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Libera‭
Sotto Scacco

‬Ringraziamo tutti e tutte,‭ ‬quelli e quelle,‭ ‬che hanno partecipato ai Cortei,‭ ‬ai Presidi ed agli Scioperi di sabato‭ ‬14‭ ‬e giovedì‭ ‬19‭ ‬novembre.‭ ‬La sentenza per la resistenza allo sgombero di Libera,‭ ‬che era stata dichiarata per giovedì‭ ‬19,‭ ‬non c’è stata e la prossima udienza si terrà giovedì‭ ‬14‭ ‬gennaio alle‭ ‬14.‭ ‬La partecipazione al corteo di sabato‭ ‬14‭ ‬è stata di un centinaio di persone e a quello di giovedì di una sessantina.‭ ‬I cortei sono stati molto comunicativi.‭
‬La solidarietà espressa ha fatto molto bene ai denunciati e a molti compagni riattivandoli.‭
‬L’interpretazione sul rinvio dell’udienza tra di noi è varia,‭ ‬c’è chi dice che comunque è positiva e chi dice che lo spostamento di soli due mesi è peggiorativo,‭ ‬nel senso che sposta l’udienza in un periodo dove il freddo condizionerà negativamente la nostra capacità di mobilitazione.‭
‬Sicuramente giovedì‭ ‬14‭ ‬gennaio alle‭ ‬14‭ ‬faremo un presidio davanti al tribunale di Modena,‭ ‬le altre iniziative le decideremo e comunicheremo presto.

‬Libera Officina-USI Modena
Sgombero con la pistola a Torino.‭
Il comune premia i suoi servi‭!‬
28‭ ‬novembre.‭ “‬Sgombero con la pistola.‭ ‬Il comune premia i suoi servi‭!” ‬Uno striscione con questa scritta è comparso sulla cancellata della sede dei vigili urbani di via Bologna a Torino.‭ ‬Tre giorni prima in Sala Rossa l’ispettore Marina Ferrero e gli agenti scelti Gisella Maugeri e Riccardo Graziano erano stati premiati dal consiglio comunale con un solenne encomio alla loro professionalità.‭ ‬Il comune elogia chi esegue con‭ “‬abnegazione‭” ‬le sue direttive.‭ ‬Una dimostrazione di sincerità dopo tante ipocrisie va apprezzata.‭ ‬La retorica della”città possibile‭”‬,‭ ‬delle case ai rom,‭ ‬dello sgombero gentile e consensuale si dissolve come neve al sole.‭ ‬Restano solo i complimenti a chi ha collaborato a gettare in strada uomini,‭ ‬donne e bambini.‭ ‬I fatti per i quali i tre vigili del nucleo‭ “‬nomadi‭” ‬del comune di Torino sono stati solennemente lodati risalgono al‭ ‬26‭ ‬settembre,‭ ‬durante le ultime fasi dello sgombero della baraccopoli di lungo Stura Lazio.‭ ‬In un video,‭ ‬girato dagli abitanti si vedono i tre puntare una pistola verso gente inerme,‭ ‬spruzzare spray urticante negli occhi di una bambina,‭ ‬immobilizzare in terra con un ginocchio un uomo ammanettato e accecato.‭ ‬Queste immagini dimostrano che i tre vigili,‭ ‬testimoni d’accusa al processo contro Aramis Botez,‭ ‬accusato di averli aggrediti,‭ ‬hanno dato sfogo alla fantasia nell’udienza del‭ ‬21‭ ‬ottobre.‭
Cos’era successo il‭ ‬26‭ ‬settembre‭? ‬.‭ ‬Aramis e la sua famiglia,‭ ‬tornati dalla Romania dopo otto mesi,‭ ‬non trovano più la loro baracca.‭ ‬La‭ ‬104,‭ ‬secondo la numerazione imposta dal comune,‭ ‬è stata abbattuta.‭ ‬La famiglia di Aramis ha accettato il patto con il Comune,‭ ‬rimpatrio in Romania in cambio di‭ ‬300‭ ‬euro al mese.‭ ‬La realtà è ben diversa.‭ ‬La famiglia riceve‭ ‬50‭ ‬euro al mese per tre mesi e‭ ‬150‭ ‬per il quarto,‭ ‬poi più nulla.‭ ‬In Romania non c’è lavoro,‭ ‬neppure i lavori in nero e sottopagati della maggior parte degli abitanti di Lungo Stura.‭ ‬Tornare a Torino è una scelta obbligata.‭ ‬La baracca‭ ‬23‭ ‬è vuota e viene occupata.‭ ‬Questa storia,‭ ‬uguale a tante altre,‭ ‬dimostra il fallimento del progetto‭ “‬la città possibile‭”‬.‭ ‬O,‭ ‬meglio,‭ ‬il fallimento della narrazione‭ – ‬intrinsecamente razzista‭ – “‬sull’emersione dal campo‭”‬,‭ ‬come se il campo,‭ ‬la baracca fossero una scelta e non una necessità.‭
