Il marxismo non è sinonimo di comunismo ma è sinonimo di se stesso; con la sua teoria, la sua pratica e il suo impianto strategico e tattico. Il marxismo quindi ha il suo comunismo che non è il comunismo in quanto tale. Esso ha inaugurato e ufficializza il suo pensiero, il suo credo, il suo comunismo con la pubblicazione nel 1848 del Il manifesto del partito comunista. I punti salienti del pensiero del comunismo marxista sono: la presa del potere, lo stato, la dittatura del proletariato, il partito, il socialismo e la fase di transizione.
QUESTO È IL MARXISMO CON IL SUO “COMUNISMO”
L’idea della società comunista, ch’è esistita prima, durante e dopo Marx è tutt’altra cosa. Innanzitutto questa società si costruisce attraverso uno sconvolgimento rivoluzionario totale della società precedente. In primis con la distruzione e il rifiuto di tutti gli apparati, le istituzioni e gli organi, di ogni ordine e grado, di potere e di dominio creati e utilizzati dalla società borghese e capitalistica precedente alla rivoluzione sociale comunista, come lo stato, la logica del potere, la dittatura, il partito…… Queste strutture, impianti e mezzi, insieme a tutta la sovrastruttura del sistema, vanno distrutti e non utilizzati, o modificati per il semplice motivo che essi non sono neutri, e che quindi alla fine se lasciati in vita, e riutilizzati, riprodurranno il sistema di appartenenza, il sistema precedente: il capitalismo.
Quindi è veritiera e rivoluzionaria, fino a prova contraria, la logica che ogni fine comporta mezzi appropriati e non la logica che il fine giustifica i mezzi. Questa logica ha di fatto, una volta ch’è stata applicata dal programma marxista, portato alla costante ed inevitabile sconfitta la rivoluzione per l’emancipazione della stragrande maggioranza dell’umanità in ogni parte del mondo dove si è tentata di realizzarla.
Quindi l’impianto marxista è stato ed è perdente, responsabile in buona parte delle sconfitte dei vari tentativi di rivoluzioni.
Mentre la rivoluzione sociale comunista libertaria è quella che si fonda e si realizza dal basso e in modo orizzontale con la partecipazione diretta e senza delega di tutti gli uomini e di tutte le donne che rifiutano la gerarchia, compresa quella del partito, che non accettano lo stato con la sua dittatura con il suo esercito e con tutto il suo apparato repressivo, che non vogliono nessuna forma di potere e di dominio per realizzare la loro emancipazione, il loro progresso e la loro libertà, non lo vogliono in ogni ambito della propria vita.
NON VOGLIAMO UN CAPITALISMO TRAVESTITO DA COMUNISMO
Con la loro partecipazione diretta, orizzontale e dal basso, uomini e donne vogliono costruire e sperimentare liberamente – associandosi e cooperando tutti insieme – percorsi comunitari, comunardi, di autogestione e di autorganizzazione, portandoli in ogni ambito del vivente sociale, per arrivare alla realizzazione dell’uguaglianza della fratellanza, della solidarietà, dell’amore e della libertà.
Il sapere, la conoscenza e la sperimentazione costante in stretta dialettica con la natura fanno l’uomo nuovo, che realizzerà collettivamente la rivoluzione sociale internazionalista anarchica.
Il comunismo libertario quindi è un processo umano fatto di trasformazione e lotte, di filosofia, di sapere, di ricerca e sperimentazione, in divenire, per la liberazione dal potere, dal dominio e dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura, ch’è esistito in varie epoche storiche e sotto varie forme. Quindi esso non è una scienza predeterminata.
gruppo FAI Napoli – Francesco Mastrogiovanni