Il disastro e i morti
Il 6 Febbraio, due terremoti di magnitudo 7,7 e 7,6 della scala Richter hanno colpito le province turche di Kahramanmaraş e Gaziantep e parte della Siria del Nord. Entrambi i terremoti sono stati avvertiti in buona parte del Mediterraneo Orientale; nelle aree colpite, invece, continuano a verificarsi numerose scosse di assestamento. [1]
Per Adam Pascale, capo del Centro di Ricerca Sismologico australiano, “queste scosse di assestamento continueranno per anni con magnitudini minori. Ma quelli che causeranno movimento e scuotimento del suolo, creando problemi per i soccorsi, continueranno probabilmente per giorni, se non settimane”. [2]
Fino a questo momento, 8 Febbraio, vi sono stati circa 11mila morti e 37mila feriti.
Recep Tayyip Erdoğan ha dichiarato un “lutto nazionale per sette giorni” mentre il ministro degli Interni Süleyman Soylu ha affermato: “Tutte le nostre squadre sono in stato di massima allerta. Abbiamo emesso un’allerta di livello 4. Si tratta di un’allerta che include l’assistenza internazionale.”
I soccorsi, composti da oltre 24mila persone, sono stati difficili a causa della vasta area geografica, delle cattive condizioni meteorologiche, dei danni agli edifici pubblici, alle strade e alle infrastrutture.
Nonostante le dichiarazioni rassicuranti dei funzionari statali, i rapporti dalla regione colpita mostrano come gli sforzi di soccorso sono principalmente nei centri urbani, mentre i paesi e/o villaggi non hanno ancora ricevuto aiuti.
Il sindaco della municipalità metropolitana di Gaziantep, Fatma Şahin, che ha partecipato telefonicamente al canale Youtube del giornalista Cüneyt Özdemir, ha risposto così alla domanda “Siete riusciti a determinare quanti edifici sono crollati?”: “Più della metà del distretto [di İslahiye], con una popolazione di 60.000 abitanti, è scomparsa. C’è un disastro completo”.[3]
Gli ospedali pubblici, l’aeroporto di Hatay, gli edifici comunali, le condutture del gas naturale, le infrastrutture elettriche e molte strade interurbane sono stati danneggiati dal terremoto. Le condizioni meteorologiche nevose stanno influenzando l’intervento degli aiuti e riducono le speranze di salvare le persone ancora vive e sotto le macerie.
Il sindaco della città metropolitana di Hatay, Lütfü Savaş, è intervenuto telefonicamente nel programma “Teke Tek” del canale televisivo Habertürk: “La situazione ad Hatay è molto grave. Purtroppo abbiamo problemi sia in termini di perdite di vite umane che di macerie edilizie. Circa 1200 edifici sono crollati. Per lo più nel centro della città. Stessa situazione ad Antakya, Kırıkha e İskenderun. Stiamo cercando di salvare [le persone] con i nostri mezzi. Non possiamo far entrare le attrezzature edilizie in modo eccessivo. Le attrezzature da costruzione possono danneggiare le persone intrappolate. Ci stiamo dirigendo verso le persone che possiamo salvare con urgenza. Ci sono persone che hanno scritto i nomi alla nostra squadra di soccorso dicendo: “Ho un parente lì”. Lo facciamo con i nostri mezzi dalle 5 del mattino. È un disastro che il comune non può gestire. Abbiamo bisogno di squadre di ricerca e soccorso in tempi rapidi. Sia le persone che gli strumenti e le attrezzature. Fuori ci sono 2-3 gradi. Sta piovendo. Le persone possono perdere la vita a causa dell’ipotermia”[4]
Le responsabilità e le opportunità borghesi
Il fatto che le conseguenze devastanti dei due terremoti fossero del tutto prevedibili e prevenibili sottolinea come il governo Erdoğan e le municipalità locali e le istituzioni statali competenti abbiano chiuso gli occhi di fronte all’imminente disastro.
Le dichiarazioni del geologo turco Naci Görür, rilasciate a Fox TV, dimostrano l’intento premeditato omicida statale: “Ho saputo del terremoto verso le 4 del mattino e ho iniziato a piangere involontariamente, non riuscivo a tornare in me. Tutti i geologi sani di mente, me compreso, hanno detto mesi e anni fa che questo terremoto era imminente. Quando si è verificato il terremoto di Elazığ, [le provincie di] Çelek, Ermenek e Kahramanmaraş sono diventati gli obiettivi [dei nuovi e futuri terremoti]. Sebbene lo avessimo detto tra il 2020 e il 2023, non abbiamo ricevuto alcuna reazione dagli amministratori locali di quell’area. Nessuno di loro ha detto “cosa stai dicendo”. Abbiamo previsto che si sarebbero verificati dei terremoti sulla faglia anatolica orientale. Ho visto che la gente di Elazığ non si rendeva conto di vivere in una città terremotata e abbiamo tenuto conferenze in città. Ho tenuto discorsi all’Università di İnönü e mi sono rivolto al pubblico di Malatya. A questo punto abbiamo preparato un progetto coinvolgendo il Comando generale per mappare [l’area]. L’abbiamo presentato all’urbanistica, al TÜBİTAK [5], ma è stato respinto. […] In questo c’è una matematica molto semplice: quando è avvenuto il terremoto di Elazığ, Elazığ era avanzata in avanti. La frattura di questo terremoto ha raggiunto [la provincia di] Malatya. La parte da Malatya a Kahramanmaraş non si era rotta. Quando una [parte di] faglia trascorrente (o strike-slip fault, ndt) [come quella Anatolica Orientale] si rompe, trasferisce energia alla parte non rotta. Sulla base di questo semplice dato scientifico, abbiamo detto: “Ora la provincia del Kahramanmaraş è minacciata, fate attenzione!” Faccio qui un altro esempio eclatante: quando c’è stato il terremoto del 17 Agosto 1999, i geologi, compreso me, hanno detto “Attenzione alla provincia di Düzce! Attenzione a Marmara!” Lo abbiamo detto subito dopo il 17 agosto. Poiché abbiamo detto “attenzione a Düzce”, a Düzce sono stati fatti immediatamente i preparativi per il terremoto. Tre mesi dopo, dopo il nostro avvertimento, è arrivato il terremoto e 803 persone sono morte perché era di magnitudo 7.2. Stiamo ancora aspettando Marmara. Non c’è stato ancora alcun terremoto. Insomma, questo è il nostro monito scientifico! Non è “l’uomo ha detto questo!” Questa è scienza! Questa è una previsione scientifica e sta accadendo. Non facciamo cartomanzia.”[6]
L’indifferenza del governo turco e del partito di maggioranza sulla questione prevenzione e terremoti, si era palesata un paio di mesi fa con Kayseri Mehmet Özhaseki, ex ministro dello Sviluppo e Pianificazione Urbana e attuale deputato e vicepresidente dell’AKP per le amministrazioni locali. Il parlamentare turco, dopo il terremoto del distretto di Buca del 4 Novembre 2022 (magnitudo 4,9 della scala Richter, 2 morti e 20 edifici lesionati), aveva detto che “in un contesto di crescente prosperità e sviluppo, tutti hanno il diritto di vivere in case belle. […] negli ultimi cento anni, il numero di terremoti di magnitudo pari o superiore a 6 in Turchia è arrivato quasi a 60. Il numero di persone uccise è di 82 mila. Abbiamo perso 82 mila vite a causa dei terremoti. È la legge della natura, Dio l’ha creata così, c’è un movimento nel sottosuolo. È necessario agire di conseguenza. Siamo musulmani. Ma Allah ha anche dato agli esseri umani la saggezza. La scienza esiste. Se in Giappone c’è un terremoto di magnitudo 7-7,5 e tutti dormono al caldo nelle loro case, e se nel nostro Paese c’è un terremoto di magnitudo 5-6 e la gente si butta fuori e va incontro alla morte, non possiamo chiamare questo risultato destino. La colpa è nostra. Pertanto, dobbiamo rendere le nostre case resistenti ai terremoti.”[7]
Il progetto governativo a cui alludeva Özhaseki è quello sulla trasformazione urbana: da anni il governo turco e l’AKP, per incentivare l’economia nazionale, hanno normato e avvallato una serie di misure atte ad abbattere, ricostruire, restaurare e/o costruire edifici multipiani.
La dichiarazione e i progetti in corso avevano fatto arrabbiare, e non a torto, il citato geologo turco: “Le persone che vivono in 50 mila edifici di Istanbul rischiano di morire da un momento all’altro a causa dei terremoti. [Il governo dovrebbe dire] prima di tutto [la seguente:] renderò questi 50 mila edifici sicuri dal punto di vista sismico, poi costruirò e vi darò gli alloggi per gli altri. Allora avrei capito [una politica del genere]. Invece il governo non dice questo, dice solo “costruirò 250 mila case e le venderò.””[8]
La velleità del profitto e della speculazione si inserisce nell’attuale contesto del terremoto: le aziende produttrici di cemento quotate presso la Borsa di Istanbul (quali Konya Çimento, Çimbeton, Afyon Çimento, Oyak Çimento e Nuh Çimento) hanno visto aumentare i loro guadagni tra il 16,5% e il 20,5% nei giorni del 6 e 7 Febbraio,.[9]
L’annullamento delle negoziazioni dei giorni 6 e 7 Febbraio e la chiusura della Borsa di Istanbul per una settimana da parte del governo, non è stata per una questione di decenza o atto umanitario: è servita solo per evitare danni di immagine (e quindi economici) verso quelle imprese fondamentali per la ricostruzione e i progetti edilizi del governo.
