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Contributi da Cuba

Contributi da Cuba

Pubblichiamo di seguito due contributi arrivati da compagn* di Cuba.

La repressione dello Stato è illegittima tanto quanto l’embargo e l’ingerenza imperialista che diventa la lettera di corsa per intervenire violentemente in qualsiasi processo sociale.

Lo stesso Stato cubano è illegittimo e non ha niente a che fare con la rivoluzione, il socialismo o il potere popolare. Sono usurpatori della vittoria rivoluzionaria del popolo contro la tirannia di Batista e contro i mali della vecchia Repubblica. Oggi loro, l’élite al governo, sono gli stessi che il popolo cubano aveva cacciato con disprezzo, gli stessi, con la stessa ambizione e lo stesso spregio della dignità umana.

Ci minacciano, ricattano, molestano, sequestrano, arrestano, esiliano, ci polarizzano e ci sottomettono alla guerra di tuttx contro tuttx in cerca di un miserabile privilegio per sopravvivere alla crisi e alla precarietà da loro stessi propiziate.

Non hanno nessun capitale politico né morale, né i tempi sono più quelli di una volta, né perdurano i loro miti e i loro simboli. Possono solo mettere in campo la forza, l’odio, l’alienazione sociale, la manipolazione e un sostegno sempre più esiguo, caratterizzato dall’ingenuità o dall’opportunismo.

Questa è la guerra di oggi: lottiamo contro la macchina che ci tiene prostrati nella miseria per poi venderci briciole in cambio di un atto di ripudio o del servilismo senza condizioni. La vittoria del popolo, delle persone umili e oppresse, va oltre la pura e semplice esigenza di libertà e di diritti: trasformare questo tipo di ordine richiede la creazione di uno nuovo, senza cicatrici né appigli che possano far tornare l’ancien régime che oggi ci opprime – com’è successo nel 1959.

Nel nuovo ordine, nel nuovo Paese, non avrebbero posto la disuguaglianza che oggi esiste, non avrebbero posto il patriarcato, l’omofobia, il razzismo e tutto ciò che laceri la dignità dell’essere umano. L’ordine che possiamo da subito cominciare a costruire (il progresso e lo sforzo di moltx collettivi e attivistx lo conferma) deve contemplare la fratellanza tra cubanx e la costruzione collettiva del futuro, senza privilegi per nessuno, con garanzie per tuttx.

È giusto che immediatamente gridiamo #LibertàPerTuttx, che chiediamo #AmnistiaSubito, che dichiariamo #AbbassoGliAttiDiRipudio, #AbbassoLeTiendasMLC,* #BastaRepressione, #AbbassoLaDittatura.

Ma, d’ora in poi, la nostra libertà non sarà garantita dalla capitolazione dello Stato, bensì dalla nuova realtà che riusciamo a seminare nel trascorso della lotta, quando aiutiamo la famiglia di una persona incarcerata; quando allarghiamo le reti di solidarietà nei nostri quartieri e nelle nostre comunità; quando sostituiamo il vecchio paradigma del leader con l’esercizio collettivo del potere mediante assemblee e gruppi di lavoro e di affinità senza gerarchie; quando concepiamo e dispieghiamo nuovi modi di produzione e di distribuzione della ricchezza che risolvano i bisogni che quelli in alto non hanno potuto né voluto soddisfare; quando la cura l’unx dell’altrx diventa cosciente e assumiamo la responsabilità di proteggerci, volerci bene, rispettarci; quando la giustizia smetta di sostenersi sul contrappasso del male verso l’individuo già danneggiato dalla società, per diventare guarigione collettiva critica.

Tali azioni e processi, difficili per la maggior parte, non si trovano nell’immaginazione di un intellettuale di vecchio stampo. Al contrario, sono ben presenti nella nostra storia e in piccoli spazi della nostra attualità e dell’attualità di molti popoli fratelli che non smettono di lottare contro l’oppressione. Se ci dedichiamo collettivamente a questo orizzonte, a partire dalle nostre energie e capacità, anche se non lo raggiungeremo nel corso della nostra vita almeno ci saremo scopertx più liberx, più felicx, più tranquillx.

E allora sapremo che nessuna lotta sarà stata invano – nessun passato lo è stato – e che in ciò consiste forse parte della nostra effimera esistenza sulla Terra.

“Siamo condannati a essere liberx”

Testo originale di Hamed Toledo, membro del Taller Libertario Alfredo López:

https://hamedtoledo.wordpress.com/2021/11/16/ninguna-lucha-ha-sido-en-vano/

*tiendas MLC (moneda libremente convertibile): negozi in valuta straniera che vendono generi di prima necessità a prezzi molto alti, accessibili solo a chi è in possesso di speciali carte bancarie ricaricabili solo dall’estero, quindi, solo a chi ha contatti fuori da Cuba. C’è anche da dire che fuori da questi negozi non si trova quasi niente. Generano tutto un sottobosco di pratiche illegali, dal bagarinaggio dei turni per entrare alle rivendite a prezzi da usura (NdT).

