Il 22 novembre ci ha lasciati il compagno Furbin (Giovannelli Roberto) del gruppo Malatesta-FAI di Gragnana, uno degli ultimi compagni anziani di Carrara.
Classe 1936, nato a Ortonovo, da piccolissimo, a seguito della famiglia, si trasferisce a Torano dove il padre ha trovato lavoro come capannaro, cioè guardiano di cava in località La piastra. In giovane età inizia anche lui il lavoro alle cave: la guerra è appena finita e lui già di idee anarchiche trova lavoro presso la ditta di Ugo Mazzucchelli, lavoro che manterrà fino all’età pensionabile nel 1992.
Nel frattempo, metà anni cinquanta, si trasferisce a Gragnana, dove si sposa e mette su famiglia.
Diventa quindi animatore del locale gruppo della FAI e del circolo Malatesta, la famosa “Anarchia” di Gragnana – chiunque sia passato da li negli anni passati se lo ricorderà dietro il bancone alternandosi a Lorè Secchiari e ad altri compagni.
A prima vista un compagno di poche parole, in realtà se il discorso lo appassionava di parole ne sapeva regalare molte, altrimenti preferiva il silenzio e l’ascolto, salvo ogni tanto intervenire con una sagace battuta tirata giù secca come un ventuno a briscola.
Fino a fine anni novanta ha partecipato attivamente alla vita nazionale della Federazione partecipando a convegni e congressi anche molto distanti, poi man mano si è sempre più limitato all’attività dei gruppi locali e all’organizzazione del primo maggio di Carrara, ma fintanto che l’età glielo ha consentito ha continuato a dedicarsi quotidianamente alla gestione del circolo Malatesta, che assieme alla famiglia è stato certo il suo grande amore.
Ciao Furbin! Evviva l’anarchia!
dielle