Gran Bretagna: i crips sono qui. Tagli alla disabilità: il lavoro non è l’attrazione che Sunak pensa che sia.

I recenti piani di riforma del welfare annunciati dal primo ministro Rishi Sunak sono stati male accolti, e a ragione. Le modifiche pianificate ai Personal Independence Payments (pagamenti per l’indipendenza personale – PIP) sono state descritte come una mossa per offrire più sostegno alle persone ed avviarne più al lavoro. Non lo sono e non lo faranno.

Incaponirsi ad accentuare la tattica dell’ambiente ostile, questo è quanto il governo e il DWP (Department for Work and Pensions) hanno creato per gli aventi diritto. Le riforme prevedono di togliere ai medici di base la possibilità di confermare l’incapacità delle persone di lavorare, di togliere i benefici dell’invalidità alle persone in difficoltà mentale, di togliere i benefici a chiunque li chieda per più di 12 mesi e la fine dei pagamenti in contanti per i PIP. Questo sarà sostituito da un sistema di “voucher” con “fornitori accreditati”.

Questa “politica del compiacimento” che Sunak ha dispensato con tanta disinvoltura, ha lasciato gli aventi diritto sotto shock e gli analisti sconcertati. Vista la storia passata di come questo governo distribuisce contratti voucher ai fornitori accreditati adesso i suoi alleati “giù al bar” possono iniziare a <<ordinare i loro cataloghi di super yacht ora>> mentre il resto di noi può continuare a vegliare sul suicidio di amici e familiari, colpiti dai precedenti programmi di austerità con il pretesto di riforme del welfare, costate la vita a oltre centoventimila persone.

Il governo ha le mani in pasta (insieme al sangue) se pensa di attuare questi cambiamenti prima di aver esaurito il suo mandato. Questo non significa che non possa o che un eventuale governo laburista entrante non raccoglierebbe questo calice particolarmente velenoso. Finora i laburisti si sono sforzati di non prendere pubblicamente posizione su queste riforme, ma il loro impegno a proseguire con altre politiche assistenziali dei conservatori non lascia presagire nulla di buono per gli aventi diritto. Una pressione sostenuta da parte di questi ultimi, delle loro organizzazioni e dei loro alleati sarà fondamentale per respingere questi spudorati “acchiappa-voti”.

Nessuno pensa davvero che un singolo avente diritto verrà fuori da questi cambiamenti con più reddito, sostegno o servizi, decimati in 14 anni di governo Tory. I consigli, gli enti di beneficenza e le organizzazioni di privati che forniscono servizi di supporto hanno avuto i loro finanziamenti devastati sotto i Tories. Altri sono stati svuotati e funzionano a malapena come entità, per non parlare di soddisfare la domanda di supporto e servizi. È nella migliore delle ipotesi una lotteria del codice postale patchwork (chi sei e dove vivi determina che tipo di servizi puoi ottenere); nel peggiore dei casi, è crisi e costa vite umane.

E il PIP non è un omaggio per l* disoccupat*, è una miseria, presumibilmente un compenso per i costi aggiuntivi che derivano dall’essere disabili. In realtà il PIP    si limita a coprire le crepe del costo della vita, in una società in cui le persone disabili sono state escluse per secoli. Una recente ricerca ha stimato che anche con il PIP, una famiglia con una persona disabile ha ancora bisogno di quasi 1000 sterline al mese per sostenere i costi dovuti a barriere architettoniche, in una società piena di barriere, sia pratiche (trasporti, luoghi di lavoro, prodotti e servizi inaccessibili), che attitudinali, come la discriminazione o le carenze politiche. Tutto comporta costi aggiuntivi se si è disabili.

A questo si aggiungono anni di stress, abusi e abbandono al loro destino a causa dell’austerità e di una gestione sbagliata della pandemia. Tutto ciò ha lasciato una popolazione fisicamente e mentalmente col “culo a terra”. Il numero di persone che si identificano come disabili è passato dal 16% della popolazione a una persona su quattro. Dopo essere stata affamata, congelata, sfruttata e/o trascurata per oltre un decennio, la gente ne ha abbastanza e dice “basta”.

Ne hanno abbastanza dei bassi salari (che anche alla fine del 2024 non torneranno ai livelli pre-pandemici). Ne hanno abbastanza di essere sovraccaricati sul lavoro, dove il motivo numero uno per cui ci si licenzia è il burnout da stress. L’automazione, il licenziamento e la riassunzione, i contratti a zero ore e l’ascesa dell’intelligenza artificiale hanno rafforzato la mano dei padroni quando si tratta di salari e condizioni. Attualmente, oltre la metà dei bambini che vivono in povertà nel Regno Unito risiede in famiglie di lavoratori.

Il mito del lavoro per uscire dalla trappola della povertà è finito. Vediamo oltre la facciata. Il lavoro non funziona, non per la classe operaia. La schiavitù salariale, il debito perpetuo e l’assenza di un equilibrio tra lavoro e vita privata non sono l’attrazione che Sunak pensa che sia. E le persone non saranno spinte a farlo.

Abbiamo bisogno di una nuova visione del significato di lavoro. Una visione che valorizzi e compensi il contributo di tutti, non solo di chi ha i numeri dell’UTC (sistema pensionistico pubblico).

I crips (termine spregiativo per disabile, ndt) sono qui per rimanere forti – ed è ora di pagare.

Andy Greene

da https://freedomnews.org.uk/2024/05/10/disability-cuts-work-isnt-the-pull-sunak-thinks-it-is/

Related posts