La Federazione Anarchica Italiana: nelle lotte, per la rivoluzione sociale

Di fronte agli attuali tentativi di mistificazione e criminalizzazione del movimento anarchico, ribadiamo cos’è e cosa fa la Federazione Anarchica Italiana – FAI.

La FAI è stata costituita nel settembre del 1945 dal Congresso di Carrara, da militanti molte/i dei quali avevano partecipato alla lotta contro il fascismo fin dalla sua nascita, alla rivoluzione in Spagna nel 1936-39 e alla Resistenza partigiana nel 1943-45, e che furono costrett* all’esilio, alla prigione, alla clandestinità o al confino dalla dittatura fascista.

Sul modello della precedente Unione Anarchica Italiana fondata nel 1920, la FAI è basata sul Programma Anarchico e sul proprio Patto Associativo, documenti che si trovano nei nostri siti web; edita il settimanale Umanità Nova, che è il più antico giornale politico italiano tra quelli che escono attualmente in formato sia online sia cartaceo, essendo stato fondato nel 1920. La nostra attività si dispiega a livello locale, nazionale e internazionale. Operiamo a quest’ultimo livello attraverso l’Internazionale di Federazioni Anarchiche (IFA) a cui aderiamo e che abbiamo contribuito a fondare nel 1968, convint* che la solidarietà internazionalista contro tutte le frontiere sia uno dei nostri primi valori da mettere in pratica quotidianamente.

In questa fase drammatica della situazione sociale a livello nazionale e internazionale rifiutiamo ogni forma di criminalizzazione del dissenso, e ci impegniamo nelle strade, nei quartieri e nei luoghi di lavoro.

Siamo nei movimenti che si battono contro la guerra, la produzione e il traffico di armi, le basi militari e le missioni militari all’estero. Siamo nelle lotte del sindacalismo autogestionario e conflittuale contro l’economia di guerra e la macelleria sociale. Sosteniamo le lotte anti-carcerarie. Partecipiamo alle lotte contro la devastazione ambientale e le grandi opere. Siamo nei movimenti contro patriarcato e omolesbotransfobia, contro xenofobia e razzismo, per la solidarietà a tutte e tutti coloro che emigrano. Portiamo in questi movimenti la prospettiva della trasformazione sociale libertaria.

Oltre che nelle lotte, siamo attiv* nella produzione editoriale per la diffusione di una cultura libertaria, e nelle pratiche di mutuo appoggio quali casse e iniziative di solidarietà a favore dei e delle più deboli; nelle esperienze autogestionarie e di autoproduzione.

La FAI adotta un modello organizzativo di “sintesi”. Ossia, riconosce una pluralità di posizioni al proprio interno, nell’ambito del Programma Anarchico, che confluisce poi in un consenso operativo sulle pratiche politiche. Nella nostra prassi organizzativa, in nessun caso una maggioranza può imporre la propria linea a una eventuale minoranza, dal momento che le decisioni vincolano solo chi liberamente le assume come proprie. La nostra organizzazione è formale, basata su individualità e gruppi che hanno sedi ed attività aperte e che si federano dal basso, a livello prima locale, poi nazionale, poi internazionale. Tutti i mandati sono tecnici e revocabili in ogni momento. Chi ricopre incarichi nelle strutture della Federazione risponde all’assemblea come garanzia di orizzontalità e uguaglianza di tutt* all’interno dell’organizzazione. Non esiste una dirigenza politica e nessuno riceve compensi per la propria attività militante. Siamo convint* che un’organizzazione con regole chiare, precise e condivise, lungi dal limitare la libertà, sia invece la garanzia dell’eguale accesso di tutt* ai processi decisionali e il migliore antidoto alla formazione di pratiche autoritarie e dirigenze carismatiche. Questo contraddice tutte le vulgate che equiparano l’anarchia al caos e alla mancanza di organizzazione. Pensiamo, al contrario, che in assenza di un’organizzazione realmente libertaria non si sa chi decide, e chi ha più tempo, abilità, notorietà e mezzi può, di fatto, decidere per altr*. Prefigurando i modelli organizzativi della società che auspichiamo, la pratica dell’organizzazione anarchica è un metodo che serve ad attuare relazioni sociali libertarie nei movimenti come nella vita personale. Non siamo e non vogliano essere una avanguardia che pretenda di guidare le pratiche dell’emancipazione sociale, convint* che la trasformazione della società sarà opera delle classi oppresse e sfruttate. L’azione degli oppressi per la trasformazione sociale sarà tanto più efficace quanto più si muoverà al di fuori e contro le istituzioni e la collaborazione di classe. L’insurrezione si basa sull’azione autonoma delle classi oppresse. La rivoluzione sociale e libertaria che auspichiamo sarà loro opera.

Rifacendoci all’anarchismo sociale, comunista e organizzatore, che evidenzia l’importanza della coerenza dei mezzi e dei fini, siamo per un’organizzazione sociale priva di gerarchia e di violenza e per l’applicazione di metodi di lotta coerenti con questa proposta. Allo stesso tempo, dal nostro punto di vista è eticamente legittimo che chi è sfruttat* e oppress* usi se necessario la forza per difendersi dalla violenza di Stato e padroni. Il terrorismo e la violenza indiscriminata sono appannaggio dagli eserciti, dei governi e di chi aspira ad andarci, sotto forma di guerra, tortura e repressione. Non saranno le calunnie che la politica e la stampa stanno riversando sull’anarchismo a fermare la nostra determinazione a creare una nuova società basata su eguaglianza, libertà e solidarietà universali.

Federazione Anarchica Italiana – FAI

Convegno nazionale riunito a Livorno l’11 marzo 2023

https://federazioneanarchica.org/home.html

https://umanitanova.org/

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