A due anni dall’inizio della pandemia, il governo continua a portare avanti le sue politiche antipopolari e liberticide.
Da una parte, mentre non hanno fatto nulla in termini concreti per migliorare in modo stabile la sanità aumentando i posti letto, assumendo medici ed infermieri, sviluppando la medicina territoriale e di base, le istituzioni hanno approfittato dell’emergenza e della paura del contagio per stringere ancora di più le maglie sull’intera società, imponendo pesanti restrizioni alla libertà di manifestare e facendoci abituare ad una sempre maggiore militarizzazione delle nostre città e paesi.
Nello stesso tempo, nulla di reale è stato fatto per affrontare i problemi cronici della scuola e degli altri servizi sociali indispensabili, a partire dai trasporti.
La logica per “far ripartire l’economia” è sempre quella delle grandi opere, della distruzione del territorio, del finanziamento alle lobby private e all’industria bellica.
Non ultimo, la spirale inflazionistica innescata dal recovery plan, dagli scostamenti di bilancio, dalle spese militari e dagli enormi aumenti dell’energia che si ripercuote anche sui generi di prima necessità massacrerà ancor di più le già precarie condizioni di vita dei ceti popolari.
Di fronte a questa situazione disastrosa è indispensabile sostenere e allargare tutti quei fronti di lotta che si sono aperti e che si apriranno nei prossimi mesi: dal rinnovato protagonismo degli studenti medi alle lotte di base di lavoratori e lavoratrici contro licenziamenti e precarietà, dalle lotte antimilitariste sui territori alle mobilitazioni femministe attorno e oltre l’8 marzo.
Fermare governo e padroni è possibile, riprendiamoci la vita!
Federazione Anarchica Italiana
(Commissione di corrispondenza)