La campagna Kill the Bill è di nuovo tornata a ruggire?
La rapida proliferazione di manifestazioni in giro per il paese ieri [15 gennaio] contro “Police, Crime, Sentencing and Courts Bill” suggerisce che questo potrebbe essere il caso. Ci sono state oltre venti manifestazioni nel paese, alcune con poche dozzine di partecipanti, ma altre, come a Londra e Manchester, con migliaia di persone per le strade.
Verso la fine dell’anno scorso la campagna sembrava essersi spenta, impantanata in una struttura organizzativa troppo complicata, con apparentemente una sola tattica nella manica (la marcia dal punto A al punto B armati di altoparlanti).
La ripetizione ha portato alla noia, alla diminuzione dei numeri e alla quasi cessazione dell’attività. Solo poche centinaia di persone si sono presentate alla terza lettura nella Camera dei Lord.
In ogni caso, la recente ondata di repulsione per il governo Tory con il suo “una legge per noi, una legge per voi” e l’aver riconosciuto che il Labour di Starmer non sta venendo in soccorso, ha fatto sì che le persone scendessero di nuovo per le strade. C’è anche un’urgenza perché l’atto deve passare attraverso le sue fasi finali ed essere pronto per la sanzione regia già ad aprile.
Cinicamente attaccati al disegno di legge, già draconiano nella sua criminalizzazione della violazione di proprietà e delle proteste, e protagonista di altri giri di vite, ci sono un numero di emendamenti, come quello di rendere reato punibile con l’incarcerazione l’atto di incatenarsi per protesta. Ma la cosa più sinistra di tutte è la creazione di Ordini per la Prevenzione di Disturbi Gravi (in inglese Serious Disruption Prevention Orders), che permettono ai tribunali di infliggere condizioni, come il coprifuoco, o editti sull’uso di internet sulle vite di coloro che lo Stato ritiene essere degli incotrollabili o delle minacce.
Inoltre è benvenuta anche la nuova enfasi sul doppio pericolo del “Nationalities and Borders Bill”, con le sue clausole che attaccano migranti, criminalizzano il soccorso in mare, e danno al Segretario di Stato per gli affari interni il potere di togliere la cittadinanza a milioni di persone.
C’è qualche speranza che questo movimento possa diventare il mezzo con cui sfidare la trasformazione del Regno Unito in un’autocrazia. Dovrà andare oltre le marce e le petizioni e, soprattutto, diventare molto più grande, ma la situazione è più promettente di quanto non fosse prima di Natale.
Bill Stickers
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Articolo originale al link: https://freedomnews.org.uk/2022/01/16/for-whom-the-bill-tolls-whats-occurring-with-kill-the-bill/
Traduzione a cura di Demenza Hc