Un anno e mezzo dopo l’offensiva che ha portato all’occupazione di Afrin, occupazione che ha visto per l’altro il sorgere ed il dispiegarsi di una forte guerriglia di opposizione, lo stato turco cerca di chiudere una volta per tutte la partita in Rojava. Dopo mesi di preparazione e subito dopo l’annuncio del presidente statunitense Trump circa il ridislocamento delle forze…
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Contro Trump, Putin, Erdogan, Assad e lo Jihadismo
Ipotizziamo di vedere di fronte a noi cinque assassini, ladri, truffatori, menzogneri, sadici e quant’altro insieme al nostro migliore amico, della cui correttezza morale siamo ragionevolmente certi e che, sicuramente, anche se avesse qualche scheletro nell’armadio di cui non siamo a conoscenza, sarebbe pur sempre davvero ben poca cosa rispetto agli altri cinque gentiluomini di cui sopra tra i quali,…
Leggi di piùChi gioca con il fuoco?
Dopo due settimane di crescente tensione nelle prime ore del 14 aprile Francia, Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato un attacco missilistico contro le strutture militari siriane. Un attacco che molti analisti hanno visto come un’operazione più simbolica che altro: assolutamente incapace di incidere realmente e sulla capacità militare di Damasco, ben attento a non colpire insediamenti militari Russi,…
Leggi di piùQuello che è mancato
L’offensiva turca su Afrin è entrata in una nuova fase. Dopo più di un mese di offensiva le forze dell’esercito turco e le bande di mercenari al loro seguito, che a giudicare dalle statistiche giocano nel ruolo di carne di macello per evitare che l’opinione pubblica turca cominci a mal digerire la guerra vedendo troppi soldati morti, sono riuscite a…
Leggi di piùL’elefante nella stanza
Nelle ultime due settimane sono occorsi, in Medioriente, almeno tre eventi di grande importanza che sono stati quasi completamente ignorati dai mezzi di informazione mainstream. Innanzi tutto in Arabia Saudita vi è stato quello che possiamo definire tranquillamente come un colpo di stato. Il principe reggente Mohammed bin Salman, figlio del re Salman, ha imbastito un’operazione che, in nome della…
Leggi di piùBombe in Siria e licenziamento di Bannon. Trump cambia passo?
Il bombardamento statunitense della base dell’aeronautica siriana da cui sarebbero partiti gli attacchi chimici contro la popolazione di un’area controllata dai ribelli si inserisce nel complesso quadro dei rapporti russo-americani. Nei fatti la Siria di Assad è diventata un protettorato di Mosca e lo stesso Cremlino ha probabilmente dato il suo assenso a un attacco americano limitato e simbolico. Le…
Leggi di piùLe comunità autogestite in Siria
Le prime forme di autogestione nella rivoluzione siriana sono state le tanseeqiyat, dei comitati di coordinamento formati da gruppi di amici ed attivisti di vari quartieri e villaggi che radunavano le loro comunità preparandole alle proteste e alle dimostrazioni. Con l’avanzare della rivoluzione, le tanseeqiyat furono superati dai Comitati di Coordinamento Locale (CCL), dal carattere decisamente più politico. Erano dei comitati composti…
Leggi di piùContributo sulla situazione in Turchia e Siria
Pubblichiamo in anteprima un articolo che apparirà sul numero 7 di Umanità Nova. Non conosceremo mai con certezza gli organizzatori dell’attentato contro un convoglio militare realizzato tramite un’autobomba il 17 febbraio ad Ankara: esattamente come per gli altri attentati verificatisi nel paese negli ultimi mesi, anche questo attacco è legato al caotico magma internazionale della guerra siriana (e della…
Leggi di piùUragani di guerra?
L’intricata situazione siro-irakena rischia di evolvere sempre di più verso un macro-conflitto regionale. Le forze fedeli al governo di Assad avanzano nel nord della Siria, con sotto la copertura aerea russa e con l’appoggio del PYD, sottraendo terreno alle bande islamiste appoggiate dal governo turco. L’avanzata sta chiudendo inesorabilmente i corridoi logistici utilizzati dagli islamisti sunniti per ricevere rifornimenti dalla…
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