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Anarchici e pazzi. Ma "buoni"

Anarchici e pazzi. Ma "buoni"

vUn doppio senso del‭ “‬buoni‭” ‬virgolettato‭ ‬presente nel titolo può essere colto‭ ‬facilmente da un lettore di certe zone del sud Italia,‭ ‬del napoletano in particolare,‭ ‬dove è molto presente un’assonanza di significato,‭ ‬derivante dal greco antico,‭ ‬per cui‭ “‬buono‭” ‬ha anche il senso di‭ “‬capace‭”‬,‭ “‬efficace‭”‬,‭ “‬abile a raggiungere lo scopo‭”‬.‭ ‬La cosa è presente anche nell’italiano in generale‭ – ‬si penso al classico‭ “‬buono a nulla‭” – ‬ma l’assonanza è meno forte e ricorrente nelle altre parti della penisola.‭ ‬Ora,‭ ‬la rappresentazione tradizionale dell’anarchico da parte dei media legati al potere politico,‭ ‬economico e culturale,‭ ‬era‭ (‬ed è‭) ‬stereotipata:‭ ‬l’anarchico ha qualche rotella fuori posto,‭ ‬per cui o è un pazzo furioso ed assai pericoloso per la società in generale‭ (‬compresa la stessa classe sfruttata la cui causa crede di sposare‭) ‬o,‭ ‬al contrario,‭ ‬è un idealista sognatore,‭ ‬che vive in un mondo astratto,‭ ‬si sente legato ad un’umanità sofferente che nei suoi contorni reali non conosce affatto e,‭ ‬per questo,‭ ‬risulta incapace di arrecare alcun vantaggio effettivo a niente ed a nessuno‭ – “‬buono‭” ‬dunque nel senso su ricordato di‭ “‬buono a nulla‭”‬.
Ovviamente,‭ ‬qualcuno si avvicina all’anarchismo avendo in mente queste immagini stereotipate e le sposa in pieno,‭ ‬accusando paradossalmente chi sfugge al cliché di non essere un‭ “‬vero anarchico‭”‬.‭ ‬Il potere,‭ ‬tra l’altro,‭ ‬è estremamente attento a non creare varchi in questa rete semantica della comunicazione:‭ ‬un esempio paradigmatico lo troviamo nelle voci enciclopediche dedicate all’anarchismo.‭ ‬Tranne casi rari,‭ ‬mentre le voci legate ad ogni altra ideologia politica,‭ ‬sociale,‭ ‬culturale,‭ ‬religiosa vengono affidate a chi conosce‭ “‬dall’interno‭” ‬tali cose,‭ ‬per cui la voce‭ “‬marxismo‭” ‬la scrive un marxista,‭ ‬la voce‭ “‬liberismo‭” ‬un‭ ‬liberista,‭ ‬ecc.,‭ ‬le voci legate all’anarchismo vengono quasi sempre scritte da chi anarchico non è.‭ ‬Alla cosa siamo abituati e raramente ci facciamo caso,‭ ‬ma è un po‭’ ‬come affidare la voce‭ “‬cattolicesimo‭” ‬ad un buddhista,‭ ‬il quale può anche essere colto nell’argomento,‭ ‬ma rispetto ad uno studioso cattolico ha letto sicuramente meno testi e frequentato molto meno quella religione,‭ ‬per cui è facile non conosca adeguatamente testi e contesti di quel pensiero.