I miliardi di dollari di danni provocati da questi due terremoti (in cui sono annesse le scosse di assestamento) in territori che contribuivano all’8,5% delle esportazioni e al 6,7% delle importazioni nazionali, si tradurrebbe in una spartizione di futuri appalti governativi per la ricostruzione (specie infrastrutture stradali e ferroviarie) tra le grandi aziende edili e il mondo politico turco.
Chi pagherà pegno di questa situazione saranno le comunità locali che, oltre ad essere state decimate dal terremoto e controllate attualmente dall’esercito, verranno deportate nel breve e/o medio termine in altri luoghi – e possibilmente pericolosi a livello geologico.
Così il sistema di poteri turco, utilizzando artifici retorici – come divinità, progresso, unità nazionale e natura -, riesce a nascondere la propria responsabilità criminale su questa ennesima catastrofe e, al tempo stesso, tenere stretto i privilegi economici in una situazione nazionale disastrata – tra inflazione galoppante, salari ai minimi storici [10]e svalutazione monetaria.
- List of aftershocks of the 2023 Turkey–Syria earthquake: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_aftershocks_of_the_2023_Turkey%E2%80%93Syria_earthquake
- “Relief workers brave Türkiye-Syria aftershocks to aid quake response”, Channel New Asia, 7 Febbraio 2023. Link: https://www.channelnewsasia.com/world/turkey-syria-earthquake-turkiye-aftershocks-relief-workers-humanitarian-aid-3260291
- “Fatma Şahin “60 Bin kişilik ilçede evlerin yarısı yok oldu” | Cüneyt Özdemir | Gaziantep Depremi.” Nella descrizione del video vengono riportati i seguenti punti: metà di una città di 60.000 abitanti distrutta; abbiamo urgentemente bisogno di pane e di coperte; un milione di persone stanno passando la notte per strada; tutte le strutture sociali aperte ai cittadini Link: https://www.youtube.com/watch?v=0NZlaH0OZvk
- “Hatay Büyükşehir Belediye Başkanı Lütfü Savaş: 1200 civarında bina yıkıldı”, haberturk.com, 6 Febbraio 2023. Link: https://www.haberturk.com/hatay-buyuksehir-belediye-baskani-lutfu-savas-1200-civarinda-bina-yikildi-3563012
- Acronimo di “Türkiye Bilimsel ve Teknolojik Araştırma Kurumu”; traduzione di “Istituto di Ricerca Scientifica e Tecnologica della Turchia. È un’agenzia statale della Turchia il cui obiettivo è sviluppare politiche di “scienza, tecnologia e innovazione”, sostenere e condurre attività di ricerca e sviluppo (in linea con le priorità nazionali) e svolgere un ruolo di primo piano nella creazione di una cultura scientifica e tecnologica nel paese. Il TÜBİTAK funge anche da agenzia di consulenza per il governo turco e funge da segretariato del Consiglio supremo per la scienza e la tecnologia, il più alto organo decisionale scientifico e tecnologico in Turchia.
- “Naci Görür FOX TV canlı yayınında böyle isyan etti: ‘Fay hattı için projemiz reddedildi!’”, cumhuriyet.com.tr, 6 Febbraio 2023. Link: https://www.cumhuriyet.com.tr/turkiye/naci-gorur-fox-tv-canli-yayininda-boyle-isyan-etti-fay-hatti-icin-projemiz-reddedildi-2048935
- “Özhaseki’den deprem açıklaması”, kayserianadoluhaber.com.tr, 5 Novembre 2022. Link: https://www.kayserianadoluhaber.com.tr/ozhaseki-den-deprem-aciklamasi/84482/
- “Prof. Dr. Naci Görür durdu durdu sonunda patladı: Sadece inşaat yapıldığını duyuyoruz”, yenicaggazetesi.com.tr, 7 Novembre 2022. Link: https://www.yenicaggazetesi.com.tr/prof-dr-naci-gorur-sonunda-patladi-sadece-insaat-yapildigini-duyuyoruz–594888h.htm
- “Allah belanızı versin. Çimento hisseleri bugün de tavan yaptı. Bu toplum ne zaman böyle kötü oldu”, yenicaggazetesi.com.tr, 7 Febbraio 2023. Link: https://www.yenicaggazetesi.com.tr/cimento-hisseleri-bugun-de-tavan-yapti-627131h.htm
- “Aumentano gli scioperi e le proteste per i salari mentre l’inflazione cresce in Turchia”. Link: https://gruppoanarchicogalatea.noblogs.org/post/2022/10/13/aumentano-gli-scioperi-e-le-proteste-per-i-salari-mentre-linflazione-cresce-in-turchia/