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La militarizzazione che avanza

La militarizzazione che avanza

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Un recente convegno [1], organizzato dalla “Associazione nazionale funzionari di polizia” (ANFP), è servito da palcoscenico ideale per avanzare al Governo una serie di richieste con lo scopo di aumentare l’efficienza repressiva della polizia quando interviene nelle proteste di piazza. Le proposte avanzate non sono tutte nuove, qualcuna ritorna periodicamente da alcuni anni a questa parte, nella speranza che questa sia la volta buona per riuscire a ottenerle.
Secondo l’ANFP sono necessari sia interventi normativi che tecnici, visto che il modo di manifestare è cambiato nel corso degli anni e le forze di polizia deve quindi di conseguenza “affinare i meccanismi” di gestione dell’ordine pubblico.
Le richieste di tipo legislativo riguardano in primo luogo la possibilità di “arresto in flagranza differito”, già previsto per i tifosi di calcio, anche per i manifestanti. Lasciamo agli amanti della legalità tutti i dubbi riguardanti la costituzionalità di misure del genere che sono paragonabili alle modalità con le quali lo Stato fascista trattava i “sovversivi” che venivano rinchiusi in galera quando in città arrivava qualche gerarca, anche senza che avessero commesso reati. In attesa che il Governo accolga questa richiesta schiettamente liberticida, sembra che intanto abbiano già iniziato a distribuire il DASPO ai fascisti che hanno malmenato qualche agente [2].
Un’altra richiesta riguarda un aumento delle pene previste per chi viola la famigerata “Legge Reale” riguardo il travisamento e l’uso dei caschi nei cortei. In questo caso, come nel precedente, i poliziotti buttano sul piatto i dati relativi alle manifestazioni degli ultimi dieci anni che hanno visto: “quasi 89 mila manifestazioni, di cui 19 mila politiche e quasi 33 mila sindacali. Nell’ultimo decennio si è assistito ad un incremento dei cortei del 19%, passando dagli 8mila del 2005 ai 9.490 del 2014, e, anche, ad un aumento dei feriti tra le forze di polizia, che sono cresciuti del 70% passando dai 230 casi di 10 anni fa ai 391 dell’anno scorso.” [3] Notiamo, solo di sfuggita, che il lavoro di poliziotto resta ancora tra i più sicuri (se non il più sicuro in assoluto) da sempre: dal 1852 ad oggi sono morti per cause di servizio circa 2500 poliziotti, più o meno quanti sono stati i morti sul lavoro nel solo 1980 [4].
Ma le richiesta avanzate con forza, anche grazie alla presenza del capo della polizia al convegno citato, riguardano anche il miglioramento delle dotazioni tecniche.
Dopo lo spray al peperoncino, recentemente messo alla prova, i poliziotti vogliono trasformasi in veri e propri “robocop” almeno a giudicare dalle richieste avanzate: proiettili di gomma, scudi in kevlar, fucili marcatori, fondine anti rapina, uniformi paracolpi, tonfa e (misteriose) difese anti petardi [5].
Dietro questo genere di richieste ci possano essere molti tipi di motivazioni.
La prima potrebbe essere quella di far fronte, in modo più sbrigativo, ad un aumento, reale o presunto, della conflittualità sociale. In pratica fare in modo che da una parte ci siano sempre reparti speciali bardati come se andassero in guerra e dall’altra degli sfrattati con figli o persone che non possono difendersi nemmeno da un idrante.
La seconda è che sia un modo come un altro per dirottare ancora maggiori risorse finanziarie nel settore, da sempre in cima nelle spese statali.
Ma potrebbe anche essere un ulteriore segno dell’aumento della militarizzazione della società, un segnale chiaro per i movimenti che volessero contestare l’ordine vigente, una sorta di innalzamento unilaterale del livello di scontro.
Sono già alcuni anni che i governi hanno intrapreso in modo più che evidente questa direzione: con l’operazione “strade sicure”, iniziata nel 2008, è diventato comune vedere per le strade di alcune città pattuglie miste di militari e poliziotti. Una operazione che ha visto impegnati all’inizio circa 4 mila soldati, diventati oggi 6 mila e che dovrebbe terminare alla fine dell’anno corrente, ma che non ci meraviglierebbe se venisse prorogata.
Una società sempre più ingiusta e autoritaria ha bisogno di una polizia sempre più armata e pericolosa.
Pepsy
Riferimenti
[1] http://www.anfp.it/default.aspx?pagina=dettaglionewsinevidenza_2&IdLingua=1&Nascosto=IdNews&IdNews=3030
[2] http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/immigrati_roma_casale_san_nicola_casapound_arresti/notizie/1650524.shtml
[3] http://www.anfp.it/default.aspx?pagina=dettaglionewsinevidenza_2&IdLingua=1&Nascosto=IdNews&IdNews=3031
[4] I dati sui poliziotti morti in servizio (2546) sono stati presi dal sito http://www.cadutipolizia.it e quelli sul lavoro (2565) dalle statistiche ufficiali dell’INAIL.
[5] http://www.repubblica.it/cronaca/2015/10/27/news/polizia-125964569/?ref=search


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