Le cose,‭ ‬negli ultimi anni,‭ ‬vanno comunque un po‭’ ‬diversamente nella cultura popolare,‭ ‬particolarmente in quella di oltreoceano che,‭ ‬però,‭ ‬specie quella nordamericana,‭ ‬è diffusa regolarmente in tutto il mondo‭ (“‬ah,‭ ‬hai visto Mr Robot‭? ‬Altrimenti veditelo,‭ ‬ti piacerà sicuramente,‭ ‬è anche in italiano‭” – ‬dettomi da un amico srylankese qualche giorno fa‭…)‬.‭ ‬A fare da apripista è stata sicuramente la fantascienza,‭ ‬che sembra essere stata colonizzata da scrittori di militanza anarchica o comunque con forti simpatie verso l’anarchismo:‭ ‬spesso e volentieri in questo genere letterario l’anarchico spesso è descritto in termini decisamente più lusinghieri,‭ ‬lontani dallo stereotipo usuale ed invece come un personaggio razionale,‭ ‬moralmente apprezzabile e spesso efficace nella sua azione politica e sociale‭ (‬esempio paradigmatico è lo Shevek del famosissimo e pluripremiato‭ ‬I Reietti dell’Altro Pianeta di Ursula K.‭ ‬Le Guin‭)‬.‭ ‬Ma di questo parleremo‭ ‬magari in un prossimo articolo.
Parleremo ora,‭ ‬invece,‭ ‬di un genere popolare dove la figura stereotipa dell’anarchico‭ – ‬particolarmente nella versione‭ “‬sangue,‭ ‬bombe,‭ ‬anarchia‭” – ‬ha imperato a lungo:‭ ‬la fumettistica‭ ‬d’azione,‭ ‬con le sue versioni animate e cinematografiche.‭ ‬In questo genere,‭ ‬anche in alcune sue versioni d’autore,‭ ‬l’anarchico,‭ ‬quando compare,‭ ‬è assai spesso decisamente il vilain‭ – ‬il supercattivo‭ – ‬di turno.‭ ‬Paradigmatico il caso di Anarky:‭ ‬in origine avversario di Batman,‭ ‬è un giovane violento e intelligente pronto a uccidere per le sue idee,‭ ‬probabilmente figlio di Joker.‭ ‬È comparso in varie storie di Batman,‭ ‬poi raccolte in volume,‭ ‬ed ha avuto anche una serie dedicata a lui che,‭ ‬però,‭ ‬non ha avuto molto successo ed è stata chiusa dopo soli otto numeri.‭ ‬Visto che abbiamo citato Joker,‭ ‬vale la pena di ricordare quanto spesso questo supercattivo citi il termine‭ “‬anarchia‭” ‬nelle sue storie:‭ ‬non a caso,‭ ‬lo hanno fatto padre di Anarky.‭ ‬D’altronde,‭ ‬lo stesso Batman in un universo alternativo legato alla figura di Superman,‭ ‬ambientato in una oltrecortina immaginaria dove sarebbe caduto da bambino ed ora divenuto l’erede di Stalin,‭ ‬fa la parte dell’anarchico bombarolo…‭[‬1‭]
L’universo di Batman e,‭ ‬in generale,‭ ‬della DC comics,‭ ‬non è però certo l’unico in cui compare con una certa frequenza lo stereotipo dell’anarchico come minaccia della società:‭ ‬la Marvel non è da meno.‭ ‬Infatti,‭ ‬anche in quest’altro universo narrativo non c’è praticamente supereroe di una certa notorietà che non abbia avuto,‭ ‬una volta o l’altra,‭ ‬a che fare con qualche supercattivo rientrante nella categoria del‭ “‬sangue,‭ ‬bombe,‭ ‬anarchia‭”‬.‭ ‬Però,‭ ‬se la DC comics ha‭ (‬avuto‭) ‬il suo Anarky,‭ ‬poi,‭ ‬la Marvel ha risposto con il suo Anarchist‭[‬2‭] – ‬e qui le cose cominciano a diventare interessanti,‭ ‬a fuoriuscire dagli stereotipi.
