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Fascismo o identità bianca‭? (‬2° parte‭)

Fascismo o identità bianca‭? (‬2° parte‭)

become-ungovernable-bannerIntroduzione
Il seguente testo,‭ ‬apparso con firma PG a dicembre‭ ‬2016‭ ‬sul sito di CrimethInc,‭ ‬importante network anarchico americano,‭ ‬analizza l’identità politica di Donald Trump e della sua cricca.‭ ‬La tesi principale del testo è che la presidenza Trump non rientra nei canoni del fascismo storicamente inteso ma rappresenta l’affermazione dei valori della whiteness,‭ ‬l’identità bianca che attraversa una forte crisi dovuta all’evoluzione del sistema sociale della cui la whiteness stessa è stata garante:‭ ‬il sistema di dominio democratico e capitalista negli Stati Uniti d’America.‭ ‬Ne presentiamo la traduzione,‭ ‬a cura di Luca Phi e Lorcon,‭ ‬in quanto è un testo estremamente interessante che permette di muovere una critica da posizioni rivoluzionarie a quel filone di pensiero che relega tutte le politiche di destra nella macrocategoria del‭ “‬fascismo‭”‬,‭ ‬a-storicizzando questo termine e contemporaneamente,‭ ‬seppure spesso in buona fede,‭ ‬fornendo un paravento all’ideologia democratica intesa come combinazione tra stato di diritto e sistema economico basato sulla merce e l’accumulazione di capitale.‭ ‬Il termine whiteness è stato reso in italiano con‭ “‬identità bianca‭” ‬ma è un termine di difficile traduzione in quanto dentro di esso si annida un intero mondo:‭ ‬prendendo spunto dai temi dei cultural studies della seconda metà del ventesimo secolo ci si è cominciato a porre il quesito di come un’insieme di popolazioni,‭ ‬di origine e cultura eterogenee,‭ ‬siano arrivate ad autoidentificarsi come‭ “‬bianchi‭” ‬e di come questa autodefinizione sia legata alle condizioni materiali,‭ ‬di come,‭ ‬insomma,‭ ‬sia storicizzabile il concetto di identità bianca. (la prima parte dell’articolo la trovate qui: http://www.umanitanova.org/2017/03/26/fascismo-o-identita-bianca-1-parte/)

Il seguente testo,‭ ‬apparso con firma PG a dicembre‭ ‬2016‭ ‬sul sito di CrimethInc,‭ ‬importante network anarchico americano,‭ ‬analizza l’identità politica di Donald Trump e della sua cricca.‭ ‬La tesi principale del testo è che la presidenza Trump non rientra nei canoni del fascismo storicamente inteso ma rappresenta l’affermazione dei valori della whiteness,‭ ‬l’identità bianca che attraversa una forte crisi dovuta all’evoluzione del sistema sociale della cui la whiteness stessa è stata garante:‭ ‬il sistema di dominio democratico e capitalista negli Stati Uniti d’America.‭ ‬Ne presentiamo la traduzione,‭ ‬a cura di Luca Phi e Lorcon,‭ ‬in quanto è un testo estremamente interessante che permette di muovere una critica da posizioni rivoluzionarie a quel filone di pensiero che relega tutte le politiche di destra nella macrocategoria del‭ “‬fascismo‭”‬,‭ ‬a-storicizzando questo termine e contemporaneamente,‭ ‬seppure spesso in buona fede,‭ ‬fornendo un paravento all’ideologia democratica intesa come combinazione tra stato di diritto e sistema economico basato sulla merce e l’accumulazione di capitale.‭ ‬Il termine whiteness è stato reso in italiano con‭ “‬identità bianca‭” ‬ma è un termine di difficile traduzione in quanto dentro di esso si annida un intero mondo:‭ ‬prendendo spunto dai temi dei cultural studies della seconda metà del ventesimo secolo ci si è cominciato a porre il quesito di come un’insieme di popolazioni,‭ ‬di origine e cultura eterogenee,‭ ‬siano arrivate ad autoidentificarsi come‭ “‬bianchi‭” ‬e di come questa autodefinizione sia legata alle condizioni materiali,‭ ‬di come,‭ ‬insomma,‭ ‬sia storicizzabile il concetto di identità bianca.
Scenari globali differenti
Dobbiamo considerare la possibilità che la presidenza Trump si riveli né più né meno come una classica presidenza repubblicana.‭ ‬Non è mai un uomo solo che governa,‭ ‬semmai una burocrazia tentacolare.‭ ‬C’è più continuità che cambiamento nel cambio da un’amministrazione ad un’altra.‭ ‬Perfino in un colpo di stato volto a sostituire una democrazia con una dittatura c’è una sorprendente continuità istituzionale.‭ ‬Trump è una figura roboante,‭ ‬ma non può governare da solo.‭ ‬Anche se avesse l’intenzione di portare a compimento tutte le promesse elettorali,‭ ‬non può fare nulla che le istituzioni esistenti non siano progettate per fare e può fare ben poco senza il supporto del partito Repubblicano.‭
Naturalmente queste non devono essere viste come parole di conforto.‭ ‬Come ci rivelò il processo ad Adolf Eichmann,‭ ‬una burocrazia è una cosa totalmente mostruosa,‭ ‬che allo stesso tempo può emettere documenti d’identità o caricare intere popolazioni su carri bestiame,‭ ‬praticare l’eutanasia o utilizzare le camere a gas.‭ ‬Per aprire un varco nella politica d’urto che caratterizza questo periodo,‭ ‬vale la pena far notare che gli Stati Uniti hanno già costruito un muro sul confine messicano e che per gli immigrati musulmani senza soldi entrare nel paese è già estremamente difficoltoso.‭ 
‬Nella sua prima settimana da presidente eletto,‭ ‬Donald Trump ha già iniziato a fare marcia indietro su certe promesse chiave della sua campagna elettorale,‭ ‬nel passaggio dall’essere vincitore delle elezioni alla necessità di dover formare un governo.‭ ‬Sta vivendo lo stesso processo nel quale sarebbero passati Hillary Clinton,‭ ‬Bernie Sanders o Jill Stein se avessero vinto loro.‭ ‬La mia tesi semplicemente è che,‭ ‬per prepararci alla presidenza Trump,‭ ‬dovremmo distinguere tra gli orrori vistosi della campagna elettorale di uno showman misogino e razzista e gli orrori silenziosi di uno stato chiamato a prendere decisioni politiche.‭
Quindi prevedere i risultati della presidenza Trump basandosi sui proclami elettorali è un affare rischioso,‭ ‬ma d’altro canto le elezioni sono uno dei pochi momenti nei quali lo stato ci mostra un’anteprima dell’evoluzione delle proprie strategie e negli USA il tempo che intercorre tra la vittoria alle elezioni e l’insediamento è particolarmente lungo.‭ ‬Per questo se c’è anche solo una possibilità che la speculazione su queste promesse elettorali può aiutarci ad arrivare maggiormente preparati,‭ ‬vale la pena tentare.‭
‬Avendo già trattato il tema del suprematismo bianco,‭ ‬vorrei affrontare le seguenti questioni:‭ ‬democrazia,‭ ‬geopolitica,‭ ‬sfruttamento economico ed ecocidio.‭
 ‬Direi che,‭ ‬negli ultimi dieci anni,‭ ‬molti dei più importanti movimenti sociali sono stati cooptati o sconfitti con mezzi democratici e questa cosa non verrà meno neanche in un mondo dove gli Stati Uniti saranno governati da Trump.‭
È comprensibile il motivo per cui molta gente vorrebbe rivendicare la parola‭ “‬democrazia‭”‬,‭ ‬nonostante tutte le inesattezze storiche o le amnesie che questa pretesa comporta‭ (‬specialmente quando si parla di‭ “‬recuperarla‭”‬,‭ ‬come se la democrazia fosse sempre stata qualcosa di differente rispetto a ciò che è oggi‭)‬.‭ ‬Il potere al popolo può essere un concetto allettante,‭ ‬soprattutto se non si spacchetta il significato di ognuna delle due parole‭ – ‬potere e popolo‭ – ‬e,‭ ‬in generale,‭ ‬è sempre più facile comunicare con le persone utilizzando un linguaggio mainstream.‭ ‬Per la maggior parte della gente,‭ ‬democrazia è semplicemente sinonimo di libertà.‭ 
‬Le critiche alla democrazia vengono espresse con sempre maggiore frequenza,‭ ‬mentre le tattiche comunicative populiste dei movimenti democratici di base hanno fallito più e più volte.‭ ‬Degli enormi movimenti orizzontali sono stati reistituzionalizzati in Grecia,‭ ‬Spagna,‭ ‬Egitto ed altrove,‭ ‬mentre politici progressisti,‭ ‬o più semplicemente intelligenti,‭ ‬hanno reindirizzato alle urne le richieste di cambiamento e di un miglioramento della democrazia.‭ ‬Le chiamate alla democrazia funzionano come una leva o come una catena di montaggio lungo la quale i movimenti orizzontali extraparlamentari possono essere raggruppati e rispediti indietro nella fornace della democrazia rappresentativa ed istituzionale.‭ 
‬Non si tratta di un fenomeno prettamente di sinistra.‭ ‬I destrorsi di Italia e Regno Unito hanno utilizzato il referendum popolare,‭ ‬uno strumento perfino più democratico del voto,‭ ‬per imporre le loro agende.‭ ‬Negli Stati Uniti,‭ ‬in un certo numero di stati,‭ ‬gli ultra conservatori hanno usato il referendum per discriminare le persone queer e transessuali o per limitare l’accesso alla pratica dell’aborto.‭ ‬Nei fatti,‭ ‬il movimento del Tea Party,‭ ‬i cui resti Trump ha mobilitato per la corsa verso il potere,‭ ‬era in un certo qual modo un movimento democratico di protesta che faceva appello ai valori fondanti del governo degli Stati Uniti innalzando grida contro la corruzione della classe politica.‭
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La natura anfibia del concetto di democrazia ed il fatto che sia l’estrema destra sia l’estrema sinistra la reclamino a gran voce dovrebbe essere motivo di preoccupazione.‭ ‬Probabilmente è questa la ragione per la quale si prova a dipingere la candidatura di Trump come un fenomeno fascista.‭ 
‬In un contesto di transizione da un presidente nero ad uno apertamente razzista,‭ ‬sembra pertinente chiedersi come mai la gente è ancora innamorata di un sistema di governo che sorse in una società basata sulla schiavitù.‭ ‬Questo spiegherebbe come mai la destra ami così tanto la democrazia,‭ ‬ma che dire delle persone che dicono di opporsi al capitalismo,‭ ‬al suprematismo bianco e all’ecocidio‭?