‬Ben riuscita invece l’operazione di sgombero,‭ ‬indolore,‭ ‬pezzo a pezzo,‭ ‬spesso con la complicità obbligata degli stessi abitanti,‭ ‬obbligati a collaborare alla distruzione delle baracche.‭
‬La trama logora del progetto la‭ “‬città possibile‭”‬,‭ ‬si è lacerata del tutto in questi due mesi,‭ ‬in cui tra cortei,‭ ‬occupazioni,‭ ‬sgomberi e nuove occupazioni,‭ ‬la gente delle baracche,‭ ‬stanca di inganni e false promesse,‭ ‬ha deciso di prendersi una casa.‭
‬Al processo le testimonianze contraddittorie,‭ ‬iperboliche,‭ ‬esplicitamente razziste dei tre vigili urbani,‭ ‬che,‭ ‬secondo l’accusa sarebbero stati aggrediti e feriti da Aramis,‭ ‬hanno posto l’accento sulla paura dei tre vigili.‭ ‬Tutti‭ “‬lavoravano‭” ‬in Lungo Stura Lazio da molti anni,‭ ‬anni trascorsi a controllare,‭ ‬cacciare,‭ ‬multare,‭ ‬intimidire.‭ ‬Conoscono tutti per nome e sono abituati a vedere tutti chinare la testa.‭ ‬La reazione rabbiosa di Aramis,‭ ‬nonostante riescano facilmente a sopraffarlo,‭ ‬li stupisce e li spaventa.‭ ‬Temono che quella rabbia dilaghi,‭ ‬che altri decidano che la misura è colma,‭ ‬che non vogliano più subire umiliazioni.‭ ‬Le altre persone del campo non si avvicinano,‭ ‬limitandosi a gridare,‭ ‬ma ormai i tre vigili hanno perso la testa.‭ ‬Una di loro estrae la pistola e la punta verso le persone intorno,‭ ‬un’altra usa ripetutamente spray urticante contro Aramis,‭ ‬ormai ammanettato e chiuso in un angolo,‭ ‬l’ultimo vigile gli pianta un ginocchio nella schiena,‭ ‬schiacciandolo a terra.‭
‬Anche una bambina di‭ ‬12‭ ‬anni ha gli occhi gonfi per lo spray urticante.‭ ‬Uno dei tre vigili butta via la bottiglia d’acqua portata da una donna per pulire gli occhi del ragazzo.‭ ‬In tribunale si giustificano dichiarando‭ “‬eravamo in un campo nomadi,‭ ‬circondati da nomadi‭”‬.‭ ‬Un’affermazione che cerca la complicità di chi ascolta,‭ ‬che dovrebbe considerare in se pericolosi i‭ “‬nomadi‭”‬:‭ ‬Pericolosi perché‭ “‬nomadi‭”‬,‭ ‬rom,‭ “‬zingari‭”‬.‭ ‬Pericolosi per quello che sono,‭ ‬non per quello che fanno.‭ ‬Un approccio in cui si radica la violenza razzista.‭ ‬Il processo contro Aramis proseguirà il‭ ‬17‭ ‬febbraio.‭ ‬In quell’occasione verranno proiettati i tre video realizzati durante l’arresto di Aramis.‭ ‬Video che inchiodano i tre vigili.‭ ‬Evidentemente quel video deve aver convinto il consiglio comunale di Torino della bravura dei tre vigili.‭ ‬Di qui l’encomio‭ “‬per aver gestito con fermezza,‭ ‬professionalità e abnegazione le delicate operazioni di‭ ‘‬recupero‭’ ‬del campo‭”‬.‭ ‬Nonché,‭ ‬ovviamente‭ “‬le operazioni‭” ‬di quel giorno.‭ ‬Il comune premia i suoi servi
Qui potete vedere il video di quella giornata:‭
‬http://anarresinfo.noblogs.org/2015/10/22/violenza-di-stato-al-campo-rom-il-video-che-inchioda-i-vigili/‭
m.m.