Anarchist,‭ ‬al secolo Tike Alicar,‭ ‬è un mutante‭ (‬tra l’altro anche dichiarato clinicamente pazzo nella saga,‭ ‬per l’esattezza affetto da disturbi ossessivo-compulsivi‭)‬,‭ ‬che assai spesso non riesce a controllare la sua rabbia e giustifica l’uso‭ ‬scorretto‭ ‬dei suoi poteri dichiarando di essere al di sopra della legge.‭ ‬Sembrerebbe il perfetto stereotipo del vilain anarchico,‭ ‬ma egli fa parte della X-Force‭ (‬una squadra di mutanti dai superpoteri simile ai più noti X-Men‭)‬:‭ ‬dunque è in qualche modo anche una sorta di supereroe‭ – ‬sia pure appartenente alle nuove generazioni create dalla Marvel da una ventina d’anni a questa parte,‭ ‬dove i confini tra vilain e supereroi si sono fatti decisamente più sfumati‭ – ‬e compie numerose azioni positive,‭ ‬oltre a numerosi delitti.
Diciamoci la verità:‭ ‬la sorpresa maggiore in merito nell’universo Marvel è stata la versione ultimate del Dio del Tuono,‭ ‬al secolo Thor Odinson.‭ ‬Un dio che diventa anarchico o comunque simpatizzante del movimento,‭ ‬restando un supereroe e mantenendo dei tratti completamente positivi,‭ ‬a differenza de
Un doppio senso del‭ “‬buoni‭” ‬virgolettato‭ ‬presente nel titolo può essere colto‭ ‬facilmente da un lettore di certe zone del sud Italia,‭ ‬del napoletano in particolare,‭ ‬dove è molto presente un’assonanza di significato,‭ ‬derivante dal greco antico,‭ ‬per cui‭ “‬buono‭” ‬ha anche il senso di‭ “‬capace‭”‬,‭ “‬efficace‭”‬,‭ “‬abile a raggiungere lo scopo‭”‬.‭ ‬La cosa è presente anche nell’italiano in generale‭ – ‬si penso al classico‭ “‬buono a nulla‭” – ‬ma l’assonanza è meno forte e ricorrente nelle altre parti della penisola.‭ ‬Ora,‭ ‬la rappresentazione tradizionale dell’anarchico da parte dei media legati al potere politico,‭ ‬economico e culturale,‭ ‬era‭ (‬ed è‭) ‬stereotipata:‭ ‬l’anarchico ha qualche rotella fuori posto,‭ ‬per cui o è un pazzo furioso ed assai pericoloso per la società in generale‭ (‬compresa la stessa classe sfruttata la cui causa crede di sposare‭) ‬o,‭ ‬al contrario,‭ ‬è un idealista sognatore,‭ ‬che vive in un mondo astratto,‭ ‬si sente legato ad un’umanità sofferente che nei suoi contorni reali non conosce affatto e,‭ ‬per questo,‭ ‬risulta incapace di arrecare alcun vantaggio effettivo a niente ed a nessuno‭ – “‬buono‭” ‬dunque nel senso su ricordato di‭ “‬buono a nulla‭”‬.
Ovviamente,‭ ‬qualcuno si avvicina all’anarchismo avendo in mente queste immagini stereotipate e le sposa in pieno,‭ ‬accusando paradossalmente chi sfugge al cliché di non essere un‭ “‬vero anarchico‭”‬.‭ ‬Il potere,‭ ‬tra l’altro,‭ ‬è estremamente attento a non creare varchi in questa rete semantica della comunicazione:‭ ‬un esempio paradigmatico lo troviamo nelle voci enciclopediche dedicate all’anarchismo.‭ ‬Tranne casi rari,‭ ‬mentre le voci legate ad ogni altra ideologia politica,‭ ‬sociale,‭ ‬culturale,‭ ‬religiosa vengono affidate a chi conosce‭ “‬dall’interno‭” ‬tali cose,‭ ‬per cui la voce‭ “‬marxismo‭” ‬la scrive un marxista,‭ ‬la voce‭ “‬liberismo‭” ‬un‭ ‬liberista,‭ ‬ecc.,‭ ‬le voci legate all’anarchismo vengono quasi sempre scritte da chi anarchico non è.‭ ‬Alla cosa siamo abituati e raramente ci facciamo caso,‭ ‬ma è un po‭’ ‬come affidare la voce‭ “‬cattolicesimo‭” ‬ad un buddhista,‭ ‬il quale può anche essere colto nell’argomento,‭ ‬ma rispetto ad uno studioso cattolico ha letto sicuramente meno testi e frequentato molto meno quella religione,‭ ‬per cui è facile non conosca adeguatamente testi e contesti di quel pensiero.
