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Morte di una donna libera: Giulia Albergamo

Morte di una donna libera: Giulia Albergamo

Lo scorso 3 gennaio è scomparsa a Cordenons (PN) Giulia Albergamo. Pittrice, maestra da poco aveva compiuto 100 anni: la sua vita è stata un esempio di libertà. Originaria di Torre del Greco (NA) si era da pochi anni trasferita nella provincia friulana presso la figlia Angela scomparsa un paio di anni fa. La vita di Giulia è stato un punto di riferimento personale oltre che politico per coloro che l’hanno conosciuta e in particolare per i giovani. Compagna di Raffaele Pedone – noto militante anarchico e fondatore del Circolo Berneri a Torre del Greco e tra i responsabili della commissione di corrispondenza della FAI negli anni  1959-1961 – la loro famiglia è stata un punto di riferimento per l’anarchismo non solo campano. La loro casa era sempre aperta ai/alle compagni/e ed è stata frequentata da persone come Armando Borghi, Aurelio Chessa, Pio Turroni, Mariano Dolci, Julian Beck e molti altri in particolare anarchici spagnoli in fuga dal franchismo che Giulia e Raffaele sostenevano sia sotto il profilo economico che politico. Giulia è sempre stata fieramente anarchica anche se non militante. Ha condiviso il percorso politico del marito contraddistinto dall’amore per la libertà e del libero pensiero (insieme sono diventati atei: posizione mantenuta da Giulia fino alla fine dei suoi giorni con il rifiuto di un funerale religioso). Non rinnegarono mai la loro fede politica a costo di essere emarginati e ostracizzati, a costo di subire persecuzioni politiche ed a non veder riconosciuti i meriti della loro carriera professionale. Giulia ha vissuto in modo dirompente per l’epoca la propria libertà in particolar modo criticando la famiglia tradizionale e contestando il ruolo della donna nella società. Si relazionava con i giovani incoraggiandoli a seguire scelte di autonomia e libertà. Maestra elementare stimolava la libera espressione soprattutto tramite l’arte. A suo parere i ragazzi sono naturalmente degli artisti che lei stimolava – fin dagli anni ‘50 – alla conoscenza del mondo tramite l’esperienza diretta anche al di fuori delle aule  scolastiche. Dipingeva. In collegamento con il Centro Louise Michel diede vita al collettivo femminista “Le Ribellule” con cui fece esposizioni di sue tele. I figli Antonio ed Enrico hanno frequentato la Colonia Maria Luisa Berneri, esperienza che ha lasciato tracce indelebili nella loro sensibilità segnandola in modo profondamente libertario. Anche la figlia Angela era vicina al movimento anarchico e a Cordenons – dove ha fondato il locale circolo ARCI – distribuiva “Umanità Nova”. Giulia lascia anche la figlia Carmela. Esprimo la mia personale vicinanza a questa famiglia esemplare per il movimento anarchico tutto.

Un anarchico friulano

  

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