Cronache da Como-Chiasso dopo la chiusura della frontiera

NO BORDER WALL stickerPresso tutti i valichi svizzeri si procede al respingimento, i/le migranti ritornano la sera in stazione a Como San Giovanni per cercare di capire come fare nel proseguire il loro viaggio, quasi tutt*sono dirett* in Germania e paesi del Nord Europa.
Al momento sono presenti in stazione minori non accompagnati e diverse persone che non parlano nè inglese nè francese e con le quali è difficile comunicare. Molte di loro questa mattina presto hanno provato nuovamente a salire su un treno in direzione di Chiasso. Altre si sono incamminate a piedi in direzione della dogana.
La stazione di Como è presidiata 24 ore su 24 da camionette della polizia, i/le migranti che cercano di proseguire a piedi lungo i binari in direzione di Chiasso vengono bloccat*.
Presidiati anche diversi punti lungo le recinzioni di confine in zona Ponte Chiasso in direzione Tavernola, per evitare accessi attraverso il fiume.
Respingimenti anche al valico autostradale di Brogeda, diverse persone migranti camminano a piedi lungo l’autostrada cercando una via d’accesso.
Ad ogni arrivo dei treni dall’ Italia alla stazione di confine Chiasso, le guardie di confine svizzere (i cui effettivi in questi mesi estivi sono aumentati con la presenza di agenti provenienti da tutta la Svizzera) effettuano controlli a tappeto fermando qualsiasi persona “non-bianca”, in una vera e propria operazione di “racial profiling”. Molte persone che tentano di entrare in Svizzera per recarsi in Germania o altri paesi del Nord Europa vengono respinte immediatamente e ributatte sui treni in direzione dell’Italia. Forte presenza di guardie di confine, polizia, polizia ferroviaria e agenti di sicurezza privata Securitas anche alla stazione di Lugano, sui treni della linea Chiasso-Lugano-Bellinzona e in tutte le zone di confine.
Durante la giornata di ieri, 12 luglio, 60 persone sono state fermate a Bellinzona su un treno proveniente da Milano, rimandate a Chiasso ed in seguito espulse.
Nonostante la situazione d’emergenza, la stazione di Como viene chiusa a mezzanotte. Due giorni fa la polizia ha chiuso la stazione costringendo sotto i portici e al parco sotto la pioggia i/le migranti presenti. Ieri verso la una hanno tentato di chiuderla nuovamente, ma grazie alla presenza di alcune persone solidali che si sono opposte e hanno presenziato, è rimasta aperta.
In stazione la situazione rimane critica, diverse persone han passato la notte al freddo senza felpe nè coperte.
Nonostante le dichiarazioni dei politici cittadini e l’intervento di Caritas e Croce Rossa, in stazione mancano ancora servizi igienici, wc, l’accesso alla possibilità di lavarsi, cestini idonei alla raccolta dei rifiuti, sufficienti coperte, e cibo per chi arriva in orari in cui non c’è possibilità di recarsi alla mensa.
Tutta la rete di solidarietà che si sta sviluppando in queste ore è spontanea e dal basso, con persone solidali che anche ieri sera hanno portato cibo, vestiti, scarpe e generi di prima necessità direttamente in stazione.
Contro ogni razzismo, contro ogni frontiera, destroy the borders!
NO BORDERS TiLo (Ticino-Lombardia)
13/07/16

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