I tempi di guerra rappresentano sicuramente per gli apparati giudiziari e polizieschi dei periodi alquanto proficui, per ostacolare e zittire i movimenti che si oppongono al massacro che in questi tre anni sta sconvolgendo diverse parti del mondo, quali l’Ucraina, la Palestina, passando per il Sudan, senza dimenticarci della Siria e del Medio Oriente ad essa collegato.
Come molti sapranno in Sicilia da più di dieci anni si lotta contro le antenne NRTF e le parabole del Muos, formidabili sistemi di comunicazione che permettono la trasmissione in tempo reale di ordini ai sistemi di arma statunitensi e della Nato, che in questo periodo lavorano a pieno regime per i teatri bellici di Ucraina e Palestina.
Opposizione al Muos che in questi anni con alti e bassi, con momenti esaltanti, quali i blocchi per impedire l’inizio dei lavori di installazione delle parabole, con l’occupazione della base nel 2013 ed altro ancora, rappresenta uno dei movimenti antimilitaristi, antimperialisti e internazionalisti più longevi sul territorio siciliano e italiano.
Siamo stati in questi anni, prima che scoppiasse la guerra, tra i pochi a parlare di tendenza alla guerra da parte dello stato e del capitale, quando molti ci dicevano che la battaglia contro il Muos era una lotta persa e di scarsa rilevanza.
Diversi hanno cercato di usare le mobilitazioni No Muos per il proprio tornaconto politico, rimanendo alla fine con un pugno di mosche.
La Sicilia del Muos e la città di Niscemi rappresentano a pieno quello che in questi anni è questo territorio, amministrazione italiana, comando americano e controllo mafioso, accompagnato da devastazione ambientale, inquinamento dei terreni e alienazione umana.
Dopo i due campeggi, il primo ad agosto del 2024 ed il secondo a fine dicembre 2024 e inizio 2025, campeggi che hanno visto una buona partecipazione, con taglio delle reti e continuo fastidio nei confronti dei tutori del disordine, si è palesata ancora una volta alimentata dal clima di guerra la repressione con le notifiche di 6 fogli di via dal territorio di Niscemi per divers compagn@. Questo a riprova di come la presenza continuativa degli attivisti sul territorio dia estremamente noia alle autorità.
Le forze di polizia da anni cercano di annullare la presenza dei No Muos nel territorio di Niscemi con intimidazioni continue e soprattutto cercando di allontanare i niscemesi dalla lotta.
Proprio dal movimento No Muos è partita la mobilitazione contro la Leonardo che ha visto importanti manifestazioni a Palermo con cortei e presidi davanti la fabbrica di Via Villagrazia.
Per tali manifestazioni gli attivisti di Antudo sono inquisiti per presunti atti di danneggiamento contro la fabbrica stessa, con Luigi Spera ristretto per 6 mesi nel carcere di Alessandria e adesso sotto processo con altr compagn@. Negli anni il movimento ha costruito relazioni con gli altri No Guerra, con i Curdi, con gli Zapatisti e non da ora con i Palestinesi, opponendosi al massacro ed al genocidio perpetrato dallo stato di Israele.
È chiaro che il decreto legge sicurezza ci renderà la vita ancora più difficile, ma faremo di tutto per non farci silenziare. Per il prossimo 2 giugno in concomitanza della festa della repubblica abbiamo indetto una manifestazione contro la guerra in solidarietà ai popoli oppressi.
Antonio Rampolla