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La dottrina della guerra rivoluzionaria. Una tecnica del dominio

La dottrina della guerra rivoluzionaria. Una tecnica del dominio
La dottrina della guerra rivoluzionaria si sviluppa in Francia nella seconda metà del secolo scorso, fra la sconfitta nella guerra d’Indocina e quella nella guerra d’Algeria. Sarà il colonnello Charles Lacheroy a svilupparla compiutamente, insieme ad altri alti ufficiali delle forze armate francesi che ne tratteranno i vari aspetti. Lacheroy conoscerà una carriera fulminante, sotto la protezione del ministro della difesa radical socialista Maurice Bourgès-Maunoury, che nel 1957 diverrà presidente del consiglio. Nel 1956 il colonnello viene chiamato a guidare il sevizio di azione psicologica e di in formazione all’interno del ministero della Difesa. Questa nuova dottrina sostiene che obiettivo... Leggi tutto

Dopo il 5 Novembre a Napoli. Guerra, carovita, sfruttamento.

Dopo il 5 Novembre a Napoli. Guerra, carovita, sfruttamento.
Come dicevamo nell’articolo scorso, la manifestazione di Napoli del 5 novembre 2022 era la “terza puntata” dell’idea partita dal Collettivo Di Fabbrica dei Lavoratori Gkn di indire vari momenti unitari di mobilitazione per reagire all’attacco alle condizioni di vita delle classi lavoratrici; in questo caso, era anche specificamente contro la guerra ma, a differenza appunto della manifestazione romana, teneva insieme al discorso antimilitarista anche quello di classe. A bocce ferme alcune considerazioni. Innanzitutto la partecipazione, decisamente buona per i tempi e soprattutto per un corteo sostanzialmente di lavoratori. Il che non era affatto scontato ed anzi che poteva assai probabilmente... Leggi tutto

Giù le mani da GKN!

Giù le mani da GKN!
Mentre chiudiamo questo numero, ci giunge il comunicato del Collettivo di fabbrica delle lavoratrici e dei lavoratori ex GKN di Firenze. La proprietà ha deciso lo sgombero della fabbrica per lunedì 7 novembre, e il collettivo chiama alla solidarietà contro questa ennesima provocazione. Purtroppo Umanità Nova esce troppo tardi per diffondere con tempistica efficace l’appello alla solidarietà, e troppo presto per dare conto di quello che è successo lunedì 7 novembre e nei giorni successivi davanti ai cancelli della fabbrica di Campi Bisenzio. Useremo tuttavia tutti i canali a nostra disposizione per invitare i nostri lettori e i nostri sostenitori... Leggi tutto

Continuano le politiche criminali alle frontiere. Italia-Libia, rinnovato il memorandum.

Continuano le politiche criminali alle frontiere. Italia-Libia, rinnovato il memorandum.
Al momento in cui scriviamo, sabato 5 novembre, si sta consumando l’ennesima vergognosa polemica sulla pelle di centinaia di sventurati. Quattro navi di Ong impegnate nel soccorso dei migranti in mare sono costrette a rimanere al largo delle coste siciliane perché il governo italiano gli impedisce di attraccare nel primo porto sicuro. Con una lettera firmata dai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto e delle Infrastrutture e Mobilità Matteo Salvini, il governo italiano ha vietato alla nave Humanity1 – sulla quale si trovano centosettantanove tra donne, uomini e bambini – di rimanere nelle acque territoriali italiane più a... Leggi tutto

Note bandite: antimilitarismo 5 – Non ci sono guerre giuste

Note bandite: antimilitarismo 5 – Non ci sono guerre giuste
Anche quest’anno il 4 novembre non c’è niente da festeggiare. A due passi da casa nostra, come in mezzo mondo, ci sono bombe sganciate da giocattoli telecomandati e truppe mercenarie, come se fossimo contemporaneamente in un film di fantascienza e nel medioevo. In tempi in cui nazionalisti, più o meno latenti, e pacifisti con l’elmetto estraggono dal cilindro atlantista e dell’industria di morte mille argomentazioni per giustificare nuovi conflitti armati, per vendere, comprare e utilizzare armi a casa di altri, c’è chi non ha bisogno di motivazioni nuove e moderne per opporsi alla guerra. Insomma, per molti aspetti le guerre... Leggi tutto

Galera per chi occupa. Il governo risponde alla crisi sociale.

Galera per chi occupa. Il governo risponde alla crisi sociale.
Il programma del nuovo governo è galera e manganello. Con il suo primo provvedimento il Consiglio dei Ministri ha istituito il 31 ottobre un nuovo reato, già entrato in vigore. Dal 2 novembre chi occupa potrà essere condannato da minimo 3 a massimo 6 anni di carcere, se l’occupazione viene messa in atto da più di cinquanta persone per organizzare un raduno che si ritiene possa essere pericoloso per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Annunciata come norma “anti-rave”, questo decreto ha in realtà, come si vedrà, un impatto molto più ampio e non è altro che un... Leggi tutto