Sul transumanesimo. Tra scienza, fantascienza e ideologia del potere.

Il transumanesimo è un movimento che promuove l’uso delle tecnologie avanzate per migliorare le capacità fisiche, cognitive e psicologiche degli esseri umani. L’idea di base è che possiamo e dovremmo superare i limiti naturali della nostra condizione umana, come l’invecchiamento, le malattie e persino la morte.1

Il termine “transumanesimo” è stato coniato dal biologo Julian Huxley nel 1957, inteso come un modo per l’umanità di trascendere se stessa attraverso l’uso della scienza e della tecnologia. Huxley, biologo evoluzionista e primo direttore generale dell’UNESCO, credeva che l’umanità fosse sull’orlo di una nuova fase di esistenza, diversa dalla nostra attuale quanto lo siamo dai precedenti ominidi. Un aspetto interessante delle idee di Huxley è che egli vedeva il transumanesimo non solo come un miglioramento individuale ma come un progresso collettivo dell’umanità.2

Da allora, il concetto si è evoluto e ha guadagnato popolarità, specialmente negli anni ’80 grazie a pensatori come FM-20303 e Natasha Vita-More.4 Come dicevamo, i transumanisti credono che attraverso l’ingegneria genetica, la nanotecnologia, l’intelligenza artificiale e altre innovazioni, possiamo migliorare le nostre capacità mentali e fisiche, prolungare la vita e migliorarne la qualità. Ad esempio, col potenziamento della memoria, l’aumento dell’intelligenza, il potenziamento della forza fisica e la creazione di interfacce cervello-computer per una comunicazione diretta con le macchine, magari incorporate in noi stessi.

La fantascienza ha largamente preceduto le idee di Huxley. Ecco alcuni esempi significativi: Frankenstein di Mary Shelley (1818): spesso considerato uno dei primi esempi di fantascienza, esplora temi come la creazione della vita con mezzi scientifici e le sue conseguenze etiche; The Time Machine di H.G. Wells (1895): troviamo l’idea di possibili trasformazioni della specie umana; Metropolis (1927): questo film presenta una visione futuristica di una città in cui la tecnologia avanzata e la robotica giocano un ruolo centrale; Brave New World di Aldous Huxley (1932): scritto proprio dal fratello di Julian Huxley, Aldous, esplora un futuro distopico in cui la biotecnologia e l’ingegneria genetica sono utilizzate per controllare e migliorare la società umana. Queste opere hanno gettato le basi per molte delle idee che sarebbero poi state formalizzate nel movimento transumanista.

Dopo esserne stato chiaramente influenzato, il movimento transumanista ha poi a sua volta influito su quest’ultima. Anche qui solo alcuni esempi significativi: Ghost in the Shell: un manga e anime giapponese, poi anche film, che esplora il confine tra umano e macchina tramite la storia di un cyborg; Deus Ex: una serie di videogiochi che affronta temi come la cibernetica, la sorveglianza e le implicazioni etiche delle modifiche umane; Altered Carbon di Richard K. Morgan: un romanzo e poi una serie TV che immagina un futuro in cui la coscienza umana può essere trasferita da un corpo all’altro, esplorando le conseguenze sociali e morali di tale tecnologia; The Quantum Thief di Hannu Rajaniemi: un romanzo che combina azione e filosofia, esplorando temi come la morte e la finitudine nella vita post-umana.

Il transumanesimo, insomma, pervade sia la politica sia la cultura popolare e continua a crescere, influenzando il dibattito su come la tecnologia può e dovrebbe essere utilizzata per migliorare la vita umana. Distinguiamo allora due livelli: il primo sulla desiderabilità in sé del processo verso il transumano, l’altro sull’utilizzo ideologico di una tale prospettiva.

Il primo elemento – l’utilizzo della tecnologia per migliorare la vita umana nel suo complesso e le sue ipotizzabili conseguenze – di per sé è una descrizione futurologica basata su dati reali. Dal 1957 ci sono infatti state numerose innovazioni tecnologiche che sembrano andare nella direzione del transumanesimo. Ecco alcune delle più significative.

1. L’Ingegneria Genetica: la scoperta del DNA e la successiva capacità di manipolarlo hanno aperto la strada a tecniche come la CRISPR, che permette di modificare i geni con precisione, potenzialmente portando a eliminare malattie genetiche e potenziare le capacità umane; 2. La Nanotecnologia: questa tecnica consente di manipolare la materia a livello molecolare e atomico con applicazioni che riguardano la medicina, con nanorobot che potrebbero riparare tessuti danneggiati o combattere malattie dall’interno del corpo; 3. L’Intelligenza Artificiale: L’IA ha fatto recentissimamente passi da gigante, con algoritmi sempre più sofisticati che possono migliorare le nostre capacità cognitive; 4. Le Interfacce Cervello-Computer: già oggi è possibile collegare direttamente il cervello umano alle macchine, migliorando le capacità cognitive e motorie – ad esempio, gli impianti cocleari possono restituire l’udito ai sordi e le protesi avanzate sono controllate direttamente dal cervello; 5. L’Estensione della Vita: la ricerca biomedica ha portato a scoperte che potrebbero prolungare molto la vita umana, con terapie anti-invecchiamento, rigenerazione dei tessuti e la possibilità di sostituire organi danneggiati con quelli coltivati in laboratorio. 6. La Realtà Virtuale e/o Aumentata: tecnologie che stanno trasformando il modo in cui interagiamo con il mondo, facendoci vivere esperienze immersive e migliorare le nostre capacità attraverso simulazioni avanzate.

Molte di queste tecnologie aprono la strada a sviluppi distopici ma, di per sé, anche a scenari positivi per la buona e lunga vita degli individui, cui appare difficile rinunciare: sono convinto che la maggioranza dei più sfegatati critici, di fronte alla alternativa tra la vita e la morte, ma anche tra l’alternativa di camminare con le proprie gambe o restare bloccato su una sedia a rotelle, ecc. le accetterà. Inoltre, opporvisi metterebbe il movimento di opposizione in una situazione difficile nei confronti della stragrande maggioranza dell’umanità, che lo vedrebbe come una combriccola criminale che, di fronte alla possibilità di una vita più lunga e migliore per tutti, vorrebbe lasciar morire prima del tempo gli esseri umani. Certo, è importante considerare anche le implicazioni etiche e sociali di queste tecnologie e lottare per garantire che i loro benefici siano equamente distribuiti e i rischi siano minimizzati, come d’altronde ha sempre fatto il movimento operaio e socialista di fronte alla questione della sanità pubblica.

Passiamo però all’uso ideologico della prospettiva transumanistica. Vediamo la base sociale attuale del transumanesimo inteso non come prospettiva futurologica ma come movimento politico: si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di persone appartenenti alle classi sociali dominanti – la figura di Elon Musk è decisamente indicativa – che inseguono soprattutto la prospettiva dell’immortalità (preferibilmente prima della loro morte…). Ovviamente anche i ricchi e potenti magari non piangono ma certo temono come tutti la morte – qualcosa di strano in queste entusiaste adesioni però c’è.

In effetti chi si pone come obiettivo la prospettiva di una vita lunga e migliore, di là anche dell’aspetto transumano cui potrebbero portare le tecnologie, dovrebbe porsi innanzitutto il problema di evitare che le dinamiche del potere distruggano l’umanità prima che queste tecnologie possano svilupparsi. La stranezza di cui dicevo è che i più famosi esponenti attuali del transumanesimo, invece, sono all’interno dei posti di comando che indirizzano l’umanità verso la catastrofe ecologica e probabilmente, con i debiti scongiuri, assai prima verso quella termonucleare.

Dicevamo che anche i ricchi e i potenti temono la morte; aggiungiamo ora che non sono mediamente così cretini da non rendersi conto che la società gerarchica di cui sono i leader ci sta portando proprio verso il contrario di una vita lunga e felice. In loro, pertanto, l’adesione alla prospettiva transumanista potrebbe avere un significato di ansiolitico ideologico: in qualche modo sentono di stare portando la specie umana verso la sua scomparsa ma, al posto di questo inquietante pensiero, rifiutando visceralmente l’alternativa di una società di liberi e di uguali, si trastullano con l’idea di divenire immortali, magari in isole tecnologiche che li tengano al sicuro dai disastri che stanno preparando. Si tratta però di un illusione, soprattutto se riferita allo scenario di una guerra termonucleare, scenario che mentre scrivo queste righe sembra riaffacciarsi.

La sopravvivenza a lungo termine in un bunker antiatomico dipende infatti da vari fattori. I bunker moderni sono progettati per essere autonomi e autosufficienti, con sistemi di generazione di energia come pannelli solari o generatori a combustione, costruiti con materiali isolanti, sistemi di filtraggio dell’aria per proteggere dalle radiazioni e sistemi per monitorare i livelli di radiazione per sapere quando è sicuro uscire. La quantità di cibo e acqua stoccata è cruciale: i bunker più avanzati possono garantire condizioni di sopravvivenza fino a cinque anni. La capacità di un bunker di garantire la sopravvivenza a lungo termine è perciò estremamente limitata: la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) sottolinea che i bunker possono dare un falso senso di sicurezza e non affrontare i rischi reali di un conflitto nucleare.5 Nemmeno l’ipotesi del trasferimento delle coscienze in supporti informatici risolverebbe la cosa: anche i computer necessitano di energia e molto prima del ritorno di un ambiente esterno sicuro anche le riserve energetiche verranno meno.

Paradossalmente, perciò, una prospettiva transumanista coerente dovrebbe combattere innanzitutto i transumanisti attuali. Poi si vedrà: l’importante è innanzitutto poter scegliere, da vivi, se e come utilizzare le tecnologie che l’intelligenza umana mette e metterà a disposizione.

Enrico Voccia

1Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Transumanesimo e https://viverepiusani.it/transumanesimo-che-cose-e-come-potrebbe-influenzare-il-futuro/ .

2Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Huxley .

3Il nome originario è Fereidoun M. Esfandiary, scrittore, filosofo, cestista, e futurologo iraniano, che cambiò legalmente il suo nome appunto in FM-2030. Per questa ed altre notizie su di lui vedi https://it.wikipedia.org/wiki/FM-2030 .

4Vedi il suo stesso sito web https://www.natashavita-more.com/about/ .

5https://altreconomia.it/i-bunker-antiatomici-e-i-miti-da-sfatare-sulla-reale-protezione-da-una-guerra-nucleare/

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