Le metafore di tipo biologico non sono una novità nel campo dell’informatica: da sempre i programmi creati per causare problemi ai computer sono infatti chiamati “virus”. Non è quindi strano che anche le cosiddette “fake news”[1] vengono spesso definite come se fossero una sorta di malvagia entità biologica che colpisce l’informazione, un parassita che si infiltra nei suoi canali e…
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La Rete al tempo della grande paura
Tutti quelli che usano attualmente un computer, un telefonino o un tablet per comunicare con gli altri stanno partecipando, volenti o nolenti, al più grande esperimento di psicologia sociale applicata della storia. La pandemia in atto ci pone al centro di una situazione epocale non solo per la portata globale di quello che sta accadendo, ma anche perché si accompagna…
Leggi di più20 anni di Indymedia
1. Qualcuno potrebbe credere che la grande fortuna di Indymedia ((i)) sia stata quella di essere nata al posto giusto e nel momento giusto: nel 1999 a Seattle (USA) durante le proteste contro una riunione del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), due giorni di manifestazioni e scontri che portarono il Sindaco della città all’applicazione della legge marziale e che si…
Leggi di piùCensura e autogestione
La recente ondata di censura da parte del social network Facebook nei confronti di pagine che si occupavano di informazione, da un punto di vista filo-confederalismo-democratico, su quanto accade in Rojava costringe a riprendere il filo di alcuni discorsi. Buona parte della così detta “controinformazione”, ovvero ciò di cui non si occupano i media legati a conglomerati editoriali e, quindi,…
Leggi di piùSe Mastodon avesse miliardi di utenti…
Sul numero scorso di Umanità Nova, Pepsy[1] risponde in maniera ampia ed articolata al mio precedente articolo “Il Potere della Comunicazione”[2] ed i suoi appunti critici vertono su due livelli. Il primo è, per così dire, di carattere “storiografico”, perché nella mia ricostruzione “dei rapporti tra movimenti comunicazione e, in particolare, sugli strumenti usati negli ultimi 50 anni viene fatto…
Leggi di piùPotere e comunicazione sociale
Le riflessioni pubblicata sul numero 7/2019 di UN[1] riguardano un argomento, la “comunicazione sociale”, molto importante ma che spesso non trova lo spazio che meriterebbe all’interno nelle nostre analisi sulla realtà che ci circonda. Il monopolio della comunicazione sociale è storicamente uno dei poteri dello Stato che, con il passare del tempo e con i cambiamenti tecnologici intervenuti negli anni…
Leggi di piùAlgoritmi di potere, algoritmi di liberazione
Da sempre l’utilizzo, il monopolio e gli indirizzi della tecnica sono uno dei punti nodali delle strategie del potere e della resistenza ad esso: nulla di strano dunque che queste dinamiche si siano perpetuate anche relativamente alle tecnologie informatiche, particolarmente per ciò che concerne gli indirizzi d’uso e la proprietà esclusiva di determinati algoritmi. Un algoritmo è un procedimento volto…
Leggi di piùAutogestire i Social Network
Presentiamo di seguito l’intervista/discussione avuta con un compagno del collettivo Bida, un collettivo bolognese che si occupa di tecnologie dell’informazione in un’ottica anarchica e libertaria, con l’intento di fornire strumenti alla portata di tutti per uscire dalla gabbia che il capitale ha creato intorno a questi strumenti, imbrigliando il portato rivoluzionario di queste tecnologie. Da quasi un anno il collettivo…
Leggi di piùSe questa è l’Italia
L’Italia è sempre in preda allo scontro di civiltà ed ai reflussi di una certa identità, sovranismi qua e federalismi là. Sui campi di battaglia cadono copiosi princìpi e ragioni mentre come foglie al vento piroettano sospesi i valori, distraendo con fascinose ed estemporanee evoluzioni dal realizzare il consumarsi inesorabile della caduta. L’atmosfera complessiva è del grottesco, tutto caricaturale, con…
Leggi di piùIl potere della comunicazione
Qualche numero fa Umanità Nova ha pubblicato una interessante riflessione di un compagno francese sulla composizione di classe delle società occidentali contemporanee[1] il quale, tra le altre cose, affrontando il problema della comunicazione delle nostre idee affermava la necessità di “una sorta di ‘marketing rivoluzionario’”. In una conversazione via mail tra me ed il compagno Santo Catanuto dell’Associazione Culturale “Pietro…
Leggi di piùAutunno in giallo
Sono passati quasi dieci anni da quando i mezzi di comunicazione di massa diffusero il termine “primavera araba” per etichettare una serie di proteste che coinvolsero le popolazioni di alcuni paesi dell’Africa e del vicino Oriente. In quei mesi venne messa in evidenza da tutti i commentatori, ufficiali e non, l’enorme importanza che la Rete Internet – e in modo…
Leggi di piùLa rete col filtro
Oramai tutti dovrebbero essersi abituati alla politica urlata, un modo come un altro per nascondere la povertà di contenuti dei discorsi, adottata con determinazione da quasi tutti i politici. Per cui merita il giusto disinteressa la dichiarazione [1] di una delle componenti dalla trinità di governo italiana a proposito della decisione presa il 12 settembre scorso dal Parlamento Europeo. Anche…
Leggi di piùJurassic network
Mettere in Rete uno strumento di comunicazione all’inizio dell’estate aggiunge quel pizzico di incoscienza a una impresa che, già in partenza, non è certo di quelle più facili, se poi a fare una mossa del genere è un “gruppo di lavoro di hacktivist* e militant” che fanno “parte di centri sociali, circoli anarchici, esperienze sociali autogestite e hacklab” allora si…
Leggi di piùTutti contro i messaggini
A molti, il termine “messaggeria istantanea” (IM, Instant Messaging) può dire poco, mentre citando nomi come WhatsApp, Facebook Messenger, WeChat o Viber più o meno tutti sanno a cosa ci si riferisce. Queste applicazioni[1] contano centinaia di milioni di utilizzatori[2] e sono oggi tra gli strumenti di comunicazione elettronica più diffusi. Come sempre accade, quando un mezzo di comunicazione inizia…
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