Di fronte alla crisi politica e sociale in corso, i partiti hanno deciso di anticipare le elezioni per assicurarsi il potere prima che le loro politiche di guerra e miseria facciano esplodere la questione sociale nei prossimi mesi. Le varie liste elettorali chiamano gli elettori al voto promettendo tutto e il contrario di tutto ben sapendo che le decisioni reali che riguardano la vita di tutt* sono già state prese.
Uno dei motivi-guida del dibattito elettorale è quello del pericolo fascista, agitato spesso da quelle stesse forze che hanno contribuito a sdoganare la memoria storica del fascismo così come la galassia neofascista.
Questa stessa sinistra istituzionale è protagonista delle politiche di miseria, disoccupazione, guerra e repressione in connessione con i centri finanziari e il grande capitale che, al contrario dei cittadini, possono considerarsi veramente rappresentati da queste forze politiche. Ora, quest’area politica agita lo spauracchio del ritorno del fascismo per far dimenticare le proprie responsabilità.
Forte della propria esperienza e della propria storia antifascista e antiautoritaria, la Federazione Anarchica Italiana ribadisce che la lotta contro il fascismo si fa nelle strade, nelle piazze, nei quartieri e nella critica alle tematiche razziste, suprematiste, sovraniste e machiste tipiche del fascismo.
Nella legislatura che si è chiusa i Presidenti del Consiglio che si sono succeduti (Conte 1 e 2 e Draghi) non sono stati eletti. Dunque la propaganda elettoralista che dice che il voto serva a scegliere il governo si rivela ancora di più una falsità.
Il sistema elettorale è congegnato per permettere alle segreterie dei partiti di imporre i propri candidati e manipolare poi il voto degli eletti che in questo modo devono obbedire ai rispettivi vertici per ottenere la ricandidatura. Da una parte, sappiamo bene che le politiche di guerra, di tagli al reddito, alle pensioni e ai servizi sono state condotte da tutti i principali partiti, e che le politiche antipopolari saranno il programma di qualsiasi governo che si formerà dopo le elezioni. Dall’altra, le sedi in cui effettivamente le scelte di fondo a cui i vari governi si devono attenere hanno natura internazionale e sono negoziate dai governi in sedi che di fatto non sono controllabili tramite le elezioni.
Basti pensare alle politiche che hanno visto l’aumento delle spese militari, l’incremento delle missioni militari all’estero, la militarizzazione del territorio e la scelta di appoggiare la fazione che il cosiddetto Occidente considera più affidabile nei vari conflitti aperti. Queste decisioni sono prese in sedi come la NATO che dimostrano quale sia la vera sostanza della democrazia rappresentativa.
Il continuo peggioramento delle condizioni di vita delle classi sfruttate è avvenuto ininterrottamente sotto governi di vario colore. Questo è coerente con un sistema in cui le politiche economiche sono sostanzialmente pianificate nell’ambito della Commissione Europea, che risponde agli interessi economici che i vari governi rappresentano.
Le politiche monetarie e di bilancio dei governi a loro volta dipendono dalle scelte del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, che condizionano la concessione di finanziamenti al rispetto di criteri che sono imposti da queste istituzioni. È bene ricordare che il sistema di voto all’interno di queste istituzioni si basa proporzionalmente sulla partecipazione dei vari governi al capitale del fondo, favorendo con ogni evidenza chi è già più ricco. Ricordiamo che comunque, eletti o non eletti, legittimi o non legittimi, i governi sono sempre componenti essenziali delle classi dominanti e non possono che esprimere il loro potere con strumenti autoritari e per questo vanno aboliti.
L’aumento dell’astensionismo è proporzionale all’aumento del malcontento sociale, che rimarrà inefficace finché si limiterà al semplice non recarsi alle urne. Questo malcontento sociale avrà uno sbocco fattivo nel momento in cui si trasformerà in azione diretta ed autorganizzazione per il cambiamento della società in senso egualitario e libertario.
La Federazione Anarchica Italiana si impegna a sostenere le lotte dal basso, convinta che sia l’azione popolare e non il voto che potrà sconfiggere il fascismo, la povertà, la guerra, il patriarcato, la devastazione ambientale. Insomma, le politiche che in questi anni sono state portate avanti da governi espressione delle forze politiche che oggi si contendono il voto. Le elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.
Le anarchiche e gli anarchici non votano, organìzzati e lotta con le anarchiche e gli anarchici.
Federazione Anarchica Italiana – FAI
Convegno di Empoli del 17-18 settembre 2022