Le cose,‭ ‬negli ultimi anni,‭ ‬vanno comunque un po‭’ ‬diversamente nella cultura popolare,‭ ‬particolarmente in quella di oltreoceano che,‭ ‬però,‭ ‬specie quella nordamericana,‭ ‬è diffusa regolarmente in tutto il mondo‭ (“‬ah,‭ ‬hai visto Mr Robot‭? ‬Altrimenti veditelo,‭ ‬ti piacerà sicuramente,‭ ‬è anche in italiano‭” – ‬dettomi da un amico srylankese qualche giorno fa‭…)‬.‭ ‬A fare da apripista è stata sicuramente la fantascienza,‭ ‬che sembra essere stata colonizzata da scrittori di militanza anarchica o comunque con forti simpatie verso l’anarchismo:‭ ‬spesso e volentieri in questo genere letterario l’anarchico spesso è descritto in termini decisamente più lusinghieri,‭ ‬lontani dallo stereotipo usuale ed invece come un personaggio razionale,‭ ‬moralmente apprezzabile e spesso efficace nella sua azione politica e sociale‭ (‬esempio paradigmatico è lo Shevek del famosissimo e pluripremiato‭ ‬I Reietti dell’Altro Pianeta di Ursula K.‭ ‬Le Guin‭)‬.‭ ‬Ma di questo parleremo‭ ‬magari in un prossimo articolo.
Parleremo ora,‭ ‬invece,‭ ‬di un genere popolare dove la figura stereotipa dell’anarchico‭ – ‬particolarmente nella versione‭ “‬sangue,‭ ‬bombe,‭ ‬anarchia‭” – ‬ha imperato a lungo:‭ ‬la fumettistica‭ ‬d’azione,‭ ‬con le sue versioni animate e cinematografiche.‭ ‬In questo genere,‭ ‬anche in alcune sue versioni d’autore,‭ ‬l’anarchico,‭ ‬quando compare,‭ ‬è assai spesso decisamente il vilain‭ – ‬il supercattivo‭ – ‬di turno.‭ ‬Paradigmatico il caso di Anarky:‭ ‬in origine avversario di Batman,‭ ‬è un giovane violento e intelligente pronto a uccidere per le sue idee,‭ ‬probabilmente figlio di Joker.‭ ‬È comparso in varie storie di Batman,‭ ‬poi raccolte in volume,‭ ‬ed ha avuto anche una serie dedicata a lui che,‭ ‬però,‭ ‬non ha avuto molto successo ed è stata chiusa dopo soli otto numeri.‭ ‬Visto che abbiamo citato Joker,‭ ‬vale la pena di ricordare quanto spesso questo supercattivo citi il termine‭ “‬anarchia‭” ‬nelle sue storie:‭ ‬non a caso,‭ ‬lo hanno fatto padre di Anarky.‭ ‬D’altronde,‭ ‬lo stesso Batman in un universo alternativo legato alla figura di Superman,‭ ‬ambientato in una oltrecortina immaginaria dove sarebbe caduto da bambino ed ora divenuto l’erede di Stalin,‭ ‬fa la parte dell’anarchico bombarolo…‭[‬1‭]
L’universo di Batman e,‭ ‬in generale,‭ ‬della DC comics,‭ ‬non è però certo l’unico in cui compare con una certa frequenza lo stereotipo dell’anarchico come minaccia della società:‭ ‬la Marvel non è da meno.‭ ‬Infatti,‭ ‬anche in quest’altro universo narrativo non c’è praticamente supereroe di una certa notorietà che non abbia avuto,‭ ‬una volta o l’altra,‭ ‬a che fare con qualche supercattivo rientrante nella categoria del‭ “‬sangue,‭ ‬bombe,‭ ‬anarchia‭”‬.‭ ‬Però,‭ ‬se la DC comics ha‭ (‬avuto‭) ‬il suo Anarky,‭ ‬poi,‭ ‬la Marvel ha risposto con il suo Anarchist‭[‬2‭] – ‬e qui le cose cominciano a diventare interessanti,‭ ‬a fuoriuscire dagli stereotipi.
