Cronache da Firenze

uroborosSettimana di manifestazioni a Firenze quella appena passata (oggi lunedì 20 giugno).

Martedì 14 giugno circa 200 compagni di varie realtà politiche, sindacali e sociali hanno sfilato per le vie del centro in sostegno alle grandiose lotte dei lavoratori e dei giovani francesi contro il Jobs Act in salsa francofona. Eravamo presenti come compagni anarchici e libertari, con bandiere rosso-nere e USI e con un volantino dal titolo “Oggi in Francia, domani in Italia” .

Molto vivace è stato il corteo del Gay Pride alternativo del sabato 18. In dissenso con le modalità del Gay Pride ufficiale fiorentino, almeno 300 compagne e compagni, sia attivisti LGBT, che di occupazioni, realtà associative o politiche, hanno sfilato in un percorso autonomo. Solo in Piazza San Marco siamo confluiti con l’altro corteo che è poi finito in piazza Indipendenza.

Parole d’ordine molto radicali, senza nessuna concessione al legalismo imperante nell’altro corteo e la libertà assoluta al centro di tutto. E’ stata anche inscenata una simbolica distruzione della famiglia tradizionale.Una folla numericamente molto più ridotta dell’altra, ma certamente enormemente più vivace, festosa e determinata dell’altra folla, la quale aveva, ahimè, le istituzioni in testa.

I ragazzi del Collettivo Libertario Uroboros avevano preparato un loro striscione e due bandiere rosa-nere con la A cerchiata con una bella innovazione anarco-queer che ha suscitato curiosità, interesse e in moltissimi casi condivisione. Mentre andavamo al concentramento un signore, certo poco avvezzo al mondo alternativo, vedendo accanto la tradizionale bandiera anarchica rosso-nera e le innovative rosa-nere, ci ha detto che non riusciva a capire quale partita ci fosse (non scherzava). Serio gli ho risposto che si giocava un’amichevole in campo neutro tra Milan e Palermo.

In realtà le rosa-nere hanno avuto un gran successo nel corteo: passavano di mano in mano per tutto il percorso, tra persone anche sconosciute, in un momento di grande ispirazione libertaria collettiva.

Oltre ai compagni del collettivo giovanile c’è stata anche una buona presenza di anarchici e libertari “diversamente giovani”, in una giornata che ha lasciato a tutti la sensazione di esser stata tutt’altro che inutile.

Claudio Strambi

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