Vittorio Veneto
Contro la guerra,‭ ‬le sue cause ed i suoi sottoprodotti‭ ‬
“Il terrorismo è figlio della guerra.‭ ‬Guerra alla guerra‭! (‬A‭)” ‬Questo è il messaggio dello striscione affisso l’altra notte sul perimetro della ex caserma Tandura di Vittorio Veneto che si trova nei pressi dell’Ospedale Civile.‭ ‬Striscione prontamente rimosso dalle le Forze dell’Ordine sterili e silenti.‭ ‬Mai come adesso il rombo della guerra fra imperialismi e nazionalismi è stato così terrificante,‭ ‬le guerre dell‭’ ‬Occidente ci hanno donato la nuova strategia della tensione‭; ‬tutti siamo chiamati a tamburo battente ad invocare‭ “‬guerra e sicurezza‭” ‬ed a sacrificare le libertà formali a favore di una sempre più castrante strategia del controllo.‭ ‬Con questa scusante gli Stati si stanno appropriando delle nostre vite,‭ ‬autoproclamandosi paladini della libertà e del diritto umano,‭ ‬in maniera sempre più determinata ed arrogante:‭ ‬la democrazia totalitaria che ha armato le mani terroriste lo esige.‭ ‬Oggi,‭ ‬come sempre,‭ ‬l’unica alternativa per sottrarsi al massacro e allo stato di emergenza rimane quella di dichiarare una guerra intellettuale al potere dei capitali,‭ ‬DISERTANDO LA GUERRA PER SABOTARE IL TERRORISMO‭!
‬Collettivo Badalùc‭ ‬-‭ ‬Vittorio Veneto
Segnalazione editoriale
Francesco Codello,‭ “‬La campanella non suona più.‭ ‬Fine dei sistemi scolastici e alternative libertarie possibili‭”‬.‭ ‬Edizioni La Baronata,‭ ‬Lugano‭ ‬2015‭ ‬pp.‭ ‬208‭ ‬-‭ ‬Euro‭ ‬17.50
L’educazione,‭ ‬sempre e ancora.‭ ‬Più che mai,‭ ‬si dovrebbe finalmente dire.‭
Alle soglie dell’epoca storica che apre gli orizzonti sulle nuove individualità pensanti,‭ ‬non è più tempo di indugi:‭ ‬osserviamo con disincanto e sintetizziamo con acutezza per poter aprire brecce nei muri di un’istituzione scolastica desueta,‭ ‬smarrita e sul punto da essere travolta dalle sue secolari ossessioni.
È allora imprescindibile affidarsi alla lunga e vasta competenza‭ (‬cum-petere:‭ ‬camminare verso lo stesso luogo…‭) ‬di Francesco Codello,‭ ‬che organizza il suo recentissimo libro in due fasi successive e connaturate:‭ ‬la raccolta della critica più illuminata‭ (‬emblematico il potente e definitivo‭ “‬contro la scuola‭”)‬,‭ ‬e la messa a fuoco comparata di innumerevoli esperimenti d’avanguardia.‭ ‬Dalla maturità all’azione,‭ ‬insomma.
Per certi versi la campanella forse un poco continua a suonare‭ (‬visto che riformisti e pseudo-rinnovatori si ostinano ad agitarla‭)‬,‭ ‬ma noi ormai non ci facciamo più un granché caso.‭ ‬Il pensiero e la pratica sono infatti rivolti altrove,‭ ‬e precisamente nella costruzione di fondamenta lontane dai territori classici‭ (‬e ormai sterili‭) ‬dell’autoritarismo.‭ ‬Questo affinché le anime belle che si affacciano alla vita non debbano più‭ “‬udirla‭”‬,‭ ‬quella inquietante campanella,‭ ‬e siano finalmente immuni al suo cupo condizionamento‭; ‬e soprattutto affinché possano udire ben altri suoni,‭ ‬quelli della bellezza interiore che vibra in ogni essere umano.
È tempo di confluenze,‭ ‬si diceva:‭ ‬il lungo percorso analitico che Francesco Codello ha intrapreso anni fa non può che illuminare i passi di ogni appassionato lettore/educatore/educante/educato,‭ ‬e attrarre sempre più compagni di cammino in un’azione collettiva,‭ ‬radicale e estesa all’intera società.‭
Enzo Bassetti
Per richieste:‭
Edizioni La Baronata,‭ ‬Casella postale‭ ‬328,‭ ‬CH-6906‭ ‬Lugano
e-mail:‭ ‬baronata@anarca-bolo.ch‭
baronata@bluemail.ch

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