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Sgomberi armati

Sgomberi armati

A Pisa giovedì‭ ‬22‭ ‬ottobre la polizia ha sgomberato con le pistole alla mano un edificio dell’università‭ (‬Ex-GEA‭) ‬che era stato occupato dagli studenti due giorni prima a conclusione di una partecipata assemblea d’ateneo contro il nuovo ISEE.‭ ‬La polizia ha fatto irruzione in forze nell’edificio ed ha minacciato i quaranta studenti presenti di portarli tutti in Questura e di denunciarli.‭ ‬Alcuni agenti,‭ ‬tra cui un funzionario della Questura di Pisa,‭ ‬sono arrivati con le pistole già sfoderate.‭ ‬Dopo pochi minuti si è iniziato a radunare un nutrito presidio di solidarietà.‭ ‬Dopo circa un’ora gli studenti,‭ ‬identificati e perquisiti,‭ ‬sono stati lasciati andare.‭ ‬È quindi partito un corteo che ha attraversato il centro della città,‭ ‬ingrossandosi lungo il percorso.‭ ‬Circa trecento persone si sono allora dirette verso il rettorato per chiedere le dimissioni del rettore,‭ ‬ritenuto responsabile dello sgombero e dell’uso delle pistole da parte della polizia.‭ ‬Mentre si susseguivano gli interventi e gli slogan sono state lanciate uova contro il palazzo e anche con una scritta sul portone sono state chieste le dimissioni del rettore.‭ ‬Il corteo ha poi occupato la facoltà di Lettere,‭ ‬dove si è tenuta una assemblea che ha deciso di mantenere l’occupazione fino al giorno successivo e di convocare un nuovo corteo per il pomeriggio seguente.‭ ‬Il corteo di circa‭ ‬300‭ ‬studenti partito da Lettere ha attraversato il centro passando davanti alla Questura‭ ‬e al Rettorato per chiedere ancora una volta le dimissioni del Questore e del funzionario che aveva impugnato la pistola durante lo sgombero,‭ ‬e quelle del Rettore e del responsabile dell’economato dell’ateneo che avrebbe chiesto l’intervento della polizia.‭ ‬Quando gli studenti sono arrivato di fronte al palazzo del rettorato il Rettore assieme ad altri prorettori si è presentato sul portone e ne è nato un aspro confronto in cui,‭ ‬tra slogan e contestazioni,‭ ‬il Rettore ha provato ad addossare alla sola Questura la responsabilità dello sgombero.‭ ‬Una volta ottenuta la sospensione della didattica per una nuova assemblea d’ateneo giovedì‭ ‬29‭ ‬ottobre,‭ ‬il corteo è ripartito per concludersi su Ponte di Mezzo con alcuni interventi.
d.a.
Di seguito il comunicato emesso dall’Aula R,‭ ‬una delle componenti del movimento studentesco che si sta sviluppando a Pisa nelle ultime settimane.
A seguito degli avvenimenti che in questi giorni hanno scosso la città di Pisa,‭ ‬specie la realtà universitaria,‭ ‬come Assemblea dell’Aula R ci sentiamo in dovere di sottolineare l’estrema gravità dei recenti fatti.
L’occupazione dell’ex Gea ha dimostrato come l’Università,‭ ‬tramite le sue cariche più alte,‭ ‬sappia tirare le fila di tutto ciò che avviene senza tuttavia assumersi le proprie responsabilità.‭ ‬Come si legge nel tardivo comunicato diramato dall’università il‭ ‬23‭ ‬ottobre,‭ ‬dopo tre giorni di assoluto silenzio istituzionale:
Nel pomeriggio di giovedì‭ ‬22‭ ‬ottobre,‭ ‬di fronte a ripetute segnalazioni che denunciavano la sottrazione di libri dal magazzino presente nel complesso e all’evidenza che tali comportamenti erano ancora in corso,‭ ‬rendendo la situazione insostenibile,‭ ‬l’Università ha provveduto ad allertare il‭ ‬113,‭ ‬come da preciso dovere di ogni pubblico ufficiale,‭ ‬senza sollecitare azioni di forza.‭ ‬Non appena venuto a conoscenza del precipitare della situazione,‭ ‬il rettore ha contattato il questore ed ha invitato due dei suoi prorettori a recarsi presso l’ex-GEA per cercare di evitare ulteriori degenerazioni.
Potremmo interrogarci a lungo su come l’università,‭ ‬attraverso i prorettori,‭ ‬abbia cercato di evitare‭ “‬ulteriori degenerazioni‭”‬.‭ ‬A noi sembra già abbastanza degenerativo l’ingresso trionfale effettuato dall’agente Rainone esibendo la pistola d’ordinanza,‭ ‬evento documentato e verificabile‭ ‬.
L’irruzione della polizia,‭ ‬armi alla mano,‭ ‬negli spazi dell’Università ci pone necessariamente di fronte ad una riflessione.‭ ‬Dinanzi al fatto di aver palesato una contraddizione‭; ‬dinanzi al fatto di aver posto delle domande sull’uso di quello spazio nonchè sulla provenienza e destinazione di quei libri in stato di abbandono‭; ‬dinanzi al fatto di aver portato alla luce la presenza di una speculazione e aver tirato in ballo alcuni‭ “‬intoccabili‭” ‬della città,‭ ‬si è cercato di affondare tutto nel silenzio.‭ ‬La risposta alle nostre richieste si è palesata sotto forma di repressione da un lato,‭ ‬e di criminalizzazione dall’altro,‭ ‬come dimostrano l’azione di polizia avvenuta nel pomeriggio del‭ ‬22‭ ‬ottobre e le numerose denunce per furto a danno degli studenti.‭ ‬Una comoda strategia per ribaltare la situazione e le accuse rivolte all’Università e per intimidire coloro che volevano venisse fatta chiarezza in merito.‭ ‬A questa intimidazione la reazione è stata forte,‭ ‬la nostra rabbia è cresciuta e si è trasformata in rivendicazioni politiche.‭ ‬Prima fra tutte è quella di avere risposte concrete dal Rettore Augello rispetto a quanto avvenuto quel pomeriggio.‭ ‬E‭’ ‬stato lui a richiedere un intervento della questura‭? ‬E‭’ ‬stato lui a permettere che in uno spazio dell’Università,‭ ‬reso vivo da studenti disarmati e indifesi,‭ ‬si potesse entrare pistola alla mano‭? ‬Il Rettore,‭ ‬nell‭’”‬incontro‭” ‬avuto il‭ ‬23‭ ‬ottobre,‭ ‬ha inizialmente negato di aver richiesto un intervento,‭ ‬sostenendo che si sia trattato di una mera segnalazione.‭ ‬Ma ben presto Augello ha cambiato la sua versione,‭ ‬ammettendo che la richiesta di intervento è effettivamente partita dagli uffici del rettorato.‭ ‬Deve esserci una presa di posizione chiara,‭ ‬forte e pubblica da parte sua rispetto alla libertà d’interpretazione che la questura si è presa rispetto alla sua mera segnalazione e poi all’irruzione vera e propria.‭ ‬Il Rettore Augello,‭ ‬però,‭ ‬alla domanda‭ “‬Perché non chiede le dimissioni del Questore Francini‭?”‬,‭ ‬ha risposto con il silenzio.‭ ‬Se è stata la Questura ad agire autonomamente allora siamo nel far west,‭ ‬in uno stato di polizia,‭ ‬dove a trattare un fatto politico,‭ ‬a trattare il dissenso,‭ ‬non sono più gli organi politici ma i corpi armati che riducono ogni lotta e ogni rivendicazione ad un mero problema di ordine pubblico.
Noi non accettiamo che la polizia entri negli spazi universitari,‭ ‬soprattutto non accettiamo che vi entri armata.‭ ‬Le pistole non devono entrare nell’Università,‭ ‬nessuna arma deve entrare all’Università,‭ ‬perché nessuna azione può giustificare un tale comportamento.‭ ‬Noi studenti abbiamo dimostrato che rendere noto uno spreco o una speculazione è talmente pericoloso da necessitare un’azione di polizia‭; ‬forse abbiamo trovato la strada giusta per rendere nota la malagestione degli spazi universitari da parte dell’Economato e del Rettorato‭; ‬e ora abbiamo capito quanto sono scomode le nostre domande.
Ci opponiamo a queste continue manifestazioni di forza che hanno come unica logica quella di voler reprimere e criminalizzare ogni lotta‭! ‬E questo riguarda tutti,‭ ‬dagli studenti ai lavoratori,‭ ‬da chi lotta per la casa a chi cerca di superare un confine per garantirsi un domani.‭ ‬La REPRESSIONE è l’unica risposta che questo stato ci sa dare ogni qualvolta noi cerchiamo di rialzare la testa,‭ ‬e a questa repressione noi rispondiamo con la SOLIDARIETA‭’ ‬e con la RESISTENZA.
Per questa ragione non ci limitiamo più a denunciare,‭ ‬a chiedere chiarezza,‭ ‬a chiedere risposte.‭ ‬Ora noi non chiediamo più,‭ ‬ma pretendiamo le dimissioni di Augello,‭ ‬Rainone e Massantini,‭ ‬affinchè questo non diventi un pericoloso precedente.‭ ‬Nel corso degli anni le occupazioni nei locali universitari sono state numerose e durante il mandato di Augello mai si erano verificate situazioni simili.‭ ‬Vogliamo ricordare il suo discorso di insediamento,‭ ‬durante l’assemblea di ateneo in piazza dei Cavalieri nel‭ ‬2010,‭ ‬e le assicurazioni sul fatto che non si sarebbero verificati episodi simili a quelli accaduti durante gli anni della gestione Pasquali.‭ ‬Augello ha fatto persino peggio‭; ‬Pasquali almeno si era‭ “‬limitato‭” ‬a dei manganelli.
Ribadiamo con forza la nostra opposizione alle politiche sempre più repressive messe in atto nella città di Pisa,‭ ‬non vogliamo la polizia in Università.
Ci potete denunciare per furto,‭ ‬ma i veri ladri,‭ ‬i veri criminali,‭ ‬siete voi‭!
Dimissioni di Augello,‭ ‬Massantini e Rainone.‭ ‬Dimissioni subito.
Aula R

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