Il movimento No Muos solidarizza con il Consultorio Mi cuerpo es mio e con lo Studentato 95100
All’alba del 5 dicembre, un ingente spiegamento di forze di polizia ha sgomberato a Catania i locali del Consultorio Autogestito “Mi Cuerpo Es Mio” e dello Studentato 95100.
Il Consultorio è negli anni diventato un importante punto di riferimento per le donne vittime di violenza e per la sensibilizzazione in città rispetto al tema della violenza di genere, in un contesto di grave carenza di servizi sociali. Il progetto del Consultorio autogestito non è stato esclusivamente finalizzato a sopperire alle carenze pubbliche, ma allo stesso tempo ha svolto un lavoro di denuncia per mettere a critica un modello di società in cui i servizi erogati dallo Stato e dalle istituzioni locali rispondono alle stesse logiche del profitto che animano i privati.
Lo studentato 95100 ha nel tempo ospitato giovani studenti in crisi abitativa e costruito importanti battaglie per il diritto alla casa per gli studenti nella città di Catania.
Il sindaco Trantino si è in qualche modo intestato lo sgombero avvenuto ieri, utilizzando la retorica del “ripristino della legalità” e accusando i compagni e le compagne del consultorio di portare avanti questa attività con scopo di lucro.
Chiunque abbia attraversato anche tangenzialmente questa esperienza capisce bene che quella del sindaco è un’accusa infamante volta a delegittimare un percorso politico che ha rappresentato una minaccia per i padroni di questa città.
Ma lo sgombero di ieri rappresenta un attacco più ampio agli spazi sociali e ai movimenti politici che in un modo o nell’altro possono mettere il bastone tra le ruote ai piani di governo, locale e nazionale, e si inserisce in una preoccupante spirale repressiva che investe tutti. Una spirale repressiva che colpisce quotidianamente anche un movimento come il nostro e che vede i nostri compagni e le nostre compagne subire denunce, processi, provvedimenti amministrativi che ne limitano la libertà.
La crisi del capitalismo ha acuito le tensioni internazionali: assistiamo a una feroce corsa agli armamenti e all’utilizzo sempre più diffuso della guerra guerreggiata per la risoluzione delle controversie. Lo abbiamo visto in Ucraina nello scontro tra Russia e USA, lo vediamo in queste settimane in Palestina, dove il regime sionista si adopera per lo sterminio del popolo palestinese, col supporto dell’Italia e degli Stati Uniti, incontrando la strenua resistenza di un popolo in lotta da più di 75 anni. Il nostro Paese non resta a guardare, ma vuole giocare le sue carte per ritagliarsi una posizione di rilievo nei nuovi equilibri internazionali che si vanno delineando. Per fare ciò non si esita a silenziare qualunque voce di dissenso nei confronti delle scelte politiche, interne ed estere, che vengono adottate: e si getta nel tritacarne della repressione chi lotta per una società più giusta.
Per questi motivi siamo a fianco dei compagni e delle compagne del Consultorio e dello Studentato perché nessuno deve restare da solo. «Chi tocca uno tocca tutti» non è uno slogan, ma una pratica concreta di solidarietà che anima la nostra lotta.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare al corteo in difesa degli spazi sociali chiamato per giovedì 7 dicembre alle 19 davanti all’ingresso della Villa Bellini e a seguire le future iniziative di solidarietà che verranno messe in piedi.
Movimento No Muos