“Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini, che vuole organizzare l’ennesimo weekend lungo”. È con questi toni, che non esitiamo a definire canzonatori, che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si esprime a proposito dello sciopero generale di venerdì 17 indetto dalle sigle Cgil e Uil.
Purtroppo quella del “Weekend Lungo” è una triste realtà ben consolidata oramai da anni. Di fatto non si contano sul territorio nazionale, e locale, le aziende costrette ad adottare la pratica della cassa integrazione, tenendo gli operai fermi a casa il venerdì, oppure quelle che ricorrono all’espediente della delocalizzazione in virtù, dicono loro, di una maggiore competitività sul mercato, e finiscono per condannare gli operai alla tragica prospettiva di un weekend lungo 7 giorni.
Le vicende della Caterpillar e della GKN sono emblematiche di questa ferita profonda che viene inferta alla Vallesina come a tantissime altre aree produttive del paese. Altrettanto emblematica è l’ombra di un colosso globale come Amazon che incombe sul futuro dell’economia locale, promettendo di riassorbire quegli operai rimasti a spasso e crearne degli altri; offrendo loro un lavoro che non li valorizza ma anzi abbassa sempre di più il livello generale di professionalità. Così si mette in pericolo anche il futuro dell’industria nel nostro paese.
Ebbene, questi non sono dunque dei banali capricci, ma un vero e proprio grido d’aiuto disperato che il paese dei lavoratori indirizza verso le istituzioni. Le promesse disattese riguardo all’aumento dei salari e alla riforma delle pensioni e le prospettive aperte dalla nuova legge di bilancio, non sono che l’ennesima mazzata che si abbatte sull’economia nazionale e sul suo protagonista, il lavoratore. Protagonista appunto, non spettatore inerme, silenzioso e compiacente.
Lo sciopero è forse uno degli ultimi strumenti di cui un soggetto attivo consapevole e cosciente del proprio ruolo può ancora avvalersi. E dunque è questo che ci spaventa più profondamente, che la sua legittima pratica, con il suo valore storico e sociale, sia così tranquillamente ridicolizzata e delegittimata da esponenti del governo.
FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona