asilo per le persecuzioni che subiscono nei propri paesi d’origine, ma che vengono anche... Leggi tutto

Via il "Foglio di via"!

Via il "Foglio di via"!
E’ un invito che rivolgo a questo giornale, alla stampa anarchica e libertaria in generale, nonché a quanti vorranno aderire ad una campagna continuata nel tempo a por fine a questa odiosa pratica del “foglio di via”, eredità del regime fascista mai dismessa, di cui oggi se ne fa un uso smodato al fine di cacciar via da interi territori quanti si mobilitano a viso aperto per rivendicare propri diritti che, nello stesso tempo, attengono all’interesse generale, per stroncarne la legittima attività. L’ultima porcata del genere risale a poco tempo fa a Tradate in provincia di Varese. L’Assemblea degli iscritti e... Leggi tutto

Terrorizzare e reprimere

Terrorizzare e reprimere
Scriviamo queste righe con l’elicottero che ci ronza sulla testa, a G7 Ambiente ancora in corso. Terrorizzare e reprimere sono le parole che meglio spiegano quanto è avvenuto in questi giorni di giugno 2017 a Bologna. Migliaia di poliziotti, altrettante identificazioni, un numero imprecisato di fermi e di fogli di via preventivi. In base a informazioni di polizia, viene fermato chi arriva in città e la questura ne ordina l’allontanamento. È esattamente quello che faceva il fascismo: in occasione di eventi particolari, come la visita in città del re o di qualche alto gerarca, fermava o allontanava chi era ritenuto... Leggi tutto

Repressione in divisa, vera faccia del 2 giugno

Repressione in divisa, vera faccia del 2 giugno
La festa della repubblica, ormai divenuta festa delle forze armate, esibizione di retorica militarista e dell’ordine imposto, ha mostrato la sua violenza nella mattina del 2 giugno a Pisa. L’esposizione di due striscioni dalle finestre di abitazioni che affacciano su Piazza delle Vettovaglie, dove si teneva la parata istituzionale, ha determinato la brutale repressione delle forze dell’ordine. La polizia ha infatti abusato di cose e persone facendo irruzione in abitazioni private, operando perquisizioni non autorizzate e non motivate, sequestrando persone, operando fermi, facendo scattare denunce. Perché nessuna forma di protesta è ammessa quando si celebrano le istituzioni democratiche. Uno degli... Leggi tutto
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