Nella serata di martedì 14 giugno siamo scesi in strada attraversando il centro di Bologna dietro lo striscione “No Loi Travail/No Jobs Act/Fare come in Francia!”.
Con volantini, cartelli, interventi al microfono circa 150 compagne e compagni hanno mostrato la loro vicinanza e solidarietà al movimento francese e hanno indicato come sia necessario continuare e allargare una lotta senza mediazioni contro il Jobs Act.
Nello stesso giorno a Parigi diverse centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, student*, precar* sono scesi in strada sfidando ancora una volta il governo e la repressione poliziesca legittimata in maniera vergognosa dallo Stato d’emergenza che continua da novembre 2015.
In tutta la Francia da oltre tre mesi il movimento si oppone attraverso pratiche di blocco, sciopero e sabotaggio alla proposta di legge el Khomri del 17 febbraio che, smantellando il contratto di lavoro nazionale a favore degli accordi decentrati con le singole imprese, vorrebbe introdurre ulteriore flessibilità per i lavoratori, costringendoli a lavorare più ore e tagliando loro fette consistenti di salario.
È proprio quello che sta facendo in Italia il Jobs Act renziano con l’accettazione supina dei sindacati confederali e delle opposizioni parlamentari, in perfetta continuità con quello che hanno fatto i governi di ogni colore negli ultimi trent’anni: un attacco senza fine alla vita di chi lavora, di chi è precario, di chi è disoccupato: di tutti noi.
Ecco perché il 14 giugno abbiamo voluto indicare con chiarezza alcuni dei responsabili di tutto ciò: il Partito Democratico, la Cgil, la Cisl. Ci siamo fermati davanti alle loro sedi indicando perché questi partiti e sindacati sono nemici di chiunque intenda vivere un presente dignitoso. “No Jobs Act / No Loi Travail”; “Lega o PD? Non una scelta ma un ricatto. Ribelliamoci!”; Basta sindacati servi dei padroni!”, questi i cartelli che abbiamo attaccato ai portoni delle sedi di chi vorrebbe rinchiuderci dentro una gabbia di austerità e controllo sociale.
Con l’iniziative del 14 giugno abbiamo così voluto dare un ulteriore segnale del nostro coinvolgimento nel marzo francese. Nelle settimane precedenti al Circolo Anarchico Berneri abbiamo dato vita a diverse serate pubbliche, di analisi, discussione e socialità su questo tema. Lunedì 13 abbiamo organizzato una cena benefit il cui ricavato è andato alla cassa di resistenza creata dal movimento francese per supportare chi sciopera, chi è colpito dalla repressione e per garantire assistenza medica durante i cortei.
Il 14 giugno l’abbiamo urlato ad alta voce: Facciamo come in Francia, abbattiamo i confini, uniamo le lotte: alziamo la testa contro chi intende distruggere il nostro presente!
Come dicono gli studenti francesi: “Il mondo o niente”. È ora di riprendersi tutto!!
Comitato blocco sciopero sabotaggio