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Anonima sconosciuti

Anonima sconosciuti

 
shadow+brokerAccanto a gruppi di hacker che hanno raggiunto una discreta notorietà anche fuori della Rete, si pensi ad “Anonymous”, ci sono quelli che al momento sono ancora poco noti, come “The Shadow Brokers” (TSB).
L’immancabile Wikipedia ci dice che si tratta di un gruppo che si è fatto conoscere per la prima volta nell’estate del 2016, quando ha dichiarato di essere in possesso di materiali provenienti dalla famigerata NSA. Non si tratta di cose da poco bensì di “attrezzi” informatici di vario tipo che permettono la distruzione o il controllo di computer e di reti (1). A differenza di quanto accade ormai con le informazioni provenienti da “Wikileaks”, pubblicate sui media ufficiali, gli TSB hanno bandito un’asta, ovviamente in “BitCoin”, per aggiudicare al miglior offerente la password necessaria per aprire i file con i contenuti. Questo genere di proposta non deve aver avuto molto successo, visto che alla vigilia delle elezioni presidenziali statunitensi viene rilasciato un altro pacchetto (questa volta gratis) che contiene un elenco dei server violati dagli agenti della NSA e alcuni degli strumenti informatici usati in quelle occasioni. Il tutto con un messaggio riguardante la corruzione e le elezioni imminenti nel quale, tra le altre cose, si legge: “Se il votante n.1 ha 1 dollaro e il votante n.2 ne ha 1000, chi dei due ha più soldi? (…) Se il n.1 finanzia un politico con 1 dollaro e il n.2 con 1000 chi dei due votanti ha più potere politico? (…) Una testa un voto? (…) Nel mondo binario forse. Ma il mondo non è binario. (…) Il n.1 vuole che lo Stato spenda soldi per l’istruzione, il n.2 è un azionista di una fabbrica di armi. (…) Quale elettore ha più potere politico? (…) Le elezioni stanno arrivando! Il 60% degli Amerikansky non votano mai. Se va bene il prossimo governo sarà scelto dal 20%. Un grande potere. Un paese libero. (…) L’8 novembre invece di non votare perché non fermare il voto tutti insieme? (…) Forse hackerare le elezioni può essere una buona idea? (…) Forse le persone possono smettere di lavorare e protestare davanti ai seggi elettorali, bloccare il voto e distruggere le attrezzature?” (2) A causa del testo di accompagnamento in alcuni dei commenti comparsi in Rete e fuori hanno ipotizzato che gli TSB siano delle spie russe e in altri che il tutto sia una operazione “sporca” dei servizi segreti statunitensi.
Lo scorso mese di aprile gli TSB sono ricomparsi con un lungo messaggio, ancora dal sapore “politico” nel quale si fa anche riferimento all’attacco degli USA contro la Siria e si esprimono opinioni su alcune delle questioni sollevate dall’elezione del presidente. Il testo risponde direttamente anche ai sospetti avanzati: “Gli TSB non sono fan della Russia o di Putin ma ‘il nemico del mio nemico è mio amico’. (…) Pertanto Russia e Putin stanno diventando i migliori alleati finché i nemici comuni non vengono sconfitti (…) Alcuni ci considerano o potrebbero considerarci traditori. Non siamo d’accordo. Noi cerchiamo solo di mantenere il nostro giuramento di proteggere e difendere contro i nemici stranieri e interni. Vorremmo fare di più ma le rivoluzioni / guerre civili prendono soldi, tempo e persone e gli TSB ne hanno poco di ciascuno, poiché la nostra asta è stata apparentemente un fallimento.” (3) Gli TSB per “protesta” pubblicano alla fine del testo la password per aprire i file del materiale messo all’asta lo scorso anno.
Una settimana dopo ancora un nuovo messaggio con un link e una password (4) a materiale (oggi non più disponibile su quel sito) che, secondo alcuni, è quello più pericoloso mai pubblicato su Internet (4). Alcuni di quei programmi avrebbero già infettato centinaia di migliaia di computer (5).
Dietro la sigla TSB si potrebbe nascondere un ex agente che vuole trarre profitto dalle informazioni rubate dal suo datore di lavoro, un gruppo di hacker cinesi o una operazione sporca dei servizi USA. Come spesso accade in questi casi sostenere, senza prove ben fondate, una ipotesi piuttosto che l’altra significa solo aver tempo da perdere. Più produttive le riflessioni di carattere generale che storie del genere suggeriscono. Il recente episodio della violazione, alla vigilia del voto di ballottaggio, dei sistemi informatici di uno dei candidati alla presidenza della Repubblica francese fa chiaramente capire quanto l’uso degli strumenti informatici, che ci piaccia o meno, faccia oramai parte integrante degli strumenti della lotta politica. Gli stessi messaggi degli TSB citati mostrano un interesse, vero o falso che sia, per le questioni politiche. Per chi si oppone al capitalismo e allo Stato significa che non è più possibile ignorare questo genere di strumenti e quanto e come questi influiscano sulla lotta sociale.
Pepsy
Riferimenti
(1) https://en.wikipedia.org/wiki/The_Shadow_Brokers
(2) https://www.reddit.com/r/DarkNetMarkets/comments/5a9wnc/message_5_trick_or_treat/
(3) https://medium.com/@shadowbrokerss/dont-forget-your-base-867d304a94b1
(4) https://arstechnica.com/security/2017/04/nsa-leaking-shadow-brokers-just-dumped-its-most-damaging-release-yet/
(5) https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-05-04/seriously-beware-the-shadow-brokers


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