È notizia di qualche giorno fa “l’investitura” di Alberto Francini a questore della città di Catania.
Come si legge dalla biografia del sito questure.poliziadistato.it, Francini è stato “impiegato per circa venti anni nei servizi di ordine pubblico allo Stadio San Paolo, di cui gli ultimi sei come dirigente dei servizi, per un totale di oltre 600 partite. Dirigente nei servizi di ordine pubblico durante le 5 maggiori emergenze rifiuti del napoletano (Giugliano, Acerra, Pianura, Chiaiano, Terzigno).” (1)
Appena insediato come questore di Catania, ha dichiarato che i suoi punti di forza sono «l’esperienza su strada e il contatto con la gente.» (2) Questo permetterebbe, al solerte funzionario di polizia, di debellare lo spaccio di droga sempre più presente nella città etnea. (3)
Il fenomeno dello spaccio di droga, oltre che i furti in appartamento e d’auto in una città come Catania e provincia, sono diventate endemiche a causa sia della disoccupazione in costante aumento (4) sia di un forte degrado culturale.
Le risposte a questi problemi, negli ultimi anni, sono state principalmente due: le passerelle di politici locali e nazionali in città o nei quartieri cosiddetti degradati (5) e la cultura legalitaria propagandata, principalmente, dai partiti di sinistra o non ideologicamente collocati (i 5 stelle).
Se nel primo caso si sono venute a creare sia delle disaffezioni verso una classe politica incapace di risolvere determinati problemi (come disoccupazione e gestione delle infrastrutture) sia un incremento del clientelismo in fase elettorale; nel secondo caso si è propagandata ai giovani una cultura votata alla repressione e all’accettazione -tramite la paura- delle norme sociali considerate sane e naturali.
Quando la fame, unita all’invidia su beni posseduti da coloro che sono più abbienti, attanaglia l’individuo -specie se si ritrova in contesti sociali familiari considerati disastrati-, non ci sta nessuna cultura legalitaria che tenga: egli andrà contro codesta cultura per poter sopravvivere a qualunque costo.
Le rivolte, d’altronde, non scoppiano perché esiste un’avanguardia ma perché vi è un bisogno collettivo di soddisfare le proprie esigenze primarie come la nutrizione.
Il fallimento principale di quei partiti di sinistra è dovuto al fatto che costoro, nei decenni hanno costruito strutture politiche con lotte che, in sostanza, sono monotematiche ed atte a divenire dei serbatoi elettorali.
La cultura anti-mafiosa in Sicilia è un esempio lampante di questo. Pur sapendo che una struttura economica e sociale come la mafia sia in combutta -per una questione di quieto vivere- con imprese, banche e buona parte degli apparati istituzionali, i partiti e gruppi di sinistra hanno costruito e sostenuto il mito dell’anti-mafia legalitaria (attraverso la carta costituzionale, i codici esistenti e “i martiri” uccisi della mafia) per questioni di strategie elettorali in contesti cosiddetti degradati.
Il risultato di questa cultura anti-mafiosa, unita alla cultura mediatica religiosa e poliziesca, ha portato alla creazione di due tipologie di individui: l’individuo credente nella forza repressiva e l’individuo credente nella delinquenza.
Nello specifico vediamo come queste due tipologie di individui si fondino sulla consapevolezza e sull’accettazione di un binarismo immanente ed immutabile, fondato sul giusto e sull’ingiusto, onestà e disonestà etc. Chi amministra e controlla una società fondata sulla gerarchia, sull’alienazione e su normative considerate naturali, deve evitare che venga superato tale binarismo immanente ed immutabile in quanto si genera il caos, il vuoto, l’ignoto, l’inaspettato.
In tale contesto rientra il neo-questore di Catania Alberto Francini che, oltre ad essersi imbarazzato per la presenza di una cosiddetta mela marcia all’interno della Digos pisana quando era questore della città toscana (6), ha ribadito cosa sia l’ordine costituito attraverso dichiarazioni paternalistiche (7), reprimendo forme di protesta nei territori in cui ha coperto la carica di funzionario di polizia. (8)
A Catania, quindi, Francini continua la “politica” repressiva contro gli spacciatori (9) dell’ex questore (ora prefetto) Giuseppe Gualtieri.
