Paradigma della “cura” in chiave capitalista
Anche quest’anno di pandemia è passato con le solite tristi immagini di chi festeggiava eventi o festività comandate con un griglia piantata sul balcone o i “rave” clandestini di anziani che si ritrovavano nei garage a giocare a scopone e “farsi” di bianchi. Siamo stati tutti più meno giustamente bloccati in casa, chi per paura, chi per integerrima osservanza delle norme, chi perché preso da abulia e depressione, chi perché inchiodato alla sedia dall’elasticità infinita dello smart-working. Per quanto noi si sia stati Immobili o scarsamente erranti, nello stesso frangente il capitale circolava in maniera vertiginosa e si apprestava a...
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