Un compagno di ha lasciati. In ricordo di Doriano Rota.

Giovedì 18 luglio 2024, dopo circa 2 mesi di malattia e un ricovero ospedaliero, è morto di tumore, all’età di 69 anni, il compagno Doriano Rota. Erano solo pochi anni che era riuscito ad ottenere una modesta pensione a seguito di circa 43 anni di lavoro, per la maggior parte svolto come artigiano piastrellista, ma in realtà essenzialmente dipendente dai subappalti degli impresari edili che gli concedevano di lavorare. Proprio così, “concedevano”, perché: dopo una prima esperienza giovanile di lavoro in fabbrica, di scioperi, di lotte, di scelte politiche che l’avevano portato a militare in Avanguardia Operaia, di vissuti alternativi che l’avevano portato a vivere in una comune giovanile a Verdello, negli anni ’70 del secolo scorso; per lui, come per molti altri, l’oppressiva società conformista democristiano/cattolica/bigotta/autoritaria/sfruttatrice, l’aveva catalogato tra i cattivi, creandogli serie difficoltà a reinserirsi nel mondo lavorativo, costringendolo ad arrangiarsi, perché la ns. società del dopoguerra non perdonava e non perdona chi le si oppone, chi vuole sperimentare un nuovo vivere sociale solidale. Rimarchiamo questo aspetto perché i mass media tendono a far apparire gli anarchici quasi solo come artisti o figli di papà, mentre la realtà è che la maggioranza viene da famiglie proletarie di lavoratori dipendenti.

Esperienze quindi difficili che gli avevano fatto scattare la decisione di cambiare aria e dalla bergamasca aveva poi vissuto per qualche anno in Sardegna, ritornando nella provincia lombarda verso la metà degli anni ’80, con la sua compagna, da cui avrà due figli, mantenendo sempre un vivido e stimato ricordo della terra e dell’esperienza sarda.

E’ proprio in tale periodo che avviene l’incontro tra noi giovani anarchici del gruppo “Freccia Nera” di Bergamo e Doriano, frequentazione che si farà subito assidua e non si interromperà più. Con un carattere a volte burbero, schietto, di poche parole, ruvido, non mancò di polemizzare, discutere, di essere riservato, ma nell’essenza, se si continuava la conoscenza e se si materializzavano delle esperienze concrete del fare assieme, la sua vicinanza ed amicizia era vera, sempre pronto, appena poteva, a dare una mano per sistemare le varie sedi in cui il gruppo anarchico ha peregrinato; organizzare concerti, feste, manifestazioni e le più svariate attività politico, culturali, sociali, ambientaliste, animaliste, in cui potesse presenziare e proporsi lo spirito libertario.

Ricordiamo, a partire da metà anni ’90, il suo costante impegno a diffondere attraverso il banchetto libri – che aveva preso in gestione da altri compagni del gruppo – le idee anarchiche, libertarie ed alternative alla società capitalista/nazionalista/autoritaria; una pratica che ha portato avanti per circa 35 anni, con l’ulteriore annuale impegno dell’organizzazione dell’Editoria Anarchica e Libertaria bergamasca, susseguitasi in svariati spazi cittadini, per 24 anni. Sarà del resto ns. impegno organizzare a dicembre di quest’anno la 25esima edizione, oltre che per ricordare come sempre l’assassinio di Giuseppe Pinelli e la Strage di Stato di p.za Fontana, anche in suo ricordo.

Al di là delle avversità della sua vita, vogliamo ricordare il rispetto che aveva per la terra ed il lavoro contadino, la sua voglia di conoscere, di socializzare, la sua passione artistica che aveva estrinsecato soprattutto nella mail art, partecipando, promuovendo ed organizzando svariate iniziative e mostre; una recentissima, sul genocidio del popolo palestinese a Gaza in compartecipazione con il Circolo ARCI “Al Bafo” di Seriate. Ultimamente si era poi applicato con interesse alla creazione di mosaici, nella cui realizzazione abbinava le sue capacità creative e lavorative.

Capacità lavorative di piastrellista che ha messo a disposizione tra i compagni, per la sistemazione, ad esempio, della sede anarchica di viale Monza, 255 a Milano e per la sede del Gruppo Anarchico Germinal a Trieste, lavori di cui, parlandone tra noi, andava sommessamente orgoglioso.

La sua, una militanza lunga una vita, fatta di letture e di tante azioni pratiche, perché credeva che la società potesse essere cambiata in senso libertario con l’impegno in prima persona ed il mutuo appoggio. Il sentimento di fratellanza ed amicizia che ci univa, rimarrà ricordo indelebile.

Compagni di Bergamo del Gruppo anarchico Freccia Nera / Spazio Anarchico Underground che con te hanno condiviso un buon tratto di percorso. Ciao

underground@inventati.org

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