A dar manforte a questa ondata repressiva, ci pensa il convegno “Crimine organizzato e criminalità economica: stato dell’arte e prospettive future dopo l’introduzione del P.M. europeo,” promosso dalla docente Anna Maria Maugeri, ordinario di Diritto penale dell’Ateneo catanese, e in collaborazione con il Centro di Diritto penale europeo (Cdpe). Tra i relatori, spicca il procuratore del tribunale di Roma Giuseppe Pignatone che, nel suo intervento “Nuove mafie e strategie di controllo,” difende l’articolo 416bis del c.p.: “oggi ci troviamo di fronte a nuove mafie che però hanno approcci esterni che già conosciamo: mischiano affari leciti con illeciti, hanno rapporti con pubbliche amministrazioni, attuano tentativi di riciclaggio, sono in grado di controllare un determinato territorio o settore di attività attraverso l’intimidazione, quindi senza avere necessariamente morti ammazzati, provocando assoggettamento ed omertà. Io sono contrario a toccare il 416 bis perché credo abbia la capacità di colpire anche questi nuovi fenomeni, con singoli e mirati interventi del legislatore. Ad oggi non abbiamo trovato la soluzione giusta per i beni confiscati destinati a fini sociali, perché ad esempio le banche che avevano finanziato l’attività si tirano indietro appena arriva il decreto. Pignatone ha tra l’altro definito di “trincea” il lavoro svolto dai procuratori.” (10)
Ad appoggiare questa linea, vi è anche il procuratore del tribunale di Catania Carmelo Zuccaro -famoso per una sua dichiarazione televisiva su accordi tra alcune ONG e trafficanti di uomini (11)-, il quale afferma che il fenomeno mafioso vada “contrastato e non semplicemente contenuto.” (10)
Il fenomeno mafioso, come lo intendono questi fini giuristi, non è un fenomeno avulso dalle logiche del Capitale (guadagni ai danni di coloro che vengono sfruttati) e delle istituzioni ma è parte integrante di essi. Come scriveva Alfredo Maria Bonanno nella “Relazione degli scrittori siciliani al Congresso di Perugia del sindacato nazionale scrittori. 6-8 novembre 1975”: “La mafia in Sicilia è esistita e continua ad esistere perché lo consente lo Stato, perché esistono le connivenze con la magistratura, perché esistono le connivenze a qualsiasi livello del corpo in putrefazione di una borghesia che ha bisogno anche della mafia per garantire l’estrazione del plusvalore in Sicilia. I risultati clamorosamente inutili della commissione antimafia sono una prova di tutto questo.” (12)
Non bisogna andare troppo lontano con il tempo per vedere come la mafia siciliana, in particolare quella catanese, abbia fatto il bello e il cattivo tempo fin dagli anni ‘70. (13)
Quel che fa pensare è che tali teorie e misure repressive in una città considerata decenni fa come il principale centro economico della Sicilia -e ora in crisi profonda (4)-, sia fatta con lo scopo di instillare nella mente dell’abitante locale un’accettazione fatale del proprio destino di sfruttato e prono al potere costituito mafioso ed istituzionale.
Nonostante questo, nel centro cittadino considerato vetrina della borghesia, del clero e dell’amministrazione comunale locale, vi sono delle famiglie sfrattate all’interno della Cattedrale di Sant’Agata e di alcuni B&B. (14)
Il Comune di Catania, attraverso il suo ufficio stampa, fa sapere di voler aiutare le famiglie con redditi di inclusione, buoni casa di 250 euro e tirocini formativi di 400 euro. Tutto questo, afferma il Comune, “si potrà concretizzare solo se la situazione di illegalità nata dall’occupazione della Cattedrale verrà sanata, evitando speculazioni politiche e strumentalizzazioni.” (15)
Di fronte a questa uscita del comune, due donne occupanti hanno risposto così ad una videointervista:
“Assolutissimamente di non lasciare la cattedrale. Perchè ne abbiamo realmente di bisogno. Ha proposto tre case ma se noi lasciamo la cattedrale, siamo anche noi poveri. Dove ce ne andiamo?” “Riguardo i tirocini ci siamo informati. È tutta una falsità. Non esiste il bando. Il buono casa non serve a nulla perchè nessuno dei padroni di casa affitta le case in quanto i padroni di casa sono malfidenti verso il comune -che non paga. Questa lotta la facciamo anche per i quartieri e coloro che si trovano a vivere nei garage e uffici.” (16)
Assistiamo quindi al solito spettacolino da parte di un comune in fallimento (17) che, in collaborazione con la questura (18), cerca di proteggere la propria immagine con l’arrivo del presidente della Repubblica Mattarella (19), gli interessi della curia insofferente a questa occupazione e delle imprese ricettive che sorgono nel centro storico cittadino.
LaHyena
Note
(1) https://questure.poliziadistato.it/it/Catania/articolo/5730dcd858760092385106
(2) “Si insedia il nuovo questore di Catania Alberto Francini «Molto lavoro da fare ma le sfide non mi spaventano,»” Meridionews dell’8 Gennaio 2018
(3) «Nei confronti del piccolo spaccio di droga – ha detto Francini – non c’è la possibilità di tenere in carcere lo spacciatore. Lo prevede la normativa, che aveva un suo senso nel 1975 quando lo spacciatore era un tossicodipendente, un soggetto fragile che alla fine dalle giornata aveva bisogno della sua dose. Questa situazione oggi è particolarmente cambiata. Oggi spacciano bande organizzate. Avere ancora una trattamento di favore nei confronti del piccolo spaccio è secondo me una cosa che dovrebbe essere rivista.»
“Catania, il questore Alberto Francini: «Carcere per chi spaccia,»” LaSicilia.it dell’8 Gennaio 2018.
(4) Ne “Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane” (consultabile qui: http://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2017/Dinamiche-mercato-lavoro_ITALIA.pdf) dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro del 2017, Catania e provincia hanno un tasso di occupazione del 39,6%
(5) Per rendersi conto di questo, basta fare una semplice ricerca su google come “Boldrini Librino,” “Berlusconi Catania” e “Renzi Catania” e leggere i vari articoli che compaiono sulla prima pagina del motore di ricerca.
(6)«Non sappiamo perché lo abbia fatto – dice il questore di Pisa, Alberto Francini – e ora siamo sconcertati. Negli ultimi tempi non ha mai dato segni di nervosismo o altri segnali che lasciassero prevedere qualcosa di preoccupante. Era rientrato in servizio dopo un periodo di malattia ma le sue condizioni psicofisiche erano buone. È un fatto inspiegabile, che ci amareggia. Nessuno, neppure tra i suo colleghi più stretti, riesce a dare una motivazione al gesto che ha compiuto. Purtroppo per lui la strada e segnata: ora è sospeso e all’esito del processo di primo grado sarà destituito da poliziotto».
“Lucca. Poliziotto rapina supermarket: inseguito dai dipendenti, bloccato e arrestato,” ilmattino.it del 29 Settembre 2015
(7) «Intendo ribadire a chiare lettere che la libertà di manifestazione del pensiero, tutelata in maniera assoluta dalla Costituzione all’articolo 17, trova nei questori italiani sinceri garanti anche quando queste proteste fanno sentire la loro voce con toni aspri e determinati», ha detto alla festa della polizia giovedì il questore Alberto Francini, precisando che «mai sarà tollerata la violenza, contro i prevaricatori» le forze dell’ordine applicano «la linea dura»
“Canapisa, braccio di ferro Comune-questura,” Il Tirreno edizione Pisa del 28 Maggio 2016
(8) Vedasi i seguenti articoli:
“Pianura, fiamme nella notte. “Quartiere ferito a morte,”” La Repubblica edizione Napoli del 4 Gennaio 2008
“Colpita la guerriglia di Terzigno trentuno indagati verso il processo,” La Repubblica del 6 Ottobre 2011
“Sgomberata la Mala Servanen Jin. Scontri e resistenza in via Garibaldi,” Riscatto. Cronache della Pisa che non si rassegna del 25 Maggio 2017
(9) Di tutto questo, vedere gli ultimi articoli usciti su Cataniatoday come:
“Picanello, trovati oltre 140 chili di droga in un ‘bunker’: due arrestati” e “San Berillo, sequestro di droga in una vecchia abitazione,” Cataniatoday del 12 Gennaio 2018;
Lancia droga sul terrazzo di uno sconsosciuto: arrestato pusher, Cataniatoday del 13 Gennaio 2018; “Spacciano cocaina a Trecastagni, due pusher arrestati dai carabinieri” e “Controlli antidroga in via Stella Polare, arrestato spacciatore,” Cataniatoday del 14 Gennaio 2018.
(10) “Pignatone: «Il 416 bis strumento utile anche contre le nuove mafie»,” lasicilia.it del 14 Gennaio 2018
(11) La dichiarazione di Zuccaro, “Alcune ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga. Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante. Si perseguono da parte di alcune ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi,” ha portato ad un vespaio di polemiche e, allo stesso tempo, sostegni da parte di Fratelli d’Italia e Forza Nuova verso il procuratore del tribunale di Catania.
Leonardo Bianchi, giornalista e blogger, su un post di facebook apparso il 27 Aprile 2017, riporta questa dichiarazione smontandola completamente con dati e dichiarazioni di smentita da parte dell’UE e della Guardia di finanza, e tacciando i supporter di queste teorie di “far sparire quelle imbarcazioni di soccorso dal Mediterraneo.” Il post completo di Leonardo Bianchi si trova a questo indirizzo: https://pastebin.com/wVTa32US
(12) Alfredo Maria Bonanno, “Sicilia: sottosviluppo e lotta di liberazione nazionale,” pag. 184
(13) Vedasi l’articolo di Pippo Fava, “I quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa,” comparso nel primo numero de I Siciliani del Gennaio 1983. L’articolo completo è disponibile al link:
https://mega.nz/#!jEZD0Q7Z!d2byLk-UMOQHk5ayQrcjBNldl_MKZjcie7XbpEfb1AQ
(14) “Senza tetto ospitati nel Duomo di Catania. L’Arcidiocesi: «Questa non è la soluzione»,” lasicilia.it del 6 Dicembre 2012.
Oltre questo articolo, vedere “La protesta dei senza casa si estende a macchia d’olio: “Siamo pronti a tutto,”” Cataniatoday dell’11 Gennaio 2018
(15) “Occupanti Cattedrale, uffici comunali completano l’approfondimento,” comune.catania.it del 15 Gennaio 2018
(16) “Famiglie senza casa rimangono in Cattedrale: “”Durante la festa di Sant’Agata faremo le pulizie,”” videointervista apparsa su Cataniatoday del 16 Gennaio 2018
(17) “Debito miliardario Catania: “Dissesto non risolverebbe,”” BlogSicilia.it del 28 Maggio 2016
Salvatore Andò, assessore al bilancio, afferma che “naturalmente per il Comune poter ripianare le proprie passività in un arco temporale più ampio significa anche liberare risorse a disposizione della collettività, a favore di servizi e di altri compiti dell’ente, per una maggiore efficacia e efficienza dell’azione amministrativa.” “Consiglio comunale approva atto d’indirizzo per la rimodulazione del piano di riequilibrio,” comune.catania.it del 13 Gennaio 2018
(18) “«Ieri li abbiamo tolti dopo che ci era stato promesso dalla Digos un incontro con prefetto e sindaco. Oggi invece Francesco Marano (capo dello staff del sindaco Enzo Bianco, ndr) e l’assessore al welfare Fortunato Parisi ci hanno parlato dei tirocini formativi. Usciti delusi dalla riunione abbiamo deciso di rimettere gli striscioni». A quel punto la polizia è intervenuta in prima persona: «Quattro agenti hanno strappato e portato via gli striscioni, procedendo poi all’identificazione di alcuni occupanti – racconta ancora l’uomo – Ci hanno spiegato che ogni volta che li rimetteremo loro li toglieranno»”
“Duomo, riunione e tensioni fra occupanti e polizia«Strappati i nostri striscioni». Trattative in stallo,” catania.meridionews del 19 Gennaio 2018
(19) “Arriva il Presidente della Repubblica Mattarella: prevista visita in città,” catania.liveuniversity.it del 4 Gennaio 2018.
L’arrivo del Presidente della Repubblica a Catania e la sua visita a Librino, ha portato ad una sistemazione delle strade e dei marciapiedi del quartiere catanese. Per ulteriori approfondimenti, vedere il video che appare nell’articolo “Catania, il video dei preparativi a Librino per la visita del Capo dello Stato,” lasicilia.it del 15 Gennaio 2018