Anarchist,‭ ‬al secolo Tike Alicar,‭ ‬è un mutante‭ (‬tra l’altro anche dichiarato clinicamente pazzo nella saga,‭ ‬per l’esattezza affetto da disturbi ossessivo-compulsivi‭)‬,‭ ‬che assai spesso non riesce a controllare la sua rabbia e giustifica l’uso‭ ‬scorretto‭ ‬dei suoi poteri dichiarando di essere al di sopra della legge.‭ ‬Sembrerebbe il perfetto stereotipo del vilain anarchico,‭ ‬ma egli fa parte della X-Force‭ (‬una squadra di mutanti dai superpoteri simile ai più noti X-Men‭)‬:‭ ‬dunque è in qualche modo anche una sorta di supereroe‭ – ‬sia pure appartenente alle nuove generazioni create dalla Marvel da una ventina d’anni a questa parte,‭ ‬dove i confini tra vilain e supereroi si sono fatti decisamente più sfumati‭ – ‬e compie numerose azioni positive,‭ ‬oltre a numerosi delitti.
Diciamoci la verità:‭ ‬la sorpresa maggiore in merito nell’universo Marvel è stata la versione ultimate del Dio del Tuono,‭ ‬al secolo Thor Odinson.‭ ‬Un dio che diventa anarchico o comunque simpatizzante del movimento,‭ ‬restando un supereroe e mantenendo dei tratti completamente positivi,‭ ‬a differenza dell’ambiguo Tike Alicar,‭ ‬è stata decisamente una novità.‭ ‬Eppure,‭ ‬sotto la nuova identità di Thorlief Golmen,‭ ‬nella versione ultimate‭ ‬egli è un dichiarato simpatizzante,‭ ‬anzi un militante del movimento‭ ‬No-Global‭ – ‬si tenga presente che negli Stati Uniti questo movimento ha avuto una enorme impronta libertaria,‭ ‬ben presente‭ ‬alla memoria dei lettori‭ ‬negli anni in cui‭ ‬nasce questa versione del Dio del Tuono‭ (‬giugno‭ ‬2002‭)‬.
