Arance insanguinate e ruspe: dalla Diciotti a Rosarno

Nell’ennesimo rogo nella Baraccopoli di Rosarno è morto un lavoratore immigrato. Si chiamava Moussa Ba ed era originario del Senegal. Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo, perché la precarietà dei rifugi di plastica e legno, dove vivono buona parte dei braccianti della piana di Gioia Tauro, è tale che basta una scintilla ad innescare roghi devastanti, che…

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La campagna elettorale permanente

  “Branco d’imbecilli!”, gridò il mozzo, “non vedete cosa stanno per fare il capitano e gli ufficiali? Vi tengono occupata la mente con le vostre modeste rivendicazioni (le coperte, i salari, i calci al cane, etc) e così non riflettete su ciò che davvero non va su questa nave: corre sempre più verso il nord e noi stiamo per affondare…

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La vicenda della nave costiera "Diciotti"

Dopo essere stata diversi giorni in mezzo al mare, la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo i/le 177 migranti, attracca al molo di Levante del porto di Catania. Fin da subito nasce spontanea da parte delle individualità e dei gruppi politici catanesi l’idea di organizzare una iniziativa di solidarietà verso i/le migranti sopra la nave. Il famoso evento…

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Nave Diciotti: sconfitto il governo 

La grande manifestazione del 25 agosto al porto di Catania, nei pressi del molo ove era ormeggiata la nave della Guardia Costiera Diciotti ancora carica di 148 migranti, cui hanno partecipato circa 3000 persone, rappresenta un momento importante della forte mobilitazione messa in atto dalle realtà antirazziste catanesi e siciliane in questi giorni contro le politiche del governo e del…

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Catania e Sicilia

Introduzione Negli articoli “Repressione e pensiero dominante catanese” e “Tra teoria e pratica repressiva” pubblicati negli scorsi numeri di Umanità Nova si descrive in modo sintetico la situazione repressiva e di controllo sociale e culturale in corso nel territorio catanese e non. Questa forma di controllo, in realtà, non è solo di derivazione militarista o di gestione dei centri in…

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Repressione e pensiero dominante catanese

A causa della semilibertà a Daniele Micale, condannato insieme ad Antonino Speziale per l’uccisione dell’ispettore Raciti, Gianni Tonelli, segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, e la vedova Raciti iniziano uno sciopero della fame per dimostrare “che è saltato il banco delle regole elementari della democrazia, della giustizia, del buon senso generale nel nostro Paese […] non è possibile pensare che…

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Tra teoria e pratica repressiva

È notizia di qualche giorno fa “l’investitura” di Alberto Francini a questore della città di Catania. Come si legge dalla biografia del sito questure.poliziadistato.it, Francini è stato “impiegato per circa venti anni nei servizi di ordine pubblico allo Stadio San Paolo, di cui gli ultimi sei come dirigente dei servizi, per un totale di oltre 600 partite. Dirigente nei servizi…

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