Il due giugno le istituzioni italiane celebrano l’anniversario del referendum che nel 1946 diede allo stato italiano la forma di repubblica. In certo qual modo, quindi, si tratta dell’atto di nascita dell’attuale forma statuale italiana. È anche l’occasione per rilanciare la retorica dell’unità nazionale, della partecipazione democratica e naturalmente per dare sfogo all’esibizionismo delle Forze Armate. L’anno scorso per commemorare…
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Il potere senza limiti
Chiunque militi in un movimento che intende opporsi alle disuguaglianze politiche, economiche e sociali è abituato al fatto che, spesso, si trovi nelle sue azioni dal lato sbagliato della legge, in nome di una superiore moralità – per usare una terminologia kantiana un po’ retro’, ma efficace. Questo fa sì che quando il suo dettato morale e quelle che dovrebbe…
Leggi di piùIl referendum dei poveri e dei disoccupati
Nulla sarà più come prima: il referendum istituzionale ha visto un’ampia partecipazione popolare ed i “NO” hanno vinto. Aurore radiose attendono le legioni di votanti che, matita copiativa alla mano, hanno modificato radicalmente la situazione in Italia. Il blocco frigorenzaicomassonico è stato sconfitto. I superstiti renziani risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.…
Leggi di piùNé si né no: astensione
Il valore reale di questa ennesima farsa elettorale è inversamente proporzionale al clamore mediatico che sta suscitando da mesi. Gli anarchici, come sempre, non votano e invitano tutti a fare altrettanto. Non siamo né per il no né per il sì: siamo per l’invece. Siamo per togliere il potere di decidere delle nostre vite dalle mani di questi politicanti, che…
Leggi di piùVotare non serve, astenersi non basta
Imparare dalle masse. A pochi giorni dalla scadenza elettorale del 4 dicembre, un primo risultato c’è già stato: il sostanziale fallimento della campagna per il “NO sociale”. La campagna è fallita perché non è riuscita a coagulare le varie anime del movimento, perché non è riuscita ad incidere nella sostanziale indifferenza della maggior parte del proletariato e dei ceti popolari…
Leggi di piùTanto rumore per nulla
La Partita Reale e quella Simbolica I miti fondatori, quelli che cementano l’immaginario, hanno lo straordinario vantaggio di non necessitare dell’onere della prova. La Costituzione nata dalla Resistenza è uno di questi. I sostenitori del rigetto della riforma costituzionale sulla quale si terrà il 4 dicembre un referendum confermativo, ripetono come un mantra le parole di Calamandrei: “Se voi volete…
Leggi di piùIl corsivo cattivo
5 semplici informazione di carattere politico-istituzionale: – in Italia nessuno vota il presidente del consiglio, nessuno ha mai votato Renzi perchè non si può, come nessuno ha votato i suo 26 predecessori, si votano i partiti e basta e poi l’amministratore delegato se lo trovano tra loro; – ci sono almeno 43 parlamenti monocamerali e non sono tutti piccoli, incivili…
Leggi di piùLa carta e le carte truccate
Nemmeno il terremoto può fermare la macchina referendaria: il tormentone che ci affligge da mesi continua imperterrito. Anzi il terremoto può fornire un’ottima occasione per dimostrare il valore di questo governo e del suo leader maximo e ridurre la componente politica sulle scelte dei votanti a vantaggio di quella emozionale. E’ infatti indubbio che la cassa di risonanza mediatica sul…
Leggi di piùReferendum del 4 dicembre: le ragioni dell'astensione!
Il 4 dicembre ci sarà in Italia un referendum su alcuni articoli della Costituzione italiana che riguardano il funzionamento delle istituzioni statali, le modalità di elezione del Senato e la ridistribuzione dei poteri tra Camera e Senato, tra Regioni e Stato centrale. Noi invitiamo tutti a disertare le urne quel giorno e far sentire tutta l’estraneità delle classi subalterne, dei…
Leggi di piùSulla grande riforma di un omino della provvidenza
Forse i lettori più avanti con gli anni ricorderanno una copertina di “A. Rivista anarchica” pubblicata nel 1977 per celebrare la promulgazione della terza Costituzione dell’Urss. Vi era raffigurato un Brežnev che letteralmente defecava il testo. Questa immagine caricaturale più volte mi è ricomparsa alla mente leggendo il disegno di legge costituzionale (Renzi-Boschi) approvato dal Parlamento nel gennaio di quest’anno…
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