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Testimonianze dal fronte della pandemia

Testimonianze dal fronte della pandemia
Alcune informazioni sull’operato dei nostri dirigenti nella situazione attuale di emergenza sul Covid “10 marzo (giorno successivo al decreto): la coordinatrice ci obbliga a fare riunione in venti nella stessa stanza. Al nostro invito a non farla,ci risponde che è importante parlare del Covid e che basta che restiamo a un metro di distanza l’uno dall’ altro e le finestre restino aperte. Eravamo 20 operatori per quasi due ore nella stessa stanza senza mascherine. 12 marzo: veniamo allertati che un nostro assistito è positivo per Covid (tampone fatto il giorno 9 ma ha iniziato ad avere i primi sintomi il... Leggi tutto

Riflessioni al tempo del coronavirus

Riflessioni al tempo del coronavirus
In redazione, a numero quasi del tutto composto, ci sono arrivate sulla mail di redazione una numerosa serie di testimonianze dirette dal mondo del lavoro della sanità. Siamo davvero dispiaciuti di non riuscire materialmente a pubblicarle tutte in questo numero: rimedieremo nel prossimo, offrendo alla voce diretta dei lavoratrici e dei lavoratori uno spazio apposito. La Redazione di Umanità Nova *** Lavoro in sanità da 24 anni tra cooperative, sanità privata e pubblica. Da 37 anni svolgo attività sindacale e mai mi era capitato di dover assistere a una situazione di emergenza di tale portata. Milioni di pensieri ti passano... Leggi tutto

Coronavirus ed emergenza: non ci dimentichiamo da quale parte della barricata siamo

Coronavirus ed emergenza: non ci dimentichiamo da quale parte della barricata siamo
Di fronte a questa crisi stato e capitale stanno mostrando, con un’evidenza mai raggiunta prima, tutti i propri enormi limiti e la loro strutturale incapacità di tenere conto delle necessità e della salute delle persone. In Italia, le scelte politiche dei governi hanno costantemente tagliato la sanità pubblica (più che pubblica, statale). Parte delle poche risorse è stata dirottata verso la sanità privata, anche durante l’emergenza attuale. La contemporanea “regionalizzazione”, secondo un modello aziendalista-capitalista, ha poi reso questo servizio, che in teoria dovrebbe essere di carattere universale, fortemente differenziato tra regione e regione, tra regioni ricche e regioni povere. I... Leggi tutto

Sul diritto alla salute

Sul diritto alla salute
Partiamo dal presupposto che lavorare per vivere è un oltraggio alla dignità della persona. Consideriamolo come un principio indiscutibile. Questo insulto si rende ancora più evidente quando timbriamo il cartellino non avendo facoltà e diritto di decidere di cosa e di come produrre. Su questo concetto si fonda la democrazia borghese e la società capitalista. Nostro compito e dovere morale è trovare delle strategie per ribaltare questo sistema e neutralizzare questa forma contemporanea di schiavitù. Nella società moderna ogni essere umano, dal momento in cui mette piede al mondo dovrebbe avere alcuni diritti universali che dovrebbero essere inalienabili: tra di... Leggi tutto

Sempre contro lavoratrici e lavoratori

Sempre contro lavoratrici e lavoratori
Un governo che va e un governo che viene ma nella sostanza una manovra perfettamente in linea con quelle dei passati governi. Con l’approvazione in parlamento della legge di bilancio per il 2019 niente di nuovo all’orizzonte, semplicemente le solite cose cui si è abituati da sempre, questo vale anche per le voci riguardanti la salute pubblica. Il ministro Grillo subito dopo l’approvazione ha espresso la propria soddisfazione. Secondo il ministro la manovra contiene molte novità importanti in materia sanitaria. Una soddisfazione tutta propria personale la quale non sarà certo accolta dalle migliaia di dipendenti del settore sanitario. Il Governo,... Leggi tutto

Una cattiva salute

Una cattiva salute
I dati dell’Istat per il 2016 parlano di un peggioramento delle condizioni di vita in Italia. L’11,9% delle famiglie (7,2mln. di persone) è in condizioni di grave deprivazione materiale che interessa in particolare 1,25mln. di minori. Un peggioramento che coinvolge maggiormente gli anziani che dall’8,4% del 2015 passano al 11%e le famiglie con il bread winner disoccupato (da 32,1% al 35,8%), mentre la disoccupazione giovanile (25–34 anni)riguarda il 43,8%, di cui un 35% è da considerarsi popolazione inattiva.Numeri che si aggiungono a quelli dello scorso anno che denunciavano un peggioramento dell’aspettativa di vita degli italiani, un aumento della mortalità che... Leggi tutto