Nel febbraio del 1920 il quotidiano Umanità Nova faceva il suo esordio nelle edicole italiane. Fu Nella Giacomelli a proporre il nome, giustificandone la scelta in un suo scritto: “(…)Umanità Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso di una visione vivente, e t’innalziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e di libertà”.
Il giornale diretto da Errico Malatesta e di cui 2 anni fa è ricorso il centenario (ricordato anche in un video curato dalla Federazione Anarchica Reggiana-Fai), nacque dapprima a Milano per poi venir trasferito a Roma in seguito all’incendio della tipografia e della redazione ad opera dei fascisti. È l’unico giornale politico ad aver resistito nel tempo oltre il “crollo del muro”, mentre altre pubblicazioni storiche sono “morte per strada”, vittime più delle loro contraddizioni di principio che delle contingenze storiche…
Uenne esce come quotidiano fino al 1922, anno in cui viene chiuso dal regime fascista.
Dal 1945 Umanità Nova è l’organo della Federazione anarchica italiana ed esce come settimanale. Nel tempo ha esteso le sue tematiche da quelle tipiche dell’anarchismo sociale (movimento operaio, antimilitarismo, anticlericalismo, azione diretta), alle lotte ambientali, alle tematiche di genere, agli spazi sociali, ai percorsi autogestionari, alla cultura popolare e autoprodotta.
Nonostante tutto siamo consapevoli dell’importanza che Umanità Nova ha per il movimento anarchico organizzato e organizzatore.
Nonostante tutto siamo convinti del ruolo che il giornale ha nella sua forma cartacea.
Nonostante tutto riteniamo che la formula di una redazione collegiale formata da compagne e compagni provenienti da diverse località e diverse esperienze e con diverse sensibilità sia una soluzione valida per riuscire a costruire uno strumento di analisi, dibattito e propaganda.
Per questo abbiamo deciso di proporci come collettivo redazionale.
Per alcuni di noi la prima esperienza in tal senso, altri lo hanno già fatto in passato, nessuno di noi comunque un professionista e neanche lo vuole diventare: siamo “solo” dei militanti, con tutto quello che ne segue.
Per questo non abbiamo la pretesa di creare un giornale bello o perfetto: i nostri limiti e le nostre capacità si paleseranno chiaramente nel risultato che andremo a produrre.
Nonostante tutto cercheremo di svolgere il mandato nel migliore dei modi che di volta in volta ci sarà possibile, sperando di creare una sinergia valida e proficua con la redazione web, con l’amministrazione, con la Federazione, con i collaboratori, con i distributori e con i lettori tutti.
La sessione del XXXI Congresso della Federazione Anarchica Italiana, tenutosi ad Empoli il 17 settembre scorso, ci ha incaricato della responsabilità redazionale di Umanità Nova.
Un incarico che, nonostante tutto, cercheremo di portare avanti fino allo scadere del mandato ricevuto.
Ringraziamo la redazione che ci ha precedutə, che si è trovata ad operare in una situazione difficile ed è riuscita a far uscire il settimanale nonostante le avversità.