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No al profilo online con la bandiera francese‭!

No al profilo online con la bandiera francese‭!

Dopo l’attentato di venerdì a Parigi,‭ ‬molti profili sulla rete‭ (‬di cui Facebook è una parte non secondaria‭) ‬sono apparsi dietro un filtro con il tricolore francese.‭ ‬Lo choc emotivo del massacro parigino ha portato ad accettare questo modo preconfezionato di solidarizzare con le vittime.‭ ‬E‭’ ‬stata una trappola ben congegnata in quanto ha voluto identificare i morti con l’istituzione statale.
Si tenga comunque conto che,‭ ‬per secoli,‭ ‬la Francia è apparsa come un paese che accoglieva gli esuli politici che scappavano dalla repressione nei propri paesi.‭ ‬Inoltre la rivoluzione del‭ ‬1789‭ ‬ha rappresentato agli occhi di molti rivoluzionari un esempio,‭ ‬o un modello,‭ ‬da riprodurre e imitare.‭ ‬E la storia moderna,‭ ‬tutta o quasi,‭ ‬è cambiata dopo quel‭ ‬14‭ ‬luglio.‭ ‬Lo stesso Kropotkin aveva studiato la presa della Bastiglia e gli eventi successivi con grande attenzione per ricavarne degli insegnamenti in vista della rivoluzione libertaria.
Questi,‭ ‬e altri dati che attribuiscono alla Francia‭ (‬sarebbe meglio dire ai francesi‭)‬,‭ ‬un ruolo propulsivo nella lunga lotta di liberazione sociale,‭ ‬non possono farci dimenticare alcuni dati assai poco contestabili.
Ne voglio ricordare alcuni:
1.‭ ‬Uno Stato e i suoi simboli ufficiali,‭ ‬non può identificarsi col popolo che,‭ ‬tra l’altro,‭ ‬ha componenti diverse e contraddittorie.‭ ‬C’è chi accetta la subordinazione al potere dominante e chi si rifiuta di sottostare agli ordini e alla condizione di inferiorità.‭ ‬Cioè c’è chi collabora con i vertici e chi vorrebbe che la base popolare fosse libera e autogestita.‭ ‬Sono due posizioni inconciliabili.
2.‭ ‬Le istituzioni statali,‭ ‬politiche,‭ ‬giudiziarie,‭ ‬poliziesche,‭ ‬militari ecc.‭ ‬non possono rappresentare la gente comune che anzi è oppressa da queste strutture di dominio e sfruttamento‭ (‬dall’esercito alla burocrazia,‭ ‬dalla polizia ai mezzi di condizionamento del pensiero,…‭)
3.‭ ‬In particolare la bandiera tricolore francese rappresenta oggi,‭ ‬in vari scenari di guerra‭ (‬anche poco noti,‭ ‬come il Mali‭) ‬forze di occupazione e di morte proveniente dall’alto‭ (‬bombardamenti…‭)‬.‭ ‬Senza contare le azioni contro i civili compiute negli ultimi anni a fianco di alleati,‭ ‬anch’essi militaristi,‭ ‬come gli USA,‭ ‬e la Gran Bretagna,‭ ‬oltre a stati non europei quali‭ ‬ l’Arabia saudita,‭ ‬il Qatar e altri.
Ancora va considerato che la manipolazione dei grandi mezzi di comunicazione mostra la sua contraddizione implicita quando si vogliono denunciare le uccisioni e le violenze.‭ ‬Il silenzio o la trascuratezza quando si devono raccontare gli attentati,‭ ‬per non dire i consueti massacri delle guerre,‭ ‬che colpiscono le popolazioni del mondo non occidentale contrasta con la drammatizzazione delle descrizioni degli attentati in territorio europeo o nordamericano.‭ ‬Ancora una volta i‭ “‬paesi civili‭” ‬devono apparire,‭ ‬per i mass media,‭ ‬come ingiustamente colpiti e attaccati senza ragione.
Ricordiamoci infine che con il piccolo gesto della maschera velata del tricolore francese nel profilo online si contribuisce a rafforzare il muro della Fortezza Europa,‭ ‬un territorio che il Potere vorrebbe pieno di sudditi impauriti che regalano le capacità critiche alle istituzioni in cambio di un briciolo di presunta sicurezza.‭ ‬E nelle loro recentissime dichiarazioni pubbliche,‭ ‬i responsabili dei servizi segreti italiani non hanno nascosto l’obiettivo di far accettare nuovi livelli di repressione con la motivazione strumentale degli attentati.
Claudio Venza

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