 

Traduzione di Doppia C


La nostra Patria è l’Umanità, per questo non crediamo in “Patria o Muerte” né in “Patria y Vida”.

Qualcuno dirà che sogniamo troppo, perché osiamo immaginare Cuba come un arcipelago nella mappa di un pianeta situato nell’universo del dopodomani. Rispondiamo che anche solo per pensare a un futuro, abbiamo bisogno di un minimo di libertà, equità e giustizia, e ne abbiamo bisogno SUBITO.

Lettera minima per la libertà:

1. #PatriaÈUmanità. Esigiamo #LibertàPerTuttx quellx che stanno in prigione per aver fatto parte dell’esplosione sociale dell’11 luglio 2021 (provocata da una politica economica discriminatoria e fallita) #SenzaProcessiNéCastighi, con archiviazione di tutte le cause giudiziarie. Tuttx a casa subito!

2. Non possiamo essere liberx se allo stesso tempo non lottiamo contro ogni sfruttamento economico, contro ogni indegnità sociale che ricade sulle identità personali (comprese quelle che dipendono dal genere, dal territorio e dalla razzializzazione) e contro ogni saccheggio ecologico.

3. Di fronte alla situazione che vive il popolo di Cuba, non può essere legittima nessuna forza politica, che venga in nome della “Rivoluzione” o della “Democrazia”, che non si impegni a mantenere come minimo le garanzie di:

– accesso equo e universale alla sanità per chiunque ne abbia bisogno;

– istruzione, equa e universale, compresa l’università, con borse di studio che garantiscano il livello di vita basilare dex studenti che ne abbiano bisogno;

– garanzia universale che tutti gli stipendi lavorativi e sociali siano al disopra del livello di vita basilare.

A cui bisogna aggiungere:

– diritto a formare sindacati in ogni centro di lavoro, indipendenti e non verticali, vale a dire, che padroni e dirigenti non possano farne parte;

– diritto di sciopero per tutte le classi lavoratrici (con eccezioni socialmente concordate);

– obbligo al rispetto del contratto collettivo in ogni centro di lavoro;

– proibizione dei contratti di lavoro non scritti;

– libertà di espressione, creativa, di pensiero, di autorganizzazione e di azione sociale solidale, e sempre rispettosa di tutti i diritti dex altrx.

4. Tutta la società cubana ha il diritto che ognuna delle sue voci sia ascoltata attraverso i mezzi di comunicazione pubblici, non solo le voci che rappresentano l’oligarchia al potere e quelle di chi la stessa oligarchia seleziona per fingere “dialogo”.

5. La battaglia contro la morte che abbiamo vissuto dimostra che possiamo autorganizzarci al di là delle divisioni ideologiche per far fronte a quellx che hanno optato per bloccare, accaparrare e precarizzare. Crediamo che il miglior futuro per il popolo risieda in tale autorganizzazione, anche per il lavoro, l’apprendimento e la degna soddisfazione delle necessità di tuttx per mezzo del lavoro di tuttx.

6. Tutti i totalitarismi devono essere combattuti.

7. Non siamo un Paese povero, bensì impoverito. Noi che oggi lavoriamo a Cuba in cambio di un salario insufficiente, senza poter accedere nemmeno ai prodotti più basilari (venduti dall’oligarchia in valuta straniera, il cui possesso è un privilegio fuori dalla portata della maggioranza che lotta per sopravvivere), saremo capaci di creare un Paese migliore. Siamo un popolo che lotta. Con la nostra lotta e autorganizzazione non devono interferire oligarchie di potere né straniere né locali. #AbbassoL’Embargo degli Stati (Uniti e no) contro il popolo di Cuba.

Cuba, 24 settembre 2021.

Taller Libertario Alfredo López (collettivo membro della Federación Anarquista de Centroamérica y el Caribe)

Traduzione a cura di Doppia C

Nota di Doppia C

In questi ultimi mesi a Cuba si è assistito ad una repressione costante e sempre più marcata da parte della polizia e di settori legati al partito al governo. Sull’ultima protesta che c’è stata (15 Novembre), secondo informazioni telefoniche, il collettivo Taller Libertario Alfredo López si è opposto alla repressione governativa preventiva ai danni di chi ha organizzato questo evento. La repressione ha visto molte persone assediatx in casa da un cordone di sbirri; altrx, come Daniela Rojo, sono statx arrestatx come misura preventiva o, per meglio dire, illegalmente sequestratx e sono attualmente desaparecidxs”

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