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Incubi

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Incubo (di nome e di fatto) Meccanico (più digitale che meccanico) ha appena pubblicato un opuscolo di una cinquantina di pagine, costituito da due terzi di materiale pubblicato su Umanità Nova e il restante di inediti. Gli inediti riguardano l’ultima loro risposta chilometrica (10 pagine in A4) e un breve scambio di email tra loro e noi.

A spanne il collettivo è impegnato in una “critica radicale alla civilizzazione”, posizionandosi nel filone dell’anarco-primitivismo tra l’antitecnologico e l’ecologia profonda.

Se però qualcuno s’aspetta che l’intento dell’opuscolo sia quello di sostenere e divulgare queste posizioni ne rimarrebbe deluso. 

Come scrivono gli autori in una mail, in cui annunciano l’uscita allegando l’opuscolo, il motivo della pubblicazione è altro: “Abbiamo scelto di pubblicare questa raccolta di scritti per rendere pubblico il carattere autoritario e di totale sintonia con questo mondo e con le sue logiche devastanti da parte dei “compagni” che fanno parte della redazione del giornale!”.

Ovviamente i tremendi censori, i devastatori di mondi, gli autoritari riformisti saremmo noi.

Infatti il titolo che hanno scelto è emblematico: “Storia di un dibattito che non c’è stato”.

Effettivamente questo siparietto è di per se foriero di tutta una serie di idiosincrasie più attinenti al genere “comico” che politico. 

Questo collettivo non ha trovato alcun giornale che li abbia pubblicati, non ha avuto alcun contraddittorio con chicchessia, premettono pure di non volerlo un dibattito già dal loro primo scritto, eppure i brutti, sporchi e cattivi saremmo noi che li abbiamo ospitati accettando, nei limiti delle otto pagine della pubblicazione, un dibattito dando spazio alle loro tesi.

D’altra parte il dibattito si esaurisce quando lo stesso, di fatto prosciugate le argomentazioni, è iniziato a incartarsi su continue ripetizioni di posizioni già espresse e riferimenti teorici ad autori già ben emersi nei vari scritti, incentrandosi noiosamente sulle polemiche.

Inoltre emergeva in modo imbarazzante la natura prolissa e strabordante degli scritti del collettivo che, in particolare gli ultimi, se pubblicati integralmente avrebbero coperto metà del giornale stesso.

La linea editoriale e la gestione dello stesso è cosa che attiene all’autonomia della redazione e al senso che la stessa ritiene dare ai contenuti pubblicati, soprattutto se si tratta di dibattiti.

Sulla tecnologia e le questioni annesse ci sono stati mesi di pubblicazioni che hanno occupato molto spazio, dagli articoli sul transumanesimo, a quelli sulla scienza oltre appunto al dibattito sulla civilizzazione con diversi articoli (botte e risposte) con questo collettivo.

Per quanto ci riguarda c’è stato ampio spazio per chi è interessato ad approfondire per farsi un’idea delle tesi, contrastanti, emerse.

La sindrome del nemico appena uno’ più a sinistra o a destra è attitudine che attiene storicamente allo stalinismo da una parte e all’infantilismo politico dall’altra.

Se gli incubi meccanici s’occupassero dei loro nemici, quelli veri, di cui tanto scrivono strali nelle loro tesi con tanto proverbiale e livoroso afflato riservato agli unici che alla fine gli han dato spazio, farebbero qualcosa di più utile sicuramente alla loro causa oltre a risparmiarci di dover ribadire l’ovvio in un giornale che nei loro indomiti miti si pone addirittura dall’altra parte rispetto a “chi lotta senza mediazioni contro la civiltà e ogni suo sbirro e servo”.

Per correttezza, per chi volesse ricevere l’opuscolo può scrivere alla mail incubomeccanico@gmail.com, servizio mail che appartiene a un progetto di individualità e collettivi provenienti dal mondo antagonista e anticapitalista, impegnati a lavorare con le tecnologie e attivi nella lotta per i diritti digitali e che utilizza le miglior…ah no scusate, si tratta di Google.

La Redazione di Umanità Nova

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