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Anarchia e delitto

Anarchia e delitto
Pietro Gori trasformò l’immagine dell’anarchismo,‭ ‬liberandolo dal cliché del bombarolo e del violento caro ai poliziotti e ai giornalisti prezzolati,‭ ‬diventando l’alfiere dell’anarchismo operaio e organizzatore.‭ Ma come è stato possibile che questo giovane di buona famiglia,‭ ‬avviato ad una brillante professione di avvocato,‭ ‬si trasformasse in un agitatore ed organizzatore,‭ ‬perseguitato dai governi e dalle polizie di mezzo mondo,‭ ‬e acclamato dalle folle che assistevano alle sue conferenze e ai suoi comizi‭? ‬Proprio lo studio del diritto,‭ ‬la ricerca scientifica sulle cause della criminalità sono state fondamentali nella sua maturazione politica,‭ ‬oltre alla frequentazione dell’effervescente ambiente pisano di quegli... Leggi tutto

Pietro Gori a teatro

Pietro Gori a teatro
Pietro Gori a teatro Giovedì 24 settembre prossimo venturo debutterà a Livorno lo spettacolo teatrale “Idea d’amor – libere visioni dell’anarchico Pietro Gori”, al Teatro Officina Refugio. Le rappresentazioni proseguiranno fino al 30, ed avranno inizio alle ore 22. L’idea dello spettacolo comincia a formarsi nel gennaio, dopo l’iniziativa organizzata dalla Fondazione Gaber e dal Comune di Rosignano Marittimo; gli anarchici livornesi hanno sentito la necessità di un’iniziativa che rievocasse Pietro Gori al di fuori del cliché del cavaliere dell’ideale, resistuendolo nella sua dimensione personale e di militante, di organizzatore, di rivoluzionario. Le istituzioni che oggi celebrano Pietro Gori sono... Leggi tutto

Fedeli alle libere idee

Fedeli alle libere idee
Ad un movimento decentrato e plurale corrispondono fonti altrettanto decentrate e diversificate, per questo studiare l’anarchismo in quanto fenomeno sociopolitico e culturale dell’età contemporanea richiede notevole versatilità. Ricerca approfondita e in progress, che ha richiesto tempi lunghi e pazienza, questa nuova edizione del libro è il risultato non solo di aggiornamenti della bibliografia generale ma anche del reperimento di nuovi importanti documenti d’archivio. Si tratta di uno studio territoriale complesso condotto con criteri scientifici e senza farsi condizionare da pregiudizi, basato essenzialmente sull’analisi critica delle fonti. Gli esiti ci prefigurano un anarchismo peculiare “pratese” fino a poco tempo fa misconosciuto:... Leggi tutto

Zero in Condotta nuova uscita: “Contro hitler”

Zero in Condotta nuova uscita: “Contro hitler”
Zero In Condotta Nuova uscita Memoria resistente Leonhard Schäfer CONTRO HITLER Gli anarchici e la resistenza tedesca dimenticata pp.‭ ‬74‭ ‬EUR‭ ‬10,00 ISBN‭ ‬978-88-95950-43-3 La Germania non ebbe i suoi‭ ‬25‭ ‬luglio e‭ ‬8‭ ‬settembre e mancò una resistenza popolare significativa.‭ ‬Inoltre la resistenza contro il nazionalsocialismo fu resa più difficile dalla passività e dalla fedeltà al regime da parte della maggioranza della popolazione tedesca che,‭ ‬con le elezioni del‭ ‬1933,‭ ‬aveva mandato al potere Hitler e la sua cricca,‭ ‬legittimandoli democraticamente.‭ ‬Nonostante ciò questa resistenza esisteva ed era variegata e diffusa anche se in Germania vengono ancora celebrati ufficialmente... Leggi tutto

Eredità di un rivoluzionario

Eredità di un rivoluzionario
Sabato‭ ‬14‭ ‬agosto era il centocinquantesimo anniversario della nascita di Pietro Gori.‭ ‬Gli organizzatori dell Festa Rossa di Perignano,‭ ‬in provincia di Pisa,‭ ‬hanno deciso di ricordare questa data invitando il Coro Garibaldi d’Assalto di Livorno,‭ ‬Claudia Pinelli,‭ ‬Davide Giromini e la Maledizione,‭ ‬Tiziano Antonelli.‭ ‬Quello che segue è l’intervento di Tiziano Antonelli. Pietro Gori è stato un protagonista delle vicende del movimento operaio e socialista,‭ ‬in Italia e in varie parti del mondo,‭ ‬nel periodo che va dal‭ ‬1885‭ ‬al‭ ‬1911. La formula di‭ “‬cavaliere dell’ideale‭” ‬mette l’accento solo su alcuni aspetti dell’azione di questo militante anarchico,‭ ‬teorico,‭ ‬agitatore... Leggi tutto

Regicidio: interpretazioni di un gesto

Regicidio: interpretazioni di un gesto
Il 22 maggio 1901 Gaetano Bresci è rinvenuto cadavere nella sua cella. Impiccato, suicida secondo i referti ufficiali ma, insinuano ormai le fonti più disparate, “con tutta probabilità, suicidato”. “Melius erat ei si natus non fuisset homo ille”: questa l’annotazione, a memoria perpetua – si dice – ed obbrobrio sempiterno, apposta dal canonico sul certificato di battesimo dell’infame assassino del Re Buono. Anarchico di 31 anni nativo di Coiano (Prato) da tempo emigrato a Paterson nel New Jersey, Bresci era rientrato in Italia nel maggio 1900. Tiratore abilissimo, con sé portava (inspiegabilmente) una macchina fotografica e una pistola Remington a... Leggi tutto

La Crisi del ‘98

La Crisi del ‘98
Errico Malatesta, commentando l’uccisione del re Umberto I di Savoia, sul numero unico “Cause ed effetti” pubblicato a Londra nel settembre 1900, si soffermava su “l’ira accumulata dai lunghi tormenti (che) scoppia in tempesta e un uomo ridotto alla disperazione o un generoso commosso dai dolori dei suoi fratelli….alza il braccio vendicatore e colpisce dove crede che sia la causa del male” e concludeva affermando che, per quelli che detengono il potere “i colpevoli siamo noi. E’ sempre l’agnello che ha la colpa”. Ma queste sono le conseguenze di una determinata situazione ed è necessario perciò risalire alle vere cause... Leggi tutto

L’attentato di Monza

L’attentato di Monza
(dal Numero unico “Cause ed effetti – 1898-1900”, Londra, sett. 1900 “pubblicato a cura di un gruppo socialista anarchico”) Un altro fatto di sangue è avvenuto ad addolorare gli animi sensibili… ed a ricordare ai potenti che non è senza pericoli il mettersi al di sopra del popolo e calpestare il grande precetto dell’uguaglianza e della solidarietà umana. Gaetano Bresci, operaio ed anarchico, ha ucciso Umberto re. Due uomini: uno morto immaturamente, l’altro condannato ad una vita di tormenti che è mille volte peggio della morte! Due famiglie immerse nel dolore! Di chi la colpa? Quando noi facciamo la critica... Leggi tutto

«War made the State, and the State made war»

«War made the State, and the State made war»
L’entrata in guerra come posta di un duro confronto di piazza mette in gioco il rafforzamento istituzionale dell’apparato statale e la sua esistenza futura. La conflagrazione europea edifica la rete degli stati nazione nel vecchio continente e la sua fase preparatoria, mentre predispone le strutture di lunga durata all’interno degli Stati coinvolti, preconizza la società organica. Il monopolio ed il rafforzamento dei mezzi di coercizione necessari per l’imposizione fiscale come per l’approntamento della macchina militare (armi, trasporti, reclutamento, finanziamenti, assistenza e funzioni ausiliarie, organizzazioni gerarchiche complesse…) costituiscono lo strumento basilare della stessa formazione statuale. Per questo la tenzone che si... Leggi tutto

“L’anarchismo è il viandante”. RICORDANDO CAMILLO BERNERI

“L’anarchismo è il viandante”. RICORDANDO CAMILLO BERNERI
QUEL 6 MAGGIO ’37, IN CUI LA BARBARIE UCCISE L’INTELLIGENZA Sul finire del 1915 a Reggio Emilia, un intellettuale adolescente, sentimentale ed un po’ malaticcio, passava dalla Federazione Giovanile Socialista all’anarchismo. A conquistarlo è la “pacata dialettica” di un tipografo coi baffetti, operaio d’elite, uomo dagli occhi buoni, che 50 anni più tardi, all’età di 75 anni suonati, finirà suicida, amareggiato dai debiti e dalla crudeltà della vita. Chissà se il tipografo Torquato Gobbi fu subito pienamente consapevole che, in quelle “sere brumose“, sotto i portici di Reggio Emilia, stava dando tanto lustro alla sua carriera di propagandista. In quel... Leggi tutto

Sciacallaggio statale

Sciacallaggio statale
 Il 24 aprile del 1915, le autorità ottomane cominciano i primi arresti tra l’elite culturale armena. Di lì a poco il governo ottomano predisporrà la deportazione coattiva di tutta la popolazione armena verso le aree interne dell’impero ottomano, ufficialmente perchè popolazioni di non sicura fedeltà in quanto cristiani ortodossi filorussi. In realtà l’uccisione di 1,5 milioni di armeni, le deportazioni forzate, i soldati armeni trasferiti nelle compagnie di disciplina mandate al massacro, furono uno dei punti della ultradecennale politica nazionalista dei “Giovani Turchi” che puntava ad avere uno Stato-Nazione etnicamente omogeneo, che poi si concretizzerà nella Repubblica di Turchia fondata... Leggi tutto

Recensione: “I senza Stato” di Andrea Staid

Recensione: “I senza Stato” di Andrea Staid
 È appena uscito per le edizioni Bébert un interessante saggio di Andrea Staid, dedicato, in maniera significativa, alle donne della regione autonoma del Rojava. Riporto qui alcuni stralci dell’introduzione e del primo capitolo (dal titolo Il potere nelle società primitive) che credo siano utili alla riflessione e al dibattito. Per acquistare il libro (107 pp. 10 euro) si può contattare l’editore www.bebert.it twitter.com/bebertedizioni facebook.com/bebertedizioni  Sempre più la popolazione non si riconosce nelle scelte dei governi e nei modi di fare dei politici, sempre meno persone, soprattutto giovani, credono alle soluzioni vendute dai governanti di turno, dai banchieri o dai grandi... Leggi tutto

Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti

Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti
Paul Avrich, Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti, Nova Delphi Libri. 400 pp. Euro 15. Arriva con 24 anni di ritardo – grazie alla traduzione del curatore Antonio Senta – l’edizione italiana di un testo fondamentale per la comprensione della tragedia di Sacco e Vanzetti. Un testo che si distingue da tutti gli altri studi che si sono occupati di queste vicende perché vuole non tanto ricercare la verità giudiziaria quanto tentare di ricostruire il background (come recita il titolo inglese), cioè il movimento che ruota intorno ai due anarchici. L’autore – morto nel... Leggi tutto

“Foibe”. Vittimismo nazionalista o “giustizia proletaria”?

“Foibe”. Vittimismo nazionalista o “giustizia proletaria”?
Con la Giornata del Ricordo del 10 febbraio il Parlamento, alla quasi unanimità, aveva istituito nel 2004 una ricorrenza ufficiale per celebrare l’esodo istriano e le foibe. La data del 10 febbraio del 1947 indica la firma del Trattato di Pace che è perciò interpretato, più di 50 anni dopo, come ingiustamente punitivo in quanto riconobbe la sovranità jugoslava sull’Istria e la Dalmazia abitata anche da italiani (o meglio, italo-veneti). La Giornata del Ricordo (ma il termine, sinonimo di “memoria”, è alquanto equivoco) ha dato lo spunto, anche quest’anno, a diverse manipolazioni più o meno maldestre. Così, un famosissimo presentatore... Leggi tutto
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