Anche qui la follia è legata al personaggio‭ ‬– lavora come infermiere nella clinica dove è stato per anni paziente‭ ‬– che dichiara‭ ‬esplicitamente le sue idee politiche e sociali radicali già nelle sue prime avventure,‭ ‬fino a che si schiera apertamente con il movimento No-Global,‭ ‬si ritrova schedato dai servizi segreti come sovversivo pericoloso,‭ ‬quando viene contattato per entrare a far parte della squadra degli Ultimates‭ (‬la vecchia squadra dei Vendicatori in versione ammodernata‭)‬,‭ ‬rifiuta perché li considera pedine delle industrie militari e del governo statunitense,‭ ‬dei‭ “‬cani da guardia del potere‭”‬,‭ ‬quando accetta di partecipare alla messa sotto controllo di un Hulk impazzito che sta distruggendo Manhattan lo fa solo dopo aver costretto il Presidente USA a dimezzare il debito dei paesi‭ “‬aiutati‭” ‬dal FMI,‭ ‬usa i suoi poteri durante una dimostrazione pacifista in Italia‭(!) ‬per attaccare le forze dell’ordine colpevoli di aver aggredito proditoriamente i manifestanti,‭ ‬viene accusato di tradimento dai servizi per aver divulgato informazioni Top Secret e viene incarcerato dopo un’epica battaglia contro gli Ultimates‭ (‬che ancora una volta lui apostrofa come‭ “‬cani da guardia del potere‭”)‬,‭ ‬una volta libero decide di unirsi ad una scissione degli Ultimates‭ (‬i New Ultimates‭) ‬messa in piedi da Iron Man,‭ ‬al secolo Tony Stark,‭ ‬che,‭ ‬come lui,‭ ‬ha avuto una sorta di conversione sulla via di Damasco e,‭ ‬da supereroe capitalista nonché oppositore iniziale delle iniziative e delle idee del nuovo Thor,‭ ‬si è‭ “‬buttato a sinistra‭” ‬e si ritrova anch’egli schedato come pericoloso sovversivo‭…
Anarchico più o meno dichiarato,‭ ‬pazzo clinicamente dichiarato.‭ ‬È così Anarchist‭ ‬come‭ ‬Thor/Thorlief Golmen.‭ ‬Ma,‭ ‬specie‭ ‬con‭ ‬quest’ultimo,‭ ‬abbiamo a che fare con personaggi dai caratteri estremamente positivi e le loro azioni conducono a risultati apprezzabili in termini di giustizia sociale.‭ ‬Il modello per personaggi del genere,‭ ‬che hanno avuto un enorme successo di pubblico,‭ ‬molto probabilmente è stato quel V per Vendetta‭ ‬che,‭ ‬nato nella prima metà degli anni ottanta in riviste underground,‭ ‬aveva gradatamente conosciuto ristampe su ristampe,‭ ‬fino ad ottenere un successo davvero inaspettato per quelli che erano stati suoi esordi.‭[‬3‭] ‬La storia di questo supereroe anarchico,‭ ‬sicuramente con non tutte le rotelle a posto,‭ ‬ma dotato di un coraggio e di un amore verso la gente davvero enorme,‭ ‬con una pietas notevole persino nei confronti di chi deve uccidere per la sua vendetta,‭ ‬che però coincide con un processo di liberazione dell’umanità dal dominio di un potere opprimente,‭ ‬ha mostrato all’universo delle case di produzione fumettistica come esistesse un target di pubblico,‭ ‬che vedeva nell’anarchico una figura positiva,‭ ‬di discrete dimensioni e,‭ ‬perciò,‭ ‬da coltivare‭…
La stessa cosa,‭ ‬come facevo notare in un altro articolo,‭ ‬è avvenuto con certe serie televisive americane come Mr Robot‭[‬4‭] ‬che,‭ ‬da questo punto di vista,‭ ‬ha sicuramente mantenuto l’immagine dell’anarchico pazzo ma‭ “‬buono‭”‬,‭ ‬nel senso doppiamente positivo ricordato all’inizio di quest’articolo e,‭ ‬sostanzialmente,‭ ‬a mio avviso,‭ ‬per le stesse ragioni di‭ “‬cassetta‭”‬.‭ ‬Il che,‭ ‬però,‭ ‬non toglie che alle spalle di determinate scelte editoriali ci sia sempre il fatto,‭ ‬confermato dai successi in termini di pubblico,‭ ‬che nonostante secoli di propaganda dell’anarchico pazzo e‭ “‬no-buono‭”‬,‭ ‬esista in una fetta non indifferente di persone reali,‭ ‬specialmente nel mondo anglosassone,‭ ‬un’immagine decisamente più positiva dell’anarchico.‭ ‬La cosa esce notevolmente dall’ambito dei militanti‭ – ‬dove la cosa sarebbe scontata‭ – ‬come mostra un recentissimo articolo della rivista dei gesuiti americani,‭ “‬Perché dovremmo dare ascolto agli anarchici nell’era Trump‭”‬,‭[‬6‭] ‬dove,‭ ‬parlando dei vari aspetti delle proteste contro il nuovo Presidente,‭ ‬se ne esce con un elogio non solo delle pratiche anarchiche di democrazia ed azione diretta,‭ ‬ma anche di alcuni aspetti della teoria anarchica.‭ ‬Insomma,‭ ‬da quelle parti,‭ ‬qualcuno ci vuol bene persino tra i frequentatori di parrocchie…
Arriviamo al punto finale:‭ ‬perché la follia viene mantenuta dagli sceneggiatori come caratteristica peculiare di tutti questi personaggi,‭ ‬nonostante la loro plateale bontà d’animo e fattuali capacità operative‭? ‬Credo sia dovuto ad una questione di scarso coraggio nello staccarsi completamente dallo stereotipo che,‭ ‬si suppone,‭ ‬il pubblico si aspetta:‭ ‬l’unica eccezione che mi viene in mente,‭ ‬è il razionale,‭ ‬buono ed alla fine vincente Harrison Walters‭ – ‬interpretato da Jake Robinson:‭ ‬qualcuno ha notato una certa somiglianza fisica con David Graeber giovane‭ – ‬di‭ ‬American Odissey.‭[‬5‭] ‬Da questo punto di vista,‭ ‬però,‭ ‬il mondo della fantascienza scritta,‭ ‬come dicevamo all’inizio,‭ ‬è estremamente più radicale ed‭ ‬Harrison Walters‭ ‬in esso è‭ ‬più‭ ‬la norma‭ ‬che non l’eccezione.
Enrico Voccia
NOTE
‭[‬1‭] ‬Si tratta di‭ ‬Superman:‭ ‬Red Son.‭ ‬Vedi‭ ‬https://it.wikipedia.org/wiki/Superman:‭_‬Red_Son.
‭[‬2‭] ‬Vedi‭ ‬https://it.wikipedia.org/wiki/Anarchico‭_(‬personaggio‭)‬.
‭[‬3‭] ‬La storia di V per Vendetta credo sia nota a pressoché un po‭’ ‬tutti i lettori di Umanità Nova,‭ ‬per cui non la riassumo.‭ ‬In ogni caso,‭ ‬vedi https://it.wikipedia.org/wiki/V_for_Vendetta.‭ ‬Ma se non la conoscete,‭ ‬leggete il fumetto:‭ ‬vi siete persi parecchio.
‭[‬4‭] ‬VOCCIA,‭ ‬Enrico,‭ “‬Siamo i Buoni della Televisione‭”‬,‭ ‬in‭ ‬Umanità Nova,‭ ‬anno‭ ‬96,‭ ‬numero‭ ‬34,‭ ‬20‭ ‬novembre‭ ‬2016,‭ ‬p.‭ ‬7.‭ ‬In ogni caso vedi‭ ‬https://it.wikipedia.org/wiki/Mr.‭_‬Robot.‭ ‬Anche qui,‭ ‬però,‭ ‬vale la pena di vederla,‭ ‬specie la prima serie.‭ ‬In arrivo,‭ ‬pare quest’estate,‭ ‬la terza.‭ ‬Sulla serie Mr Robot anche il numero di gennaio di‭ ‬Le Monde Libertaire ha dedicato un articolo.
‭[‬5‭] ‬VOCCIA,‭ ‬Enrico,‭ “‬Siamo i Buoni della Televisione‭”‬,‭ ‬cit.‭ ‬Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/American_Odyssey.
‭[‬6‭] ‬Vedi http://www.americamagazine.org/politics-society/2017/01/22/why-we-should-listen-anarchists-age-trump.
 


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