Manifestazione a Milano il Primo Maggio

Hanno aderito e partecipato alla preparazione della manifestazione del Primo Maggio a Milano le seguenti organizzazioni sindacali: Adl cobas, SI Cobas, CUB, Sgb, Sialt e USI CIT. Uno spaccato significativo unitario del sindacalismo di base e conflittuale. Si è arrivati alla scadenza dopo diversi incontri e assemblee anche pubbliche per confrontarsi e concordare gli obiettivi prioritari e gli accordi sulle modalità della manifestazione stessa. I punti concordati sui contenuti della manifestazione sono stati “contro la guerra, contro il carovita, per l’aumento dei salari, la sicurezza sul lavoro”.

Il corteo è partito da piazza XXIV Maggio dove era stato dato l’appuntamento alle 15 e già da subito i numeri indicavano la presenza di migliaia di partecipanti. Davanti al corteo il furgone unitario con le bandiere sventolanti delle organizzazioni partecipanti e le potenti casse che trasmettevano gli interventi intervallati da musiche e canzoni popolari e di protesta. Apriva il corteo lo striscione unitario “Primo Maggio di lotta: Salario e sicurezza sul lavoro/ Contro carovita e guerra”. Seguivano con le rispettive bandiere e striscioni CUB, Sgb, USI CIT, Sialt e lo spezzone del SI Cobas, con la caratteristica presenza dei lavoratori della logistica, che di quella scadenza aveva fatto una iniziativa nazionale. Chiudeva il corteo sindacale AdL cobas, dietro al quale iniziava il grosso spezzone unitario composto dalle aree sociali, tra cui Smash Repression, Ultima Generazione, NUDM, che hanno allestito diversi carri. La partecipazione dell’area sociale che hanno aderito alla manifestazione unitaria dei sindacati di base hanno fatto lo stesso percorso fino a via De Amicis per poi staccarsi e proseguire fino a piazza Castello, mentre il corteo sindacale proseguiva in direzione Piazza Duomo. Lungo il percorso del corteo si susseguivano interventi a volte in movimento, altre con delle fermate, intervallate da canzoni popolari e di lotta. Le tematiche principali degli interventi erano sullo sciopero e contro il lavoro non necessario nella giornata del Primo Maggio, per il diritto al lavoro e contro la precarietà, sul rinnovo dei contratti e l’adeguamento dei salari, per il salario minimo garantito, per la riduzione dell’orario di lavoro, per la sicurezza sul lavoro, per il diritto alla casa, contro l’inquinamento.

Durante una delle fermate del corteo ha preso la parola un esponente di “Ultima Generazione” evidenziando il degrado ambientale e la deriva verso il disastro climatico in cui stiamo precipitando sotto la spinta delle classi dominanti se non saremo in grado di fermare in tempo tale corsa suicida per l’intero pianeta. Seguiva un intervento di Enrico dell’USI che ha evidenziato lo spirito unitario che ha prevalso in occasione della manifestazione del Primo Maggio. E’ stato ricordato come il Primo Maggio si festeggia in tutto il mondo e le sue origini ” in ricordo dei martiri di Chicago, quando 5 compagni anarchici furono condannati all’impiccagione per aver guidato una delle conquiste più importanti della classe lavoratrice: la riduzione dell’orario a non più di 8 ore giornaliere”. “Siamo di fronte ad un governo della destra postfascista – ha rimarcato – che toglie ai poveri, come l’attacco al reddito di cittadinanza, per dare ai ricchi, mentre si rifiuta di rivendicare alle compagnie petrolifere i circa 50 miliardi di extraprofitti realizzati con le speculazioni, mentre lavoratori e lavoratrici sono schiacciati dal carovita”. “Un governo che soffia sui venti di guerra – ha affermato – con un Ministro della Difesa che possiamo tranquillamente ribattezzare Ministro della Guerra tanto è implicato con l’industria e il commercio delle armi”. “Continueremo a lottare per le rivendicazioni dei nostri diritti e soprattutto per un altro mondo possibile. Che un altro mondo sia possibile – ha ricordato – è stato dimostrato dai nostri compagni della CNT, nella rivoluzione spagnola dal 1936 al 1939, quando all’espropriazione ha fatto seguito l’autogestione delle fabbriche, dei campi, dei trasporti e dell’intera società”. Un intervento che ha ricevuto molti consensi. Quando il corteo ha raggiunto Piazza Duomo, il centro prestigioso milanese, le casse mandavano la canzone di “Addio Lugano bella” seguita da ”Bella ciao” tra due ali di folla sorpresa e incuriosita dalla manifestazione. Il corteo entrava spandendosi nella piazza e iniziavano gli interventi finali delle rappresentanze dei 6 sindacati promotori. Per USI interveniva Angelo: il compagno ha evidenziato come di fronte al pesante attacco che subiscono lavoratori e lavoratrici a causa dell’economia di guerra i provvedimenti annunciati dal governo, del taglio del cuneo retributivo di qualche punto, per di più temporaneo, lo consideriamo una “mancetta” a scopo propagandistico. Quello che rivendichiamo è un reale adeguamento dei salari al costo della vita. Quello che respingiamo assolutamente è la politica di questo governo di aumentare le spese militari a scapito delle spese sociali necessarie, dei salari, delle pensioni

Finiti gli interventi la manifestazione si concludeva e si scioglieva.

E.M.

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