‬Nel futuro immediato le istanze per la democrazia continueranno a far nascere,‭ ‬motivare e quindi istituzionalizzare i movimenti sociali.‭ ‬Ma lo shock causato alle figure istituzionali dalla vittoria a sorpresa di Trump apre una finestra su di un futuro alternativo.‭ ‬Solo perché la democrazia è l’attuale strategia dominante per mantenere il potere e tenere sedato il popolo,‭ ‬questo non vuol dire che sarà sempre così.‭ 
‬Quando l’insicurezza degli investitori ha causato il crollo dei mercati all’indomani della vittoria di Trump,‭ ‬diversi mezzi di comunicazione occidentali hanno rimarcato,‭ ‬senza condiscendenza e senza dare giudizi,‭ ‬la dichiarazione dell’agenzia di stampa statale cinese Xinhua:‭ ‬la vittoria di Trump ci mostrava come la democrazia era rotta.‭ ‬Durante la campagna elettorale,‭ ‬più di un giornale di media importanza negli States ha evidenziato l’assurdità di una parte del sistema elettorale,‭ ‬suggerendo che una tecnocrazia sarebbe stata più razionale.‭ ‬Così,‭ ‬visto che gran parte delle nostre vite sono già organizzate da istituzioni tecnocratiche,‭ ‬perché non sbarazzarsi dello spettacolo di un manipolo di politici che non è qualificato a fare assolutamente nulla‭?

 ‬Parallelamente a questo scetticismo crescente,‭ ‬gli investitori di tutto il mondo hanno sicuramente notato come lo stato cinese centralizzato ha superato la crisi e prevenuto lo scoppio della gigantesca bolla immobiliare molto meglio di come abbiano fatto gli stato occidentali democratici.‭ ‬Per ora,‭ ‬con Trump che ha abbandonato le sue posizioni più estremiste e con gli investitori che hanno iniziato regolarsi,‭ ‬parrebbe che si sia placato il chiacchiericcio ardito sulla svolta autoritaria,‭ ‬ma rimane comunque un possibile scenario per il futuro.‭ ‬Fino a che gli investitori riusciranno a fare soldi nel sistema attuale,‭ ‬rifiuteranno cambiamenti estremi,‭ ‬ma se il modello americano di democrazia liberale non riuscirà a rendere il mondo più sicuro per il capitalismo durante le prossime crisi,‭ ‬gli appelli alla democrazia diverranno anacronistici e pure controproducenti.
Questo ci porta alla questione della geopolitica,‭ ‬dove la presidenza Trump sta già portando i suoi frutti.‭ ‬È improbabile che Trump riesca ad abolire il NAFTA‭; ‬per farlo avrebbe bisogno della cooperazione di tutto il partito repubblicano che,‭ ‬nel complesso,‭ ‬è saldamente‭ ‬e fondamentalmente‭ ‬neoliberista come qualsiasi altro partito al mondo che abbia più del‭ ‬10%‭ ‬dei consensi.‭ ‬Pare anche che il TTIP con l’avvento della presidenza Trump sia già morto,‭ ‬ma vi sono buone probabilità che si rimangi le promesse elettorali e resusciti una zona di libero scambio nel Pacifico prima che la Cina monopolizzi la regione con il suo accordo,‭ ‬il RCEP.‭ ‬Ai protezionisti non restano che un paio di misure simboliche da mettere in atto prima di rischiare di distruggere le economie di cui dispongono.‭ ‬Più larga è un’economia,‭ ‬più essa è integrata a livello globale,‭ ‬tanto più in un sistema capitalista.‭ ‬Se Trump tenterà una guerra commerciale con la Cina rovinerà l’economia statunitense.‭ ‬L’unica soluzione praticabile nell’attuale sistema è la velocizzazione di questa corsa al successo,‭ ‬riducendo le barriere commerciali‭ (‬come le protezioni ambientali‭)‬,‭ ‬tagliando i costi del lavoro ed aumentando la produzione.‭ ‬Oggigiorno è molto più realistico proporre l’abolizione del sistema e delle economie basate sulla valuta che parlare di riformare o limitare il capitalismo.‭ ‬Pertanto Trump non ha molte opzioni.‭ ‬O seguirà questo programma o distruggerà l’economia degli Stati Uniti mandando la disoccupazione alle stelle,‭ ‬se per pura ostinazione continuerà a voler rompere con l’establishment politico.‭ ‬Prevediamo che sarà un altro presidente amico del libero scambio che al massimo implementerà un sistema di incentivi per aumentare leggermente la produttività nazionale.‭
Se Trump riuscirà a mantenere la sua promessa razzista e ad espellere un numero perfino maggiore di immigrati latini rispetto al passato‭ (‬questa è una grande sfida,‭ ‬perché Obama è stato il maggior deportatore di immigrati,‭ ‬frantumando ogni record precedente e rimandando‭ ‬due milioni‭ ‬e mezzo‭ ‬di persone nei loro paesi,‭ ‬cifre nove volte superiori rispetto alle stesse di vent’anni fa‭)‬,‭ ‬questo causerà un enorme innalzamento delle difficoltà economiche nei paesi nei quali le persone farebbero ritorno.‭
L’approccio di Trump con Russia e Cina merita un esame scrupoloso.‭ ‬In uno dei pochi punti dove fino ad ora ha dimostrato coerenza,‭ ‬ha prefigurato un disgelo nelle relazioni con il Cremlino.‭ ‬Nei confronti della Cina ha usato un linguaggio bullesco nel descrivere i suoi piani per affrontare quello che è il principale concorrente economico degli Stati Uniti,‭ ‬tacciandoli di essere dei manipolatori di valuta‭; ‬ma ha anche avuto un atteggiamento incostante nel supportare gli alleati chiave nella regione,‭ ‬suggerendo che Giappone e Corea del Sud debbano cavarsela da soli.‭ ‬Il suo sostegno spuntato a Taiwan è probabilmente un riflesso della sua totale ignoranza della natura delle relazioni diplomatiche con questo paese.‭ ‬Trump è un isolazionista duro e puro,‭ ‬quindi è difficile predire la sua politica estera,‭ ‬ma la macchina militare americana abbisogna di proiettare più forze nel mar cinese del sud e di farlo nella maniera più efficace possibile,‭ ‬per contrastare l’espansione dello stato cinese,‭ ‬dato che quella è una zona di primaria importanza per la nuova economia più grande del mondo.‭ ‬Se non ci fosse un impegno totale verso questa priorità,‭ ‬che una presidenza Clinton avrebbe ereditato senza dubbio,‭ ‬non sarà possibile evitare il cambiamento degli equilibri di potere nella regione.
Possiamo considerare un dato acquisito il fatto che due paesi non possono terminare le reciproche ostilità fino a che i loro interessi geopolitici confliggono.‭ ‬Al massimo potrebbe migliorare la comunicazione tra le diplomazie.‭ ‬Gli Stati Uniti e la Russia son o impegnate in un aspro conflitto per la supremazia regionale sin da quando l’Unione Europea e la NATO sono cresciute fino al punto da poter attirare nazioni come l’Ucraina e la Georgia,‭ ‬che la Russia naturalmente conta di tenere entro la propria orbita‭ (‬nel caso della Georgia stabilendo relazioni politico-economiche più strette con Washington piuttosto che unendosi con organizzazioni territoriali occidentali‭)‬.‭ ‬L’unico modo per porre fine al conflitto sarebbe che Mosca o Washington decidano di non perseguire più strategie di dominio nell’Europa orientale ed in Medio Oriente.‭ ‬Mosca‭ ‬però‭ ‬attualmente gode di una posizione di forza,‭ ‬quindi non avrebbe motivo di farlo.
Dalla fine della guerra fredda,‭ ‬nessun governo al mondo è stato obbligato ad allinearsi con una delle due superpotenze.‭ ‬Possono fare come l’Egitto,‭ ‬che corteggia sia‭ ‬la‭ ‬Russia‭ ‬sia‭ ‬gli‭ ‬Stati Uniti ricevendo in cambio enormi quantità di finanziamenti militari e,‭ ‬dato che è meno dipendente da un singolo potere,‭ ‬gode di una certa autonomia per perseguire i suoi interessi regionali.‭ ‬La Turchia ci fornisce un ottimo esempio di come uno stato una volta considerato un alleato succube possa ora stringere alleanze e ridisegnare la mappa regionale,‭ ‬destabilizzando la situazione e contrastando le pretese degli Stati Uniti di essere l’unico architetto globale.‭ ‬In questa competizione la Russia e‭ (‬in un’altra parte del mondo‭) ‬la Cina hanno un vantaggio enorme,‭ ‬perché a questo punto non hanno bisogno di essere più forti degli Stati Uniti,‭ ‬ma devono semplicemente continuare a crescere e ad estendere la propria influenza,‭ ‬in quanto per gli States mantenere il controllo della situazione rappresenta un’attività esponenzialmente più dispendiosa.‭
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Se il piano di Trump per la Siria può fornire indicazioni,‭ ‬parrebbe intenzionato a ridurre le pretese statunitensi in Medio Oriente,‭ ‬permettendo ad Assad di rimanere in sella e concentrandosi sul meno ambizioso obiettivo di sradicare l’ISIS.‭ ‬Un simile approccio in Asia vorrebbe dire garantire l’integrità territoriale di Giappone e Corea del Sud ma senza cercare di controllare l’espansionismo cinese né sostenere apertamente quelle zone di esclusiva economica che favoriscono gli alleati occidentali.‭ ‬In altre parole,‭ ‬Trump potrebbe avere l’intelligenza‭ (‬secondo una prospettiva sciovinista‭) ‬di rallentare le strategie da guerra fredda sempre più costose ed inefficaci volte al predominio mondiale da ottenersi militarmente e decantate come fossero vangelo sia dai repubblicani‭ ‬sia dai democratici.‭ ‬Hillary Clinton compresa.‭
Il pensiero che un magnate immobiliare turpe ed immaturo abbia accesso all’arsenale nucleare è terrificante,‭ ‬ma una presidenza Clinton che avrebbe visto gli Stati Uniti provare a mantenere il loro dominio militare in un mondo che ha reso certe pretese sempre meno possibili avrebbe avuto molte più possibilità di scatenare una guerra nucleare.‭ ‬Non dovrebbe essere una sorpresa che in una società folle,‭ ‬una persona sana di mente può causare il danno maggiore.‭
Non abbiamo ragione di credere che Trump farà il pistolero o che l’establishment repubblicano riuscirà ad imbrigliare il proprio candidato e a garantire la continuità della politica estera americana.‭ ‬Dovremmo perlomeno considerare tutte le possibili implicazioni delle proposte di Trump,‭ ‬ma se continuerà a reclutare militanti neocon all’interno della sua amministrazione,‭ ‬la sua presidenza finirà per assomigliare a quella di George W.‭ ‬Bush in materia di politica estera,‭ ‬finendo per imbarcarsi in iniziative malconsigliate per espandere il dominio a stelle e strisce che nella realtà si tradurrebbero in una crescente instabilità.‭ ‬La sua scelta definitiva del segretario di stato potrebbe darci qualche indicazione inerente al sentiero che deciderà di percorrere,‭ ‬o potrebbe continuare a rompere gli schemi.‭ ‬È persino probabile che un gabinetto Trump possa essere meno stabile di quanto normalmente siano stati quelli dei suoi predecessori.‭
È importante affrontare per bene la tematica dello sfruttamento economico,‭ ‬proprio perché non c’è niente di sorprendente da dire a riguardo.‭ ‬Al di la della retorica protezionista di Trump,‭ ‬nessuno dei due candidati è mai stato intenzionato a mettere un freno alla roulette dell’ipersfruttamento e del precariato alla quale è sottoposta la maggior parte della popolazione mondiale.‭ ‬Nessuno al di fuori del circuito politico è stato in grado di fornire con efficacia una critica di questo stato di cose.‭ ‬Fino a che non affronteremo la cosa,‭ ‬una processione nauseante di Tsipras e Trump guiderà alla vittoria l’insicurezza economica,‭ ‬non cambiando nulla nei fatti.
L’ecocidio con Trump procederà più velocemente di quanto avrebbe fatto con Hillary Clinton,‭ ‬anche se mi viene difficile scorgere l’importanza di settare il conto alla rovescia dell’orologio che segna la fine del mondo sul‭ ‬10‭ ‬invece che sul‭ ‬9.‭ ‬Possiamo tranquillamente considerare morti alla nascita tutta una serie di accordi internazionali sui cambiamenti climatici,‭ ‬il che è anche una buona cosa,‭ ‬considerando che sono stati una barzelletta sin dal momento del loro concepimento.‭ ‬Per dirla in termini crudi:‭ ‬quando il problema è la riduzione dei gas serra in atmosfera‭ (‬lasciando da parte le questioni altrettanto importanti riguardanti la preservazione di quanto più spazio selvaggio possibile in modo da creare delle zone cuscinetto‭) ‬l’attenzione del mondo viene orientata verso gli sforzi per aumentare i gas serra in atmosfera in maniera più lenta.‭ ‬Come facciano delle persone dotate di intelligenza a dedicarsi ad una tale farsa non è dato sapere,‭ ‬anche se gli amministratori delegati delle ONG ambientaliste in tutto questo hanno guadagnato dei soldi facili.‭ ‬Nessuna istituzione in nessuna parte del mondo ha dimostrato la capacità di iniziare anche solo a fare il primo passo per fermare il cambiamento climatico e l’estinzione di massa e,‭ ‬con la vittoria repubblicana nel paese più responsabile del disastro ambientale,‭ ‬ora nemmeno fingeranno più di provarci.‭ ‬Ma ora la farsa è finita e la scelta è chiara:‭ ‬i governi e il capitalismo contro il pianeta e gli esseri viventi.‭
Perchè la sinistra ha la sua parte di colpa
I sostenitori di sinistra di Bernie Sanders erano furiosi:‭ ‬Clinton ha manipolato la corsa per la candidatura democratica solo per partecipare in maniera goffa alle elezioni,‭ ‬quando i sondaggi erano concordi nel mostrare come Sanders avrebbe avuto maggiori‭ ‬possibilità di sconfiggere Trump.‭ ‬Tuttavia dovrebbero essere felici del fatto che il loro idolo non sarà presidente,‭ ‬dato che sarebbe stato una delusione ancora più cocente di quanto non sia stato Obama.‭ ‬Attualmente non ci sono compromessi che il capitalismo sia in grado di mettere in atto per migliorare le sorti dei lavoratori poveri.‭ ‬SYRIZA si è scontrata con questa dura realtà in Grecia e se è vero che per gli Stati Uniti è più semplice esigere crediti rispetto al piccolo paese mediterraneo,‭ ‬a lungo termine la situazione si rivelerà la stessa.‭ ‬Senza dubbio delle politiche specifiche possono apportare piccoli ma significativi miglioramenti nelle vite degli individui,‭ ‬ma il grosso del problema rimarrà lo stesso o peggiorerà,‭ ‬a prescindere da chi sia il presidente.
La validità del giudizio è stata riconosciuta in tutto il mondo.‭ ‬Dopo che i governi progressisti in Spagna e Grecia sono divenuti gli esecutori dei principali programmi di austerità,‭ ‬le prospettive dei partiti di estrema sinistra si sono rivelate un flop.‭ ‬Molti di questi partiti si sono connessi con i movimenti sociali recenti,‭ ‬come Podemos in Spagna‭; ‬avevano previsto di incassare dividendi enormi ed improvvisamente il sogno è finito.‭ ‬Negli Stati Uniti i poveri e le persone di colore sono state così deluse dai risultati del programma vagamente progressista dell’agenda politica di Obama che in gran numero hanno disertato le urne e non hanno difeso la continuità di quel programma.‭ ‬La bassa affluenza di votanti tra quelle fasce demografiche è costata l’elezione alla Clinton.
La responsabilità dell’elezione di Trump sta nel populismo razzista della destra tanto quanto nelle false promesse della sinistra.‭ ‬La sinistra è moribonda,‭ ‬il mondo dell’organizzazione dei lavoratori è moribondo,‭ ‬i singoli politici e le identità politiche sono semplici appendici dei partiti neoliberali ricoperti di una patina progressista.‭ ‬La sinistra non può fare nulla per arginare in modo significativo le scorribande del capitalismo,‭ ‬per migliorare le condizioni di vita di immigranti e persone di colore o fermare la normalizzazione delle politiche di destra.‭
Storicamente,‭ ‬il termine sinistra si riferisce all’ala sinistra del‭ ‬parlamento durante la rivoluzione francese,‭ ‬dove erano seduti i delegati populisti e i borghesi antimonarchici.‭ ‬Da quel giorno destra e sinistra sono considerate entrambe forze governative.‭ ‬Non lasciano spazio ad un movimento sinceramente antiautoritario che creda nell’autorganizzazione della società piuttosto che nella conquista del potere centrale.‭ ‬Se ancora esiste una sinistra extraparlamentare è da considerarsi solamente un complemento che opera ai margini dei partiti politici,‭ ‬utile eventualmente per reinstradare i movimenti dal basso all’interno delle stanze governative.
È vero che i termini cambiano di significato nel tempo,‭ ‬ma vi sono un sacco di ragioni per credere che la sinistra giochi ancora esattamente questo ruolo,‭ ‬nonostante le tentazioni orizzontalistiche dei suoi partigiani più radicali.‭ ‬Questo non significa affatto che sia l’unico ruolo delle persone che partecipano alle politiche radicali di sinistra.‭ ‬Anzi,‭ ‬direi che è un elemento chiave che li trattiene in quell’alveo.‭ ‬Un’analisi critica della sinistra,‭ ‬che riconosca l’importanza dei tempi di recupero nel processo del controllo sociale,‭ ‬è necessaria se vogliamo dare un senso alle mancate opportunità,‭ ‬alle vittorie estemporanee,‭ ‬ai crolli demoralizzanti e alla perdita di slancio degli ultimi anni‭ – ‬sconfitte che appartengono a noi tutti.‭ ‬Di fronte all’attacco di una destra aggressiva,‭ ‬le nuove idee valgono di più delle solite sconfitte.‭ ‬Il tempo del pragmatismo è passato.‭ ‬Nei vasti campi dei movimenti anti austerità,‭ ‬ambientalisti,‭ ‬no borders e contro la violenza poliziesca,‭ ‬i pragmatici hanno poco o nulla da dire,‭ ‬a causa dei loro tentativi di trovarsi a metà strada con le istituzioni o di cercare il cambiamento all’interno delle strutture di potere esistenti.
Trascendendo dalla semantica,‭ ‬uno dei motivi per rigettare la sinistra è proprio la necessità urgente di una rottura totale con le strutture di potere esistenti.‭ ‬Dobbiamo capire che le aziende,‭ ‬i governi e le istituzioni che sono responsabili di sorveglianza,‭ ‬cambiamenti climatici,‭ ‬guerre,‭ ‬frontiere,‭ ‬schiavitù del salario,‭ ‬debiti,‭ ‬sfratti e così via sono nemici del pianeta e di chi lo abita.‭ ‬Se il patto col diavolo è una scommessa rischiosa,‭ ‬il patto con le istituzioni che detengono il potere è una tragica perdita di tempo.‭ ‬In un mondo dove i ricchi e i potenti pisciano sistematicamente sulle nostre teste dicendoci che sta piovendo,‭ ‬abbiamo un disperato bisogno di formarci una coscienza antagonista.‭ ‬Ancor più che di una coscienza di classe abbiamo bisogno di una coscienza di esseri viventi‭ – ‬visto che il proletariato,‭ ‬figlio bastardo del capitalismo,‭ ‬tende a riprodurre i valori da cui ha tratto le proprie origini.‭
La storia del ventesimo secolo ci insegna che la classe è soprattutto un meccanismo unificante piuttosto che il motore di una dialettica rivoluzionaria.‭ ‬Basando l’identità stessa dello sfruttamento sulla produzione industriale,‭ ‬sull’occupazione,‭ ‬sulla crescita economica e sull’integrazione all’interno dell’occidente civilizzato,‭ ‬la politica di classe ha fornito un denominatore comune tra lavoratori e governanti,‭ ‬utilizzato da capitalisti e statisti illuminati per smantellare la ribellione anticapitalista attraverso i sindacati,‭ ‬una complessificazione delle strutture di proprietà e di gestione anche attraverso l’identità e i doveri dei cittadini.‭ ‬La crisi ecologica,‭ ‬l’eredità continua di colonialismo e schiavismo e gli estremi dell’alienazione prodotti dalle tecnologie social convergono per segnalare che il problema dello sfruttamento non può essere affrontato semplicemente cambiando i nostri rapporti con i mezzi di produzione,‭ ‬dato che il problema nasce dalla logica stessa della produzione.‭ 
‬Nella prima parte dell’articolo ho sostenuto che il solo fatto di essere di pelle bianca crea identificazione con la democrazia,‭ ‬con la civilizzazione occidentale,‭ ‬con il progetto di colonizzazione e dominio‭ ‬– ed è questo che dobbiamo rigettare.‭ ‬Così come il suprematismo bianco non si può riformare ma solo rompere definitivamente con esso,‭ ‬allo stesso modo una rottura con la sinistra creerebbe una distanza di sicurezza dalla fedeltà alle istituzioni esistenti che più volte hanno sconfitto le nostre lotte.‭
È nel momento in cui i movimenti sociali radicali e autorganizzati sono a corto di idee sul futuro che le formulazioni di sinistra dapprima respinte riemergono per indirizzare le forze verso un ennesimo fallimentare tentativo riformista.‭ ‬D’altro canto è quando i movimenti riescono a conquistare le strade e ad ottenere qualche vittoria prima inimmaginabile che i tentativi riformisti accusano una battuta d’arresto.‭ ‬Questi momenti di stasi,‭ ‬di incertezza strategica,‭ ‬sono di vitale importanza per i movimenti anticapitalisti:‭ ‬quando scopriamo che occupare fabbriche e case,‭ ‬creare assemblee in ogni quartiere e bruciare stazioni di polizia e banche in ogni città non è sufficiente per rimettere il potere nelle nostre mani,‭ ‬è questo il momento in cui possiamo riscoprire collettivamente cosa la rivoluzione davvero richieda.‭
In realtà noi saremmo in grado di organizzare le nostre vite libere da ogni autorità coercitiva,‭ ‬ma dobbiamo avere la pazienza e la perseveranza per trasformare i nostri modelli rudimentali di autorganizzazione in reti complesse all’interno delle quali tutte le necessità della vita quotidiana possano essere soddisfatte.‭ ‬Dovremo difendere continuamente queste iniziative dai tentativi di repressione o cooptazione.‭ 
‬La stagnazione che seguirà le nostre prime vittorie potrebbe essere il momento in cui emergeranno dei movimenti realmente rivoluzionari,‭ ‬ma fino ad ora quel momento è diventato un punto di svolta nel quale la gente rinuncia all’autorganizzazione,‭ ‬rimane con le mani in mano e consegna le proprie speranze al partito politico progressista del momento.‭ ‬Quando‭ ‬poi‭ ‬questi partiti non portano a termine il compito,‭ ‬la destra dilaga.‭ 
‬Sia in Spagna che in Grecia un gran numero di persone che avevano rifiutato la politica di partito,‭ ‬ma che ancora si consideravano parte della sinistra,‭ ‬sono stati sedotti da SYRIZA,‭ ‬Podemos e da politici come Ada Colau.‭ ‬Questo tendeva ad avvenire quanto non si avevano più prospettive,‭ ‬quando le precedenti esplosioni di resistenza sociale ancora non erano riuscite a rovesciare le strutture di potere oppressive.‭ ‬In Argentina,‭ ‬Brasile e Bolivia i governi progressisti hanno assorbito ed istituzionalizzato quelli che sono stati dei movimenti sociali incredibilmente attivi,‭ ‬combattivi e fecondi,‭ ‬aprendo la strada ad un raddoppio delle politiche neoliberiste e a progetti di sviluppo capitalista.
Negli Stati Uniti,‭ ‬dove l’affluenza alle urne è più bassa,‭ ‬la fedeltà al partito non così spiccata e la sinistra è rappresentata più dalle ONG che da qualsiasi partito,‭ ‬le dinamiche sono state differenti.‭ ‬Sotto una presidenza conservatrice,‭ ‬la sinistra diffusa si concentra su singoli progetti di riduzione dei danni,‭ ‬come tentare di diminuire il numero di immigrati morti su un confine disegnato appositamente per uccidere.‭ ‬Con l’avvicinarsi delle elezioni,‭ ‬le ONG e i democratici presenti in queste associazioni rivedono rapidamente gli ordini del giorno per mobilitare gli attivisti nella campagna presidenziale per la vittoria democratica che‭ – ‬dopo anni di presidenza repubblicana‭ – ‬assume le fattezze del male necessario.‭ ‬Sotto una presidenza centrista‭ (‬democratica,‭ ‬per esempio‭)‬,‭ ‬i conflitti tra gli elementi autorganizzati‭ (‬dagli anarchici ai non affiliati‭) ‬e i detentori del potere‭ (‬le ONG,‭ ‬il partito e degli autonominatisi leader locali‭) ‬risalgono in superficie quando i primi provano ad affrontare i problemi usando metodi di democrazia diretta,‭ ‬mentre i secondi consigliano pazienza,‭ ‬impongono modelli di protesta meramente simbolici e usano media e polizia per dividere i loro oppositori,‭ ‬separando una massa di elettori silenziosa ma legittima dagli‭ “‬agitatori esterni‭”‬.
Questo modello ha più punti in comune con le macchine partitiche del diciannovesimo secolo che con i raffinati metodi di recupero della socialdemocrazia che si stanno affinando in Europa,‭ ‬ma si rivela comunque molto efficace e continuerà ad esserlo fino a che le persone non avranno i mezzi per distinguere dei sinceri ribelli dagli attivisti professionisti e dagli operatori di partito che abitano a sinistra.‭ ‬La situazione nordamericana ci mostra come un fermo rifiuto delle politiche di partito non sia sufficiente.‭ ‬I giocatori più attivi nella pacificazione dei conflitti sociali vicini all’ebollizione appartengono alla sinistra extraparlamentare e non hanno intenzione di unirsi in partito come hanno fatto Podemos,‭ ‬SYRIZA e il MAS boliviano.‭ ‬È sufficiente che impediscano assalti al partito Democratico e ai suoi sforzi riformatori per far si che i movimenti sociali non riescano a creare l’autonomia di cui avrebbero bisogno e,‭ ‬grazie alla pioggia di soldi e alla continua definizione del paesaggio del conflitto da parte del complesso industriale facente riferimento al no-profit,‭ ‬gruppi di due o tre organizzazioni espulse dal partito Democratico o da qualche grossa ONG possono diventare i portavoce involontari della strategia di pacificazione.‭ 
‬Sinistra e destra sono come le due mani dello Stato,‭ ‬ma non sono affatto uguali.‭ ‬In spagnolo,‭ ‬tener mano izquierda significa essere sottile,‭ ‬astuto,‭ ‬evitare conflitti diretti.‭ ‬Da un punto di vista statalista,‭ ‬lo scopo della sinistra è quello di cooptare ed istituzionalizzare movimenti popolari ribelli.‭ ‬Questo è il motivo per cui la destra può permettersi di stipulare patti segreti con l’Iran,‭ ‬flirtare con la Russia o svelare le identità delle spie governative senza grosse conseguenze,‭ ‬mentre la sinistra viene continuamente scrutinata per scovare segni di tradimento.‭ ‬La lealtà della sinistra è sempre messa in discussione,‭ ‬per provarla bisogna che la sinistra stessa porti più prigionieri possibile al tavolo delle trattative.‭ ‬Negli Stati Uniti l’estrema destra è responsabile di più omicidi domestici che tutta la sinistra ed i jihadisti messi insieme,‭ ‬ma non sono trattati come terroristi.‭ ‬Invece,‭ ‬i media e la polizia ce li mostrerà come degli estremisti che sono stati spazzati via,‭ ‬evitando di parlarne in maniera sistematica.‭ ‬Chi invece tenta di ribellarsi contro l’ordine costituito o critica i pilastri del potere statale viene trattato da terrorista e sbattuto in carcere per decenni anche se‭ – ‬come nel caso di Marius Mason‭ – ‬non si è mai fatto male a nessuno.‭
La sinistra esiste per imbrigliare la rabbia degli oppressi.‭ ‬Quando nella rivoluzione francese si andò troppo oltre,‭ ‬le teste rotolarono e i Giacobini,‭ ‬che hanno provato a guidare la rabbia popolare piuttosto che sopprimerla,‭ ‬sono stati ghigliottinati per i loro eccessi.‭ ‬Chi detiene il potere è fin troppo consapevole di quanto sia pericoloso promettere giustizia alla plebe.‭ ‬Il movimento sindacale fece un vero e proprio miracolo stendendo un trattato di pace tra capitale e lavoro‭ – ‬molte delle prime leggi che legalizzarono il sindacato menzionavano specificatamente il bisogno di uno strumento che potesse permettere la risoluzione pacifica dei conflitti sul lavoro.‭ ‬Questo trattato di pace è divenuto obsoleto e presto i poteri dominanti ne vorranno redigere uno nuovo.‭
Negli States la disgregazione e la distruzione delle comunità nere attraverso politiche federali di sviluppo urbano e la cosiddetta guerra al crimine hanno creato un nuovo trattato di pace per le relazioni razziali,‭ ‬tenuto insieme da tolleranza e cecità da parte dei bianchi‭ (‬basato sulla convinzione che se chiudo gli occhi il razzismo sparirà‭) ‬e dall’altra parte dall’ascesa di una sparuta minoranza di neri che ha raggiunto posizioni di vertice nel governo‭ (‬mentre in precedenza erano esclusi dalle scelte governative ma avevano raggiunto un buon grado di autonomia economica in molte città‭)‬.‭ ‬Questo trattato di pace sta iniziando a cadere a pezzi e,‭ ‬grazie ad un lungo periodo di daltonismo liberal,‭ ‬la continuità storica è stata spezzata ed oggi solo alcuni radicali riescono a vedere il filo rosso che vede la schiavitù come modello su cui il sistema attuale è basato‭ (‬le persone di centro solitamente rispondono:‭ ‬cosa‭? ‬Stai ancora parlando di questo‭?)‬.‭
Le figure chiave del partito democratico,‭ ‬che sta subendo un rimpasto interno,‭ ‬stanno elaborando il lutto della sconfitta elettorale,‭ ‬traendone una lezione:‭ ‬si sono allontanati troppo dalla sinistra ed ora devono concentrarsi per fare di nuovo presa sulla‭ “‬classe lavoratrice‭”‬,‭ ‬che è un vergognoso eufemismo per indicare i bianchi che non hanno avuto un’educazione universitaria.‭ ‬Qualunque altro partito al loro posto avrebbe fatto lo stesso.‭ ‬A causa della massima pressione democratica per raggiungere la vittoria elettorale,‭ ‬solo un partito outsider con nessuna possibilità di predominio immediato può rompere questo schema fornendo una voce indipendente,‭ ‬dato che la loro critica sarebbe basata su uno status di minoranza continua.‭ ‬Invece di costruire un nuovo slancio solo per vederlo istituzionalizzarsi una volta di più,‭ ‬o peggio ancora,‭ ‬redarre un nuovo trattato di pace tra un sistema suprematista bianco e i suoi vari soggetti‭ – ‬tra possidenti e posseduti‭ – ‬dovremmo pensare in termini di sopravvivenza,‭ ‬autodifesa,‭ ‬rottura e rivoluzione.‭ ‬È difficile pensare a un momento storico nel quale le pressioni psicologiche della moderazione siano state più controproducenti.‭ ‬I canali istituzionali esistenti per riformare il sistema non possono fornirci nulla.‭
Le battaglie del futuro non potranno riguardare la capacità di far nascondere i suprematisti bianchi,‭ ‬il promuovere tecnologie che‭ – ‬estrapolate dal contesto‭ – ‬causino meno inquinamento,‭ ‬apportare correttezza politica e uguaglianza superficiale nelle istituzioni patriarcali o cercare di bilanciare i bisogni di capitale e lavoro.‭ ‬I problemi che Trump ha reso spaventosamente visibili erano già tutti li.‭ ‬Dobbiamo abbandonare ogni illusione di avere interessi in comune con il sistema dominante,‭ ‬attaccare l’oppressione e lo sfruttamento dalle fondamenta ed iniziare a costruire il mondo che vogliamo,‭ ‬senza compromessi con un sistema che ci ha sempre visto come risorse da sfruttare e come mezzi per raggiungere un fine.
Crimethinc


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