Con l’abolizione dei voucher, i buoni lavoro con cui vengono retribuiti migliaia di lavoratori, il governo Gentiloni si è assicurato una dose di popolarità a buon mercato. Ma non è detto che questa popolarità sia sufficiente a farlo arrivare alla fine della legislatura. Anzi. Il decreto emanato dal Governo prevede che i buoni lavoro non possano essere più venduti a…
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Il referendum sul lavoro
Sono tre i quesiti che erano stati posti dai referendum promossi dalla CGIL: quello non ammesso dalla Corte Costituzionale riguardante la possibilità di reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo (attualmente è previsto solo un risarcimento economico), la cancellazione dei voucher e, infine, l’abrogazione delle norme che limitano le responsabilità delle aziende committenti nei confronti dei lavoratori…
Leggi di piùLa nostra libertà è nella nostra lotta
Nella lotta per la libertà delle donne, il dibattito sul “diritto di voto” risale al XIX secolo, nel momento in cui le campagne per il “diritto di voto” erano al loro apice. Anche se il “diritto universale di voto” è stato imposto come realtà politica dal momento in cui è stato messo in pratica in molte parti del mondo, insieme al sistema…
Leggi di piùSotto il sovranismo il fascio littorio
La cosa più penosa, in giorni come questi, è di trovare nei movimenti di lotta facce incantate dal ritornello reazionario del sovranismo. Il 25 marzo la piattaforma Eurostop sarà in piazza per chiedere la rottura dell’Unione Europea e l’uscita dall’euro. Per fare un esempio, il fondo per l’integrazione salariale nelle aree di crisi complessa è stato ridotto, nel 2017, a…
Leggi di piùIl peggiore di sempre
C’era un tempo in cui il rinnovo del contratto dei metalmeccanici rappresentava la punta più avanzata, un apripista nelle conquiste rivendicative, alle quali i rinnovi contrattuali degli altri settori si ispiravano. Questo si è verificato soprattutto dall’autunno caldo del 1969 in poi, nella fase in cui, sotto la pressione delle lotte spontanee che si manifestavano in quei tempi, si rivendicavano…
Leggi di piùUn referendum morto all’alba
The devil is in the detail. A volte, per mia esperienza, si comprende un fatto, mi riferisco a fatti importanti, osservandone gli effetti marginali e periferici più e e più sinteticamente che, come peraltro è necessario, esaminandolo in maniera puntuale. Nel merito della bocciatura da parte della Corte Costituzionale del quesito riguardante la riforma, chiamiamola così, dell’articolo 18 dello Statuto…
Leggi di piùGoverno. Vecchi e nuovi democristiani
Il nuovo governo si è presentato questa mattina alla Camera dei deputati, per chiedere la fiducia. La squadra capitanata da Gentiloni, è di 18 ministri, 12 dei quali già presenti nel governo Renzi. Sebbene molti considerino il nuovo governo un clone di quello precedente, qualche indizio suggerisce che Gentiloni smorzerà le punte più aguzze della politica renziana. Nel suo discorso…
Leggi di piùIl referendum dei poveri e dei disoccupati
Nulla sarà più come prima: il referendum istituzionale ha visto un’ampia partecipazione popolare ed i “NO” hanno vinto. Aurore radiose attendono le legioni di votanti che, matita copiativa alla mano, hanno modificato radicalmente la situazione in Italia. Il blocco frigorenzaicomassonico è stato sconfitto. I superstiti renziani risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.…
Leggi di piùPassato il teatrino referendario…
I risultati del referendum parlano chiaro. In controtendenza con la disaffezione elettorale registrata un po’ ovunque, l’affluenza alle urne risulta – in Italia – essere quasi un 70%. Inoltre un terzo degli italiani boccia il governismo arrogante di Renzi, che però trova un appoggio blindato alle sue riforme di quasi 13,5 milioni di voti. Un capitale politico che il PD…
Leggi di piùNé si né no: astensione
Il valore reale di questa ennesima farsa elettorale è inversamente proporzionale al clamore mediatico che sta suscitando da mesi. Gli anarchici, come sempre, non votano e invitano tutti a fare altrettanto. Non siamo né per il no né per il sì: siamo per l’invece. Siamo per togliere il potere di decidere delle nostre vite dalle mani di questi politicanti, che…
Leggi di piùVotare non serve, astenersi non basta
Imparare dalle masse. A pochi giorni dalla scadenza elettorale del 4 dicembre, un primo risultato c’è già stato: il sostanziale fallimento della campagna per il “NO sociale”. La campagna è fallita perché non è riuscita a coagulare le varie anime del movimento, perché non è riuscita ad incidere nella sostanziale indifferenza della maggior parte del proletariato e dei ceti popolari…
Leggi di piùTanto rumore per nulla
La Partita Reale e quella Simbolica I miti fondatori, quelli che cementano l’immaginario, hanno lo straordinario vantaggio di non necessitare dell’onere della prova. La Costituzione nata dalla Resistenza è uno di questi. I sostenitori del rigetto della riforma costituzionale sulla quale si terrà il 4 dicembre un referendum confermativo, ripetono come un mantra le parole di Calamandrei: “Se voi volete…
Leggi di piùIl corsivo cattivo
5 semplici informazione di carattere politico-istituzionale: – in Italia nessuno vota il presidente del consiglio, nessuno ha mai votato Renzi perchè non si può, come nessuno ha votato i suo 26 predecessori, si votano i partiti e basta e poi l’amministratore delegato se lo trovano tra loro; – ci sono almeno 43 parlamenti monocamerali e non sono tutti piccoli, incivili…
Leggi di piùPer l’azione diretta, la mobilitazione dal basso, la conflittualità permanente
Per prima cosa ci preme sgombrare il campo da un grande equivoco: il referendum del 4 dicembre non riguarda assolutamente le enunciazioni “idealiste” della Costituzione, cioè tutti quegli articoli che ne hanno fatto, per qualcuno “la Costituzione più bella del mondo”; articoli che, se presi ad uno ad uno, è facile verificare quanto siano stati enormemente disattesi da ciascuna coalizione…
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