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Charlie un anno dopo

Charlie un anno dopo
Un anno fa assistevamo all’assalto armato alla sede di Charlie Hebdo e alla successiva presa di ostaggi,‭ ‬in parte poi uccisi,‭ ‬in un negozio di cibo kosher a Parigi.‭ ‬Quel giorno abbiamo assistito al tentativo di mettere a tacere le voci,‭ ‬e le matite,‭ ‬dei redattori di un giornale che,‭ ‬fin dai tempi di Hara-Kiri,‭ ‬ha sferzato chiunque fosse al potere o aspirasse ad arrivarci,‭ ‬in tutto il mondo.‭ ‬Un giornale che nel corso dei decenni è stato accusato di tutto:‭ ‬di essere antisemita quando attaccava il governo israeliano,‭ ‬di essere sionista quando attaccava le classi dirigenti arabe,‭ ‬laiche o... Leggi tutto

Chi è ancora Charlie‭…

Chi è ancora Charlie‭…
Per i leghisti,‭ ‬come per i fascisti in genere,‭ ‬Pisa non è mai stata una piazza facile.‭ ‬L’ultima volta ci avevano provato il‭ ‬14‭ ‬novembre scorso,‭ ‬con una manifestazione‭ “‬nazionale‭” ‬dei Giovani Padani.‭ ‬Si erano ritrovati in una cinquantina di schifosi,‭ ‬portati da sette torpedoni gran turismo in una piazza deserta sui Lungarni,‭ ‬circondati da una una contromanifestazione di diverse centinaia di persone e protetti da‭ ‬200‭ ‬poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa che non hanno esitato a caricare violentemente i contestatori‭ (‬per cinque dei quali la Questura di Pisa ha chiesto proprio in questi giorni un assurdo provvedimento di... Leggi tutto

Pericolose idiozie terzomondiste

Pericolose idiozie terzomondiste
Lasciano l’amaro in bocca le reazioni di una parte consistente del movimento, italiano e non, ai fatti parigini. Ma le posizioni assunte dall’area post-autonoma e anche da parte del movimento anarchico, sopratutto americano ma anche parte di quello europeo, sono la logica conseguenza di un’errata impostazione di base e di tatticismi di terzo rango, che rivelano il completo vuoto strategico e programmatico di certi soggetti politici. Dalla lettura degli articoli apparsi su Quartier Libres, tradotti e rilanciati in italiano da Infoaut e da Contropiano e dall’osservazione di svariati articoli apparsi su portali anarchici presenti sui social media emerge una totale... Leggi tutto

Il nemico del nostro nemico è nostro amico?

Il nemico del nostro nemico è nostro amico?
In un famoso romanzo di Graham Greene, Il nostro agente all’Avana, ambientato nella Cuba precastrista alla fine degli anni ’50, in un colloquio fra il Capitano Segura, capo della polizia politica del dittatore Batista e Mr Wormold, il personaggio principale, lo stesso Segura afferma: “Una delle ragioni per cui l’Occidente odia i grandi Stati comunisti sta nel fatto che essi non riconoscono le distinzioni di classe. A volte torturano persone che non dovrebbero essere torturate. Altrettanto fece Hitler, naturalmente, e scandalizzò il mondo. Nessuno si preoccupa di ciò che accade nelle nostre carceri, o nelle carceri di Lisbona o di... Leggi tutto

La chiusura del pensiero critico nell’Islam

La chiusura del pensiero critico nell’Islam
Pubblichiamo in due parti la traduzione di un articolo pubblicato sul numero speciale di Le Monde Libertaire, settimanale della Federazione Anarchica francofona, dedicato a Charlie Hebdo, supplemento al n. 1762 (22-28 gennaio 2015). L’articolo è firmato dal compagno René Berthier, del Gruppo Gaston Leval della FAf, il testo integrale di questo studio si può trovare su monde-nouveau.net, rubrica: Religioni. Il carattere spaventoso degli omicidi perpetrati nel nome dell’Islam a Charlie Hebdo non deve incoraggiarci a cadere in reazioni irrazionali riguardo all’islam come religione praticata da centinaia di milioni di persone nel mondo, una religione praticata tranquillamente da delle persone normali... Leggi tutto

Charlie e il rancore delle banlieus

Charlie e il rancore delle banlieus
Dal sito www.haine.org abbiamo preso questa lettera di quattro professori francesi sui fatti di Parigi. “Siamo professori del Dipartimento della Senna Saint Denis. Intellettuali, studiosi, adulti, libertari, abbiamo imparato a prescindere da Dio e a detestare il potere ed il suo godimento perverso. Non abbiamo altro padrone che il sapere. Questo discorso ci rassicura, grazie alla sua coerenza presunta razionale ed il nostro status sociale lo legittima. Quelli di Charlie Hebdo ci facevano ridere; condividevamo i loro valori. Pertanto, anche noi siamo stati oggetto di questo attentato. Anche se nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di tanta insolenza,... Leggi tutto

Strateghi rituali

Strateghi rituali
I fatti di Parigi degli ultimi giorni sono noti, e non stiamo qui a ricordarli nel dettaglio. Ciò su cui ci preme dibattere è la reazione di alcuni individui e settori di movimento, che fin da subito hanno minimizzato i fatti accaduti (una strage di disegnatori satirici) sostenendo che l’atto era giustificato e giustificabile tenendo conto delle guerre imperialiste europee nei paesi arabi e che, tutto sommato, quei giornalisti se lo erano meritato, perchè con le loro vignette diffondevano anch’essi l’islamofobia. Partendo da questa chiave di lettura, i nostri “antimperialisti” si sbizzarrivano: chi sostenendo, come da tradizione, che le cause... Leggi tutto

La religione uccide

La religione uccide
La strage di Parigi è destinata a restare nella memoria collettiva di molti di noi, ancor più se si pensa che molti dei giornalisti di Charlie Hebdo rimasti uccisi erano simpatizzanti del nostro movimento che, come ricorda in un comunicato il Gruppo Kropotkine della Fédération Anarchiste, davano spesso un aiuto grafico e organizzativo al Salone del Libro Anarchico di Merlieux . Ad essere stato attaccato è stato un giornale che ne ha sempre avuto un po’ per tutti, che ha sfottuto l’Islam come l’ebraismo, il cattolicesimo come i protestanti, la famiglia Le Pen come Sarkozy e i sinistri. Il dolore... Leggi tutto

Prima fila macellaia

Prima fila macellaia
Chissà come avrebbero reagito i vignettisti e i redattori di Charlie Hebdo di fronte allo “spezzone” istituzionale dell’imponente corteo organizzato a Parigi dopo il loro tragico assassinio. Mi piace pensare che vi avrebbero dedicato vignette irriverenti e articoli più che sarcastici per sottolineare come, paradossalmente, alla marcia per la libertà e contro il terrorismo di domenica 11 Gennaio abbiano partecipato in prima fila una cinquantina fra capi di stato e di governo (o loro rappresentanti): gli stessi soggetti, cioè, che dichiarano le guerre, decidono le aggressioni militari, promulgano leggi di macelleria sociale, limitano la libertà di stampa, gestiscono il potere... Leggi tutto

Ora sappiamo cosa fare

Ora sappiamo cosa fare
I simboli nella comunicazione mediatica vengono utilizzati per raggrumare idee forti, veicolandole ben oltre lo stagno ove comunemente galleggiano al pari di papere incatenate. Aver fatto del settimanale Charlie Hebdo il simbolo della libertà di stampa nell’Occidente cristiano e islamofobico è quanto di peggio si possa fare per ricordare l’umorismo irriverente, caustico, rivoluzionario di chi con la penna ha sempre espresso una pratica della libertà mai fondata su di un credo, su di una verità, su di una morale. Tra le vittime del commando armato che ieri mattina a Parigi è entrato nei locali della redazione di Charlie Hebdo uccidendo... Leggi tutto

Nè dio nè stato

Nè dio nè stato
Il vile attacco contro la redazione di Charlie Hebdo che ha lasciato a terra 12 vittime apre un nuovo capitolo della famigerata “guerra al terrore”. È uno scontro dove, al di là della retorica dei neocon americani e dei loro tristi epigoni europei la maggioranza delle vittime sono stati gli abitanti dei “paesi musulmani” e le libertà civili conquistate in secoli di lotta in occidente. Non c’è dubbio che l’attacco commesso da islamisti, pista al momento più accreditata e probabile, alla sede del giornale satirico francese vada a favore di chi nella logica dello scontro di civiltà ci sguazza. E... Leggi tutto