Domenica 4 agosto si è svolto un corteo verso la base NRTF della marina militare americana, partito dal presidio No MUOS, dove si era svolta nei giorni precedenti la decima edizione del campeggio di lotta No MUOS.
Il corteo, indetto dal movimento No MUOS, ha raggiunto il cancello principale della base, per poi proseguire verso la stazione del MUOS, sistema di comunicazione geo satellitare della marina militare americana che permette le comunicazioni a livello globale di tutti i sistemi d’arma statunitensi, compresi i droni che partono da Sigonella.
Il corteo ha più volte ricordato nei suoi slogan la Palestina, solidarizzando col popolo e la resistenza palestinese, rivendicando la liberazione delle terre palestinesi come della Sicilia dall’occupazione militare statunitense. Durante il tragitto, sono stati effettuati decine di tagli alle reti della base militare, aprendo varchi di diversi metri lungo il perimetro della base, nonostante l’ampia presenza di forze dell’ordine, dentro e fuori la base.
La polizia ha eseguito un fitto lancio di lacrimogeni ad altezza uomo, tanto da colpire direttamente diverse persone allo sterno e sulle braccia. Si denuncia anche l’utilizzo di gas CS, sostanza il cui utilizzo è vietato dal diritto internazionale in guerra data la sua alta tossicità, ma utilizzato dalla polizia italiana durante le manifestazioni. Alcuni momenti di tensione si sono registrati quando la polizia e la digos hanno provato a fermare alcuni manifestanti a manifestazione conclusa, non riuscendoci.
“Negli ultimi anni abbiamo denunciato e sottolineato la tendenza globale alla guerra. Oggi possiamo dire che siamo in un clima di guerra totale” afferma il movimento in una nota. “Con la Palestina nel cuore, la manifestazione e le azioni di oggi sono per noi la risposta alla guerra totale: solo i popoli possono fermare la guerra, partendo dai propri territori e dai luoghi che alimentano le guerre in corso, come il MUOS di Niscemi”.