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Antifascismo in Svezia

Antifascismo in Svezia

All’indomani dello spoglio delle schede e della successiva raccolta dei dati per le elezioni politiche di settembre 2014, 5 mila persone scendono in piazza a Stoccolma per reagire immediatamente a quello che è il dato più shockante di questa tornata elettorale.

Sverige Demokraterna(traducibile con i democratici svedesi) si attesta al terzo posto come partito più votato in Svezia, con il 13% dei voti( e si noti bene che qui l’affluenza alle urne è stata del 87% quindi ben diversa da quella italiana), alle spalle dei socialdemocratici con il 31% e dei moderati del centro destra fermi a 22. L’aumento esponenziale dei voti per SverigeDemokraterna è in parte spiegato dalla brusca virata che buona parte dell’elettorato di centro destra ha compiuto in queste elezioni. Difatti i moderati hanno perso ben il 7% dei propri elettori. I democratici svedesi, sotto la guida dell’abile retore Jimmie Akesson hanno saputo cavalcare i malumori soprattutto degli abitanti delle zone rurali della Svezia verso le misure economiche adottate dal precedente governo di centro destra, e, come da tradizione fascista e xenofoba, hanno proposto come soluzione alla crisi del celebre welfare svedese una chiusura delle frontiere per tutti i richiedenti asilo e i rifugiati politici.

Accanto a questo successo elettorale della destra razzista istituzionale va ricordato che le elezioni hanno visto delle vere e proprio azioni di squadrismo da parte di appartenenti al “Movimento di Resistenza Svedese”, già celebri per aver attaccato la manifestazione pacifica di Karrtorp nel dicembre dello scorso anno. Un gruppo di 3 neo nazisti hanno assaltato una sede elettorale proprio nel quartiere di Karrtorp nel sud di Stoccolma, distribuendo volantini e bloccando per qualche minuto lo svolgimento delle procedure di voto. Appare quindi evidente che i movimenti dichiaratamente neonazisti, già pericolosamente attivi in questi anni, saranno sempre più attivi ora che hanno un partito a loro affine nel parlamento.

Per il momento pare scongiurata l’ipotesi di una partecipazione diretta di Sverigedemokraterna nel nuovo governo che il segretario del partito socialdemocratico Lofven avrà il compito di formare in questi giorni(si presuppone un governo di larghe intese con la partecipazione di qualche partito di centro destra al governo, tenendo all’opposizione il Vanster parti, partito di sinistra radicale, e appunto SD).

Il messaggio che queste elezioni svedesi rendono tuttavia evidente è che ancora una volta, nei momenti di crisi, l’estrema destra trova terreno facile con la sua dialettica populistica per diffondere idee xenofobe e razziste. Come recitava uno dei cartelli presenti alla manifestazione del giorno post-elezioni “Benvenuti nuovamente negli anni ‘30”.

N.B

Da giugno 2014 Sverigedemokraterna insieme al movimento euroscettico e razzista dell’UK Indipendence Party di Farage e i nostri grillini del movimento 5 stelle, compongono il gruppo “Europe for Freedom and Direct Democracy” al parlamento europeo. Quindi è da notare come i 5 stelle stiano apertamente collaborando con il gruppo politico europeo basato sull’euroscetticismo, sul populismo e su un acceso nazionalismo xenofobo(cosa che non sorprende se si ricordano i numerosi ammiccamenti tra i 5 stelle e casapound avvenuti nel corso dell’ultimo anno).

Sante

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