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Federalismo e autogestione: pilastri della ricostruzione libertaria della società

Federalismo e autogestione: pilastri della ricostruzione libertaria della società
Per valutare in che misura l’anarchismo classico sia applicabile alle società moderne è necessario innanzitutto riassumere brevemente i suoi principi costitutivi. Le società complesse richiedono l’anarchismo. È una falsità supporre che l’anarchismo ignori la complessità della vita sociale. Al contrario, gli anarchici classici hanno sempre rifiutato il tipo di “semplicità” che camuffa l’irreggimentazione, a favore della complessità naturale che riflette la ricchezza e la diversità della vita sociale e individuale. Il matematico cibernetico John B. McEwan, scrivendo sulla rilevanza dell’anarchismo per la cibernetica, spiega: “I socialisti libertari, sinonimo di anarchici non individualisti, in particolare Kropotkin e Landauer, hanno mostrato una... Leggi tutto

Lo stato è il problema

Lo stato è il problema
da “Dittatura e Rivoluzione” di Luigi Fabbri Lo Stato, – cioè l’istituzione governativa, che fa le leggi e le impone con la forza coercitiva, con la violenza o la minaccia della violenza, – ha una sua vitalità propria, e costituisce con i suoi componenti stabili o elettivi, coi suoi funzionari o magistrati, coi suoi gendarmi e con i suoi clienti, una vera e propria classe sociale a parte, divisa in tante caste per quante sono le ramificazioni del suo potere; e questa classe ha degli interessi suoi speciali, parassitari od usurai, in conflitto con quelli della restante collettività che lo... Leggi tutto

Rivoluzione ed espropriazione. Il concetto anarchico della rivoluzione (terza e ultima parte)

Rivoluzione ed espropriazione. Il concetto anarchico della rivoluzione (terza e ultima parte)
Concludiamo questo riepilogo dell’esposizione di Fabbri con un estratto del capitolo successivo, “Rivoluzione ed espropriazione”, che chiarisce l’approccio anarchico alla trasformazione in senso comunista della produzione e della distribuzione. T. A. *** Per interessare fin dal primo momento le grandi masse alla causa della rivoluzione, bisogna che questa abbia subito un contenuto, un fine, uno scopo pratico e immediato economico. Se si lasciasse al solo potere rivoluzionario centrale il compito della espropriazione, vi sarebbe anche il guaio che le grandi masse lontane dai centri urbani perderebbero ogni interesse alla rivoluzione e potrebbero poco per volta intiepidirsi e magari venir guadagnate... Leggi tutto

Libertà o dittatura. Il concetto anarchico della rivoluzione (parte seconda)

Libertà o dittatura. Il concetto anarchico della rivoluzione (parte seconda)
“Libertà anche per i nemici nostri?” ci si chiede. La domanda è ingenua o subdola. Coi nemici siamo in lotta, e nella mischia non si riconosce al nemico nessuna libertà, neppur quella di vivere. Se essi fossero dei nemici solo… teorici, se ce li trovassimo di fronte disarmati, nell’impossibilità di attentare alla libertà nostra, spogli d’ogni privilegio e quindi a parità di condizioni, sarebbe cosa ammissibile. Ma preoccuparsi della libertà dei nostri nemici quando noi abbiamo qualche povero giornale e pochi settimanali, ed essi possiedono centinaia di quotidiani a grande tiratura; quando essi sono armati e noi disarmati, mentre loro... Leggi tutto

“Il fascismo non è un fenomeno a sé”

“Il fascismo non è un fenomeno a sé”
Pubblichiamo questo passo di Luigi Fabbri tratto dal suo testo La Controrivoluzione Preventiva, pubblicato per la prima volta nel 1922 poco prima che il fascismo divenisse regime monopartitico e dittatoriale, in occasione del 25 Aprile. Ci preme sottolineare, con le parole di quello che resta un grande teorico dell’anarchismo perseguitato dal regime fascista, che “il fascismo non è un fenomeno a sé, avulso dall’insieme delle altre ingiustizie sociali, ma una diretta conseguenza ed emanazione di queste: che anzi il vero responsabile della guerriglia civile instaurata dal fascismo è proprio il regime politico ed economico attuale”. Come questo inoltre emerga nella... Leggi tutto

Nipoti di Rameau

Nipoti di Rameau
Dacché è esistito, il multiforme movimento dei Lumi ha trovato le proprie raisons d’être nella critica serrata dell’autorità e degli schemi di pensiero consolidati – d’Alembert parlava di esprit systématique – e nella concretezza della lotta politica. Eppure, nel tardo capitalismo contemporaneo ne viene spesso offerta una versione annacquata, se non capovolta: non un Illuminismo plurale intrinsecamente progressivo e militante nella società, ma un Illuminismo cocciutamente trincerato nella difesa dello status quo; un Illuminismo astorico, essenzializzato e liberale per tutelare l’ordine dominante (anch’esso liberale, ça va sans dire). Per un assurdo paradosso, i Mably, i Paine, i Filangieri, una volta